L'annus horribilis deve ancora venire, e sarà il 2009, quando il mercato dei cellulari conoscerà con ogni probabilità un andamento negativo. L'effetto della crisi si è però già fatto sentire quest'anno e lo dicono le previsioni per l'intero 2008 e i dati di consuntivo del terzo trimestre. Proprio questi ultimi, elaborati da Gartner, hanno confermato come anche gli smartphone, finora cresciuti a ritmi vertiginosi, abbiano accusato il colpo. Le consegne agli utenti finali dei telefonini "intelligenti" a livello mondiale - circa 36,5 milioni di pezzi - sono salite infatti rispetto al 2007 dell'11,5% nel periodo luglio-agosto-settembre e tale dato rappresenta il più basso tasso di incremento registrato da quando la società di ricerca ha iniziato a monitorare il settore. La frenata è evidente ma rimane certo un fatto: gli smartphone costituiscono oggi circa il 10% dei volumi di vendita dei cellulari ma vantano una crescita decisamente superiore alla media del mercato. Ora la sfida cui sono chiamati i supercellulari multifunzione è quella di reggere il colpo inferto dalla recessione per quanto riguarda i prezzi al consumo; notoriamente questi terminali costano tre volte tanto un cellulare "basic" e gli analisti sono dell'idea che molti operatori faranno leva sui cosiddetti sussidi per offrirli a costi più accessibili per il grande pubblico, fermo restando il fatto che legarli a un contratto (legato ai servizi di connettività voce e dati) blindato per due anni rimane un limite per una grossa fetta di consumatori. L'iPhone e la nuova generazione di smartphone touchscreen ha comunque fatto proseliti e il Nord America, nel periodo considerato, è l'area geografica che ha registrato il salto in avanti di domanda più corposo (+68%). Nella regione Emea la crescita si invece è fermata al 14%, l'area Asia/Pacific e il Giappone hanno addirittura chiuso il trimestre in rosso (in discesa dell'11% e del 23% rispettivamente) mentre in Sud America il mercato è lievitato del 56%.
Fra i produttori, Nokia è sempre la regina con un market share del 42,4%. La casa finlandese, che ha lasciato sul campo in questo trimestre oltre sei punti percentuali di share, deve però guardarsi alle spalle, anche se il divario con le immediati inseguitici sembra oggi incolmabile. Le attuali più dirette concorrenti di Nokia negli smartphone sono Rim e Apple. La società canadese ha venduto l'81,7% di BlackBerry in più rispetto allo stesso periodo del 2007 (complessivamente poco meno di 5,8 milioni di pezzi) e consolidato la sua autorevole presenza nel mercato consumer. Il recente lancio del modello "touch" Storm, secondo Gartner, potrebbe dare a Research in Motion un'ulteriore e significativa spinta in avanti, anche in ambito professionale. Apple, da parte propria, ha praticamente quadruplicato la propria fetta di mercato e a fine settembre la sua share è salita al 12,9%, con circa 4,7 milioni di iPhone venduti agli utenti finali (altri 2,3 milioni di pezzi sono già nei magazzini di negozi di Apple e operatori mobili). Dalla lettura di questi dati, soprattutto quelli della società della Mela, balza all'occhio come l'avvento dei terminali con interfaccia tattile abbia cambiato sensibilmente gli equilibri del mercato dei telefonini. Nella scia del melafonino sono arrivati (e arriveranno) infatti sul mercato una moltitudine di apparecchi "touch" - di Htc, Lg Electronics, Rim e della stessa Nokia - e la classifiche di vendita stanno premiando chi ha scommesso con decisione sugli smartphone sensibili al tocco. Che sono ormai un "leit motiv" dell'intera industria mobile.