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Computer e informatica, un 2009 di magri investimenti

di Gianni Rusconi

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31 DICEMBRE 2008

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Ribadito il fatto che la domanda mondiale crescerà ancora in unità nel corso del prossimo anno, la perdurante flessione dei fatturati potrebbe anche costringere alcuni vendor ad arrendersi. La tesi sostenuta da Idc fa ovviamente riferimento agli effetti causati dalla recessione dei consumi che andrà a influire sulla spesa in tecnologie di aziende e privati consumatori. Solo i grandi produttori, e cioè Hewlett Packard, Acer e Dell in primis, dovrebbero superare senza grossi danni il 2009 mentre per altri marchi di seconda e terza fascia il rischio di ridimensionarsi o di chiudere bottega è reale. Chi non riuscirà a sfruttare al meglio l'ottima salute di cui gode il comparto dei notebook (Apple rientrerebbe in questa privilegiata categoria) potrebbe essere costretto ad alzare bandiera bianca anche alla luce di una domanda che non sarà certo brillante. Negli Usa, secondo Idc, la domanda di pc potrebbe anche calare nel 2009 fino al 3% nel corso del 2009 e questo deficit non sarebbe compensato a dovere dalla crescita del 7% che si aspetta sui mercati asiatici. La possibilità che vi siano cambiamenti strategici in seno ad alcuni produttori è quindi elevata e non solo a livello di consolidamenti tra linee di prodotto (il riferimento va in particolare ai notebook di fascia bassa, che rischiano di essere cannibalizzati dai netbook). Alcuni analisti sono pronti a scommettere su qualche clamoroso botto alla voce «merger» e fra i più seri candidati a giocare un ruolo di primo piano in tal senso c'è Lenovo. Il colosso cinese, al momento quarto produttore mondiale di personal computer, ha sì rinunciato all'acquisizione della brasiliana Positivo Informatica (numero uno dei pc in Brasile, a cui pare sia interessata anche Dell) imputando la mancata conclusione dell'operazione alla crisi economica ma sembra tutt'altro che rassegnata a recedere dalla propria intenzione di crescere attraverso acquisizioni mirate (si è fatto il nome di Fujitsu Siemens, joint venture che si scioglierà il prossimo 31 marzo). Appena tornerà il sereno, l'industria dei computer potrebbe quindi registrare un nuovo importante scossone.

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