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Hi-Tech, il risparmio tra dinosauri e netbook

di Mario Cianflone

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18 dicembre 2008


Meglio evitare gli sprechi. La crisi economica si fa sentire, l'incertezza aumenta ed è meglio lasciare stare acquisti inutili per concentrarsi solo su quello che serve. Beninteso, stiamo sempre parlando di giocattoli hi-tech, per definizione voluttuari, ma è il momento di schermare tra l'utile e il ragionevole da quello che proprio è un di più. Si hanno 300 euro a disposizione per un regalo ai propri figli, magari ragazzini in età intorno ai dieci anni?

Probabilmente è meglio comprare un netbook o un computer in saldo piuttosto che un modaiolo cyberdinosauro come il Pleo. Giocattolo bellissimo, divertente finché si vuole. Ma sostanzialmente inutile (e quasi esaurito). Costa quasi seicentomila delle vecchie lire. Un pc, invece, aiuta, è formativo, serve a scuola ed è un investimento in cultura tecnica. E questo basta. L'ultimo videogioco? Magari ci si può accontentare di quello dell'anno scorso. Si spende la metà e ci si diverte lo stesso. Sempre che ci sia un effettivo sconto. E in questo periodo di cose strane se ne son viste tante. A iniziare da televisori Philips di 3 o 4 anni fa, con risoluzione standard, venduti da Mediaworld a 499 euro.

Attenzione dunque ai fondi di magazzino vestiti con le lucine di Natale a mo' di specchietti per le allodole. Ma se Natale da austerity dev'essere, almeno che sia intelligente. Tra i regali che ci si può fare c'è sicuramente la sostituzione delle lampade di casa con quelle a basso consumo. Un investimento e un vantaggio in bolletta concreto. Certo, nessuna emozione in un acquisto del genere, ma c'è sempre la non piccola soddisfazione di aver contribuito anche alla salvaguardia dell'ambiente. E se questo ci sta a cuore come dovrebbe evitiamo di comprare quei prodotti che si presentano sugli scaffali con packaging assurdi esibendo un irragionevole spreco di materiali. Dà fastidio vedere una schedina di memoria grande come un'unghia impacchettata in mezzo chilo di plastica dura, da tagliare con il trinciapollo rischiando anche un paio di falangi. Anche a questo è ora di dire basta.

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