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LA STORIA / Da Mediaworld solo pc Intel inside

di Mario Cianflone

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13 MAGGIO 2009

Un personal computer con processori Amd, al posto dei dominanti Intel che li trovi dappertutto e pure nel Mac. Certo, una scelta azzeccata, ma impossibile da Mediaworld. La catena tedesca di negozi di elettronica di consumo e informatica, infatti, non commercializza pc con processori diversi da quelli del gigante di Santa Clara. Una scelta discutibile e quanto meno strana. Visto che, da poco, anche un colosso come Dell, noto per l'adesione univoca al verbo dell'Intel Inside, ha deciso di utilizzare chip Amd che monta persino nei portatili. Era del resto difficile ignorare una realtà che pesa per il 20% del totale del mercato dei personal. Ma Mediaword, che fa capo al gruppo tedesco Media Markt, evidentemente non ama far scegliere ai propri clienti.

È questo il nucleo logico e giuridico di una vertenza che va avanti da anni e che ilsole24ore.com ha seguito fin dagli albori, da quando la Advanced micro device ha decisio di muoversi legalmente contro il gigante di Santa Clara. L'accusa ? Unfair competion. Competizione sleale attraverso un patto di cartello volto a controllare il mercato lungo tutta la filiera: dal produttore di computer al veditore finale. e fra questi spicca l'operato di Media Markt (anche in Italia con i marchi Mediaworld e Saturn). Questo colosso della distribuzione elettronica tedesco avrebbe siglato un patto segreto teso a escludere i processori Amd dalle vendite di pc nei negozi Saturn e Mediaworld in Germania. Mentre molti costruttori di pc avrebbero avuto accesso ai chip made in Santa Clara a condizioni tanto vantaggiose da non rendere conveniente l'approvvigionamento di semiconduttori concorrenti come quelli prodotti, appunto da Amd. E ciò avrebbe portato il gigante di Santa Clara a detenere un monopolio e con gli extra profitti di questo sarebbe riuscita a «sovvenzionare ulteriomente l'intera filiera dei personal computer per renderla tutta Intel inside».

Le pressioni, presunte o reali, da parte di Intel nei confronti di produttori o di distributori sono una storia già vista anche nel recente passato. Amd ha intrapreso, giusto due anni fa, una vasta azione legale contro il Colosso di Santa Clara, accusato di condotta anticoncorrenziale: avrebbe agito nei confronti di alcuni grandi costruttori, anche nipponici, per "costringerli" a comprare chip Intel. La denuncia portò a una serie di perquisizioni da parte della commissione Ue nei confronti di distributori e produttori di pc e negli uffici di Intel, in Europa, e anche nel paese del Sol Levante.
Nei negozi Mediaworld non vi è traccia di pc con processori diversi da quelli di Intel. Ed è chiaro che il controllo di un player continentale come Media Markt permette di ipotecare pesantemente le quote di mercato, in un settore ad alta crescita come quello dell'informatica per la casa.

Oggi, come quasi due anni fa, la situazione resta immutata. E noi siamo andati puntalmente a verificare: se si gira sugli scaffali si trovano solo ed esclusivamente pc basati su microproccesori Intel, come se non ci fosse altra alternativa. E se si prova ad andare nei negozi, come abbiamo fatto nuovamente, a chiedere «scusi, sto cercando un computer con microprocessori Amd», allora si ottengono risposte tra il vago, lo stupito, l'imbarazzato e il finto-esperto: «È una scelta dell'azienda»; «è la prima volta che qualcuno ce li chiede e dunque non ha senso per noi tenerli in negozio». Si sentono anche assurdità del tipo «scaldano troppo»; «non vanno bene come gli Intel». Se si considera che tra gli scaffali di Mediaworld ci sono anche i nuovi Mac di Apple, quelli del "tradimento", quelli con i chip Intel, allora sembra di stare in un vero e proprio punto vendita della casa californiana.

Non sono note le ragioni che spingono Mediaworld a un simile comportamento, che è perfettamente lecito fintanto che non lede la libera concorrenza. Ed è proprio su questo punto che sorge più di un sospetto, come raccontato in un articolo di luglio dell'edizione online del «Sole 24 Ore» e della versione tedesca del «Financial Times», dal quale emergeva che Intel è entrata nel mirino dell'antitrust dell'Unione europea in quanto agirebbe in base a un patto anticoncorrenziale teso a escludere dagli scaffali prodotti basati su Amd delle catene commerciali tedesche Media Markt / Metro. Alla luce di quanto verificato è un dato di fatto dunque che i negozi Mediaworld non vendano pc con processori Amd, e altrettanto dato di fatto è che il resto del mondo vada da un'altra parte, lasciando al cliente la libertà di scelta.

13 MAGGIO 2009
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