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Internet, la politica 2.0 è ancora lontana

di Luca Salvioli

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27 maggio 2009

Dei giovani tanto si dice e poco si sa. Per esempio che stanno tanto su internet e che sono "bravi" con le tecnologie. Ma è soprattutto il linguaggio a separare i "nativi digitali" dalla generazione che ha dovuto imparare cosa vuol dire uplodare una foto o chattare con un amico. Per la politica, i giornali e le aziende innovative è un tema d'attualità. Obama, per quanto riguarda la comunicazione politica, è considerato un caso scuola. Diversa la situazione in Italia, almeno stando alle conclusioni della terza edizione dell'Osservatorio internet sull'instant messaging realizzato da Nextplora e Microsoft Italia su un campione rappresentativo della popolazione internet italiana di età superiore ai 18 anni (1025 intervistati).

Dalla ricerca emerge che il 73% della popolazione della Rete usa almeno ogni tanto l'Instant Messaging. A novembre 2008 erano il 72%, quindi il risultato è stabile. Il segmento è dominato da Msn di Microsoft seguito da Skype, Yahoo messenger e gli altri. Cresce di più il social networking: il 74% del campione si è registrato almeno su un sito del genere nell'ultimo mese, quando a novembre 2008 era il 53%. Cresce anche l'abitudine a fare le due cose insieme. Quanto alla popolazione del social networking, è composta prevalentemente dai giovani tra i 16 e i 24 anni, seguiti da quelli tra i 25 e i 34.

Eccoli, i giovani. Cercano le informazioni politiche sui quotidiani online (77%), seguiti dai portali, come Virgilio, Yahoo, Msn e Libero (49%). Scendendo nella fascia tra i 18 e i 24 anni, però, il canale preferenziale diventa quello dei portali. «Si tratta di una generazione meno abituata alla lettura dei giornali e che quindi, quando va in rete, cerca le informazioni sui siti dove già si trova per altri motivi» spiega Andrea Giovenali, Presidente di Nextplora. Solo dopo vengono i blog, ma parecchio staccati (25%), e i forum (21%).

Il mezzo più utilizzato per le informazioni politiche è comunque la televisione (78%), seguita da internet (62%) e i giornali (52%). Solo che dal web ci si aspetta più trasparenza e interattività. Proprio il punto su cui i politici, secondo la ricerca, sono carenti. Gli utenti di Msn, a cui era dedicata una sezione dell'indagine, dicono che i politici "ripetono sempre le stesse cose" e che usano un linguaggio "diverso da quello dei giovani". Linguaggio che vorrebbero soprattutto schietto e aperto al dialogo. La conversazione e la condivisione sono la chiave del successo di Facebook, Msn, Twitter e gli altri servizi che vanno sotto la generica definizione di Web 2.0. Solo il 32% del campione ritiene che la politica usi il web in maniera adeguata. L'era della politica 2.0 è ancora lontana.
luca.salvioli@ilsole24ore.com

27 maggio 2009
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