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Browser web, il sistema operativo del futuro

di Luca Figini

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14 luglio 2009

Chrome è un esempio di come i browser stiano mano a mano conquistando un ruolo di primaria importanza sui computer. Quello di Google, che si trasformerà (forse già entro la fine dell'anno) in un sistema operativo, anticipa solo una tendenza che andrà consolidandosi nel prossimo futuro. La scelta è affatto casuale: alzi la mano chi non ha sempre e costantemente aperto il browser per navigare in Internet. Ma non è solo una questione di frequenza con cui si usa questo software o, meglio, questa è la causa da cui si propaga il fenomeno. Sì perché Internet è entrata nel Pc e l'ha modificato radicalmente. Questa è una frase che più volte è stata impiegata per descrivere in modo sintetico l'impatto che ha avuto il Web nel mondo dei computer; finora però l'esistenza del sistema operativo non era mai stato messo in discussione. Windows, Linux e Mac Os X hanno sempre avuto una ragione per esserci, tuttavia ora sembrano piattaforme che rischiano di essere un lontano ricordo. Sono pesanti, per non dire elefantiache, e la soluzione più semplice sembra essere già stata trovata: dovranno cedere il passo a un browser "tuttofare", capace sia di fornire l'interfaccia uomo-macchina che si addice a un sistema operativo, sia di navigare in Internet e fornire un ambiente che permetta di fare girare i software a cui siamo abituati. Il motivo è che Internet si è evoluta arrivando a modificare i Pc molto più a fondo di quel che si possa pensare. Oggi il vero cuore pulsante è proprio l'applicativo che utilizziamo per accedere ai siti preferiti. Che sia Firefox o Internet Explorer oppure Safari, Opera o Chrome, questo software rimane aperto praticamente per tutto il tempo in cui utilizziamo un computer. E nel corso degli anni, Internet si è evoluta a tal punto che i siti non sono semplici raccolte di contenuti, ma sono vere e proprie applicazioni che girano in un ambiente dedicato. Il browser, dunque, si arroga il compito di tradurre dati grezzi sparsi sui server in forma leggibile (trasformandoli in siti complessi), di fornire un'interfaccia semplice e intuitiva e di gestire una parte delle risorse del computer per navigare. Ovvero, esegue gran parte dei compiti che i vari sistemi operativi si sobbarcano. Basterebbero alcune (non semplici né banali) aggiunte e modifiche per avere una piattaforma in grado di operare da sola. E Chrome Os ne è un esempio:
basta aggregare un kernel Linux a un browser, aggiungere le primitive per gestire l'hardware e per installare gli applicativi accessori e il gioco è fatto. Certo, non è un'operazione immediata ma è fattibile. A conti fatti, il browser oggi è molto più simile a un sistema operativo di quanto lo siano i sistemi operativi stessi, che sono andati complicandosi nel corso del tempo e non sanno più soddisfare alcune delle esigenze degli utenti. Anzi, per dirla tutta, i browser sono un esempio di ottima programmazione perché non richiedono un processore di ultima generazione per funzionare e hanno un ingombro di memoria (disco e Ram) tutto sommato limitato. In aggiunta, le release recenti puntano in modo ancora più esplicito sulla velocità e l'efficienza e offrono alcune funzioni che fanno invidia agli Os. Per esempio, Chrome dedica uno spazio di memoria a ciascun sito: se c'è un problema di sicurezza o di instabilità, si limita a chiudere la finestra ma senza smettere di funzionare. Oppure, Opera 10 garantisce una piattaforma su cui fare operare programmi aggiuntivi simili a widget ma più potenti.
Firefox ha una gestione della privacy e dei moduli accessori (plug-in) invidiabile. Safari ha uno dei migliori motori di rendering. Sommate tutti questi attributi e otterrete un oggetto capace all'80 per cento di fungere da sistema operativo. Frullate il tutto con un pizzico di applicazioni cloud, un'aggiunta di connessione veloce a Internet e una buona dose di applicazioni basate sul Web,. Non è un futuro così lontano. Qualche esempio di software che opera solo nel browser:
Photoshop Express di Adobe, la suite di produttività Google Documents e i client di posta elettronica (Gmail, Yahoo Mail e così via). Per non parlare di community, social network e portali. Facebook è una struttura su cui si innestano tantissime applicazioni aggiuntive che oggi sono per lo più facete, ma che un domani potrebbero diventare ben più serie. Stiamo semplificando, però per struttura e potenzialità il browser è quello che si candida a sostituire i pesanti e complessi sistemi operativi standard. A iniziare dai netbook e nettop, per continuare su altri tipi di apparecchi. Sarà più leggero, veloce da caricare e potenzialmente sicuro. E se non sostituirà del tutto Windows, Linux e Os X, sicuramente li sta modificando dal profondo.
Basta solo attendere.

14 luglio 2009
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