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Il nuovo sistema operativo Mac Snow Leopard. Ecco la prova

di Antonio Dini

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27 agosto 2009

Il balzo del leopardo delle nevi è sorprendente e repentino. Lo si capisce in una settimana, quella necessaria per provare in esclusiva italiana Snow Leopard, la settima versione del sistema operativo di Apple Mac Os X. Che a sorpresa arriva in netto anticipo rispetto alla tabella di marcia prevista (si pensava a fine settembre), e soprattutto ai prodotti della concorrenza. Mac OS X 10.6 Snow Leopard sarà infatti disponibile dal 28 agosto, ed è un'occasione da non perdere. Perché con il leopardo delle nevi Apple allunga il passo rispetto ai concorrenti.

Proviamo il nuovo sistema operativo. L'installazione di Mac OS X Snow Leopard su un MacBook vecchio di sei mesi richiede in tutto 45 minuti e un unico riavvio. Gli ingegneri di Cupertino hanno semplificato al massimo la procedura e riescono a liberare parecchi gigabyte di spazio sul disco (addirittura 12, nel caso della nostra prova), conservando tutti i documenti e le impostazioni, comprese le icone-utenti, gli sfondi della scrivania speciali e le password per siti e servizi di rete. Un'esperienza di aggiornamento – ci tengono a precisare gli ingegneri di Apple incontrati a Londra a metà agosto per ricevere la copia di Snow Leopard in anteprima – che i sistemi operativi della concorrenza non riescono a garantire. Come non offrono neanche un'unica versione del sistema operativo, capace di eseguire le applicazioni a 32 e 64 bit contemporaneamente.

Nella "prova su strada" per Nòva24 abbiamo saggiato con mano la filosofia di Apple per Snow Leopard: migliorare l'esistente, più che stravolgerlo. Quindi, migliori tecnologie nel "motore" del sistema e tanti ritocchi all'interfaccia e nessun terremoto. L'impatto finale sull'uso quotidiano del Mac è positivo. Il sistema operativo a 64 bit (che come si diceva gestisce anche tutte le applicazioni e i driver a 32) porta un doppio miglioramento. Adesso non solo si supera il limite dei 4 gigabyte di memoria gestibile dal sistema operativo (buono, ad esempio, per programmi multimediali o videogiochi), ma il processore funziona in una modalità più sicura e più efficiente. Infatti, i chip Intel in modalità 64 bit sfruttano un set di istruzioni più semplice e veloce, proprio come facevano dieci anni fa i processori PowerPc di Ibm e Motorola usati sempre da Apple.
L'esplorazione del nuovo sistema operativo è stata piacevole e senza inghippi o incompatibilità. La percezione nella prova è che, a parità di hardware, Snow Leopard sia più rapido e che gestisca le risorse il Mac in maniera più efficiente. Questo grazie ai 64 bit e ad altre due tecnologie: Grand Central Dispatch (il motore per parallelizzare le applicazioni senza rendere troppo complessa la vita agli sviluppatori, sfruttando così tutti i nuclei di calcolo dei processori) e OpenCL (standard aperto che permette di sfruttare la scheda grafica come processore secondario, aumentando la potenza complessiva).

I due programmi già a 64 bit che meglio mostrano i miglioramenti nell'uso sono Mail e Safari. Più stabili e più flessibili, oltre che veloci. E Safari gestisce anche, in maniera pienamente compatibile, i plug-in come quelli di Flash e Java, diventando anche più stabile (se il plug-in va in crash, Safari non ne è influenzato). Il reale vantaggio, per un utente medio, non sarà soltanto tecnico (64 bit e il resto), ma anche di interfaccia. Gli ingegneri di Apple sostengono infatti di aver migliorato la qualità dell'interfaccia di MacOS X rendendo ancora più intuitive alcune centinaia di attività nel sistema. Esempi di piccoli miglioramenti d'interfaccia: dal nuovo Dock integrato con Exposé alle Pile meglio realizzate, oppure ad Anteprima, che permette di selezionare con precisione una sola colonna di testo nei Pdf.

Apple ha poi introdotto con Mac Os X il supporto di serie a Exchange, tecnologia Microsoft per email, calendari e rubriche condivise. Facile l'autoconfigurazione del servizio e interessante l'interfaccia, che è valida alternativa alla gestione commerciale per Windows. Bisogna aggiungere che Microsoft, per paradosso, non offre di serie l'accesso ai servizi Exchange con Windows, ma bisogna acquistarlo a parte. Da segnalare poi le icone extra-large, che sorprendono con l'anteprima completa di quasi tutti i formati di documenti: da quelli di Office ai Pdf sino ai video e multimediali. Infine, è stato reso più veloce e stabile anche Time Machine (il sistema di backup di Apple).

In conclusione, il passaggio a Snow Leopard è un miglioramento non traumatico per l'utente Mac di lungo corso (è escluso solo chi ha computer con processori non-Intel o con più di quattro anni) mentre i neofiti del mondo Apple hanno ancora meno occasioni di rimpiangere le piattaforme della concorrenza. Una nota finale: l'immagine del leopardo delle nevi sul Dvd d'installazione. La tipica cura dei dettagli a cui Apple ci ha abituato.

27 agosto 2009
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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