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Angelucci (Assinform): gli interventi da mettere in atto

di Pino Fondati

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29 settembre 2009
Paolo Angelucci (Imagoeconomica)

Quel 9% in meno non gli va proprio giù. Paolo Angelucci, Presidente di Assinform da pochi mesi, si dice molto preoccupato, e lancia l'allarme. Prima pone l'accento sulla disattenzione del paese nei confronti di un settore, quello dell'It, che con 97mila imprese e 390 mila addetti "costituisce una delle più rilevanti realtà industriali del Paese e uno dei primi settori dell'It in Europa. Quarto per produzione di valore aggiunto, pari al 2,8% del Pil, è il settore economico che, in Italia, vanta il primato di occupati laureati: pari al 30% dei suoi addetti, presentando il più elevato rapporto capitale umano per unità prodotto". A tutto questo, secondo Angelucci, non corrisponde un impegno politico adeguato. Il danno che ne consegue, aggiunge, è immane: perdita di cervelli e di professionalità elevate; rallentamento del processo di modernizzazione, riduzione delle capacità competitive e di reazione dell'intera economia. Come dire, che la crisi dell'It, impatta ben al di là del settore specifico.
Il tono di Angelucci è da ultima chiamata quando propone alcune linee di intervento, da attuare urgentemente. La prima sta nell'imprimere una forte accelerazione della spesa pubblica già stanziata dalle amministrazioni, per progetti, appalti e gare. La seconda punta a un miglior utilizzo delle risorse già disponibili per la formazione, rivedendo e semplificando le regole con particolare riguardo alla formazione degli inoccupati. Due iniziative a costo zero, che consentirebbero alle imprese It di conservare il capitale umano. Anche le altre due proposte, sottolinea Angelucci, non prevedono grandi spese. L'una riguarda la messa in campo di incentivi per le imprese che vogliono rottamare i vecchi software. L'obiettivo è stimolare la domanda di innovazione, e promuovere l'ammodernamento dei processi di gestione delle imprese italiane, in particolare delle Pmi. Poi, la richiesta al governo di procedere al finanziamento del progetto It di Industria 2015. Infine, il richiamo forte alle banche perché rafforzino il credito all'innovazione: da una parte, per aiutare le aziende It impegnate a mantenere l'occupazione, dall'altra sostenere le aziende industriali e dei servizi che vogliono investire in It.

29 settembre 2009
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