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Ora nel mirino del cyber crime potrebbero esserci proprio gli smartphone e, entro il 2010, il malware dei telefonini potrebbe crescere in termini di portata e di volume. Oggi nel mobile la situazione è radicalmente diversa da quella dei Pc, dominata dall'onnipresente Windows. La popolarità di un sistema operativo è un fattore estremamente importante nella scelta dell'oggetto da attaccare per gli autori di virus, ed è anche per questo che gli attacchi sistematici sul mondo degli smartphone non sono ancora del tutto decollati. Ma qualcosa già sta cambiando. Tutti i cellulari di ultima generazione – smartphone in testa – oggi supportano Java e permettono di utilizzarne applicazioni scaricabili da Internet. E proprio da lì sono partiti i nuovi cyber criminali, dedicandosi alla realizzazione di applicazioni malware in Java. Per questo, oggi più che mai, anche gli smartphone hanno bisogno di protezione.
Cosa è cambiato davvero nell'universo delle minacce 2.0?
E' finita l'epoca degli hacker mossi solo ed esclusivamente dal desidero spassionato di minare la vulnerabilità dei sistemi. Oggi c'è una nuova generazione di veri e propri criminali informatici che si prefiggono obiettivi di arricchimento personale. Attaccare una rete di computer o un sito web aziendale oggi è un'operazione organizzata e portata avanti quasi come una vera e propria rapina al caveau di una banca. Il tutto grazie a strumenti tecnici e logistici, trucchi di "ingegneria sociale", accorgimenti studiati a tavolino dispiegati per entrare in possesso di informazioni utili per ottenere denaro. D'ora in poi sarà sempre e solo il profitto a trainare le nuove minacce. Dove ci saranno margini di profittabilità ci sarà rischio.