Torna la luce nel comparto dei personal computer. Stando infatti ai dati preliminari pubblicati da Idc, le vendite di pc nel mondo sono cresciute in volumi del 2,3% nel terzo trimestre di quest'anno rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Il dato è solo discreto ma ciò che sottolineano gli analisti è il fatto che dopo tre trimestri consecutivi di segno meno quello terminato a settembre è il primo in attivo. Cambia alla luce di questo risultato il bilancio previsto di fine anno: il saldo 2009 dovrebbe infatti essere in salita dell'1,3% per complessivi 291 milioni di unità distribuite sul canale contro i circa 288 milioni del 2008. Decisamente più importante la dinamica di crescita stimata per il 2010, quando il mercato dei personal computer potrebbe registrare un incremento del 10,3%, sfondando il tetto dei 321 milioni di pezzi venduti in un anno. Ripresa in grande stile dunque, grazie soprattutto al contributo dei Paesi emergenti, che assorbono ormai circa la metà della domanda, e alla continuità di crescita dei portatili, che saliranno ancora in volumi del 18%. Dai dati relativi al terzo trimestre emerge del resto un altro che conferma una tendenza ormai consolidata: i consumatori preferiscono i computer portatili e gli acquisti in tal senso sono lievitati nel periodo considerato del 33,5% anno su anno. E i netbook, salvagente del mercato pc per due anni di fila? Continueranno a macinare vendite ma la loro crescita sarà meno consistente rispetto al recente passato a causa della concorrenza degli ultraportatili "low cost" di nuova generazione. La domanda aziendale, infine, è ancora in rosso ma la flessione è in diminuzione e per la seconda metà del 2010 Idc prevede una robusta ripresa della spesa in desktop e notebook professionali.
Toshiba continua a crescere, "snobbando" i netbook
Per i produttori di pc, gli ultimi tre mesi dell'anno dovrebbero essere quelli della svolta: le indicazioni provenienti dal mercato dicono che la curva al ribasso degli acquisti è terminata e la ripresa sta lentamente prendendo forma. Fra i vendor che hanno ben sopportato la crisi, pochissimi, c'è Toshiba, che in Italia ha chiuso il primo semestre fiscale 2009 (aprile – settembre) con una crescita in volumi del 37.2% nei notebook rispetto allo stesso periodo 2008. Il fatturato, costituito per circa una decima parte dai prodotti digitali e arrivato a 52 milioni di euro, è invece praticamente stabile (+1%) nel confronto anno su anno e questo conferma la difficoltà di far quadrare il cerchio – quote di mercato, margini di profitto - per chi opera in questo comparto. La casa giapponese ha però dalla sua risultati per così dire in "controtendenza", nel senso che le migliori prestazioni le ha effettuate in campo business, dove è cresciuta in unità del 5,6% raggiungendo una market share superiore al 17% (si ferma invece al 7% la fetta di domanda detenuta nei portatili nel loro complesso). Altro dato "fuori media" quello che esprime l'incidenza sul venduto dei netbook: per Toshiba i pc bonsai pesano solo per il 15%, mentre il dato italiano relativo all'intero settore dei portatili arriva al 33% (la media europea è intorno al 20%). Il consumer, infine, rappresenta meno del 50% del giro d'affari del produttore, che rivendica inoltre il fatto di avere per i suoi prodotti un prezzo medio di circa il 10% superiore a quello medio di mercato. A differenza di altri vendor, che hanno scommesso molto sulla buona salute della domanda consumer e sul grande appeal dei pc bonsai presso gli utenti, Toshiba conferma nei pc portatili di voler perseguire una strada "indipendente": crescere (in Italia le previsioni per l'intero esercizio parlano di un incremento dell'8% dei ricavi e del 28% in volumi) tenendosi ai margini della battaglia in atto sul fronte dei prodotti a basso costo.
