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Apparati telco: solo Ericsson
resiste all'avanzata cinese

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1 dicembre 2009

Un baluardo, europeo, con la difficile missione di resistere all'offensiva cinese. Questa la possibile lettura dell'attuale status del mercato degli apparati di rete, e cioè quell'insieme di prodotti e tecnologie che costituiscono l'ossatura dell'industria delle telecomunicazioni.

Il dato da cui partire è quello fornito dalla società di ricerca specializzata Dell'Oro Group, secondo cui Huawei avrebbe superato nel terzo trimestre a livello mondiale – in virtù delle forti vendite di apparecchiature Gsm in India e di apparati 3G agli operatori mobili cinesi - anche Nokia Siemens Networks e sarebbe quindi prossima a insidiare la capofila Ericsson.

Per il colosso cinese, presente anche in Italia con tre sedi (Milano, Torino e Roma) è una sorta di prova di maturità (superata): la missione di ampliare il proprio business fuori dai confini nazionali è iniziata qualche anno fa e ora, anche in Europa e negli Stati Uniti, si iniziano a vedere i frutti degli investimenti effettuati. La domanda che si fanno gli analisti di settore è oggi questa: essere il secondo fornitore al mondo di attrezzature per le telecomunicazioni, con una fetta nell'ordine del 20% del fatturato globale di questa industry, è per Huawei un punto di arrivo o uno di partenza?

E ancora: se la crescita del giro d'affari registrata nel 2008 dalla società cinese – in salita del 43% rispetto all'anno precedente, per ricavi complessivi pari a oltre 18,3 miliardi di dollari – dovesse ripetersi anche quest'anno come reagirebbero a tale dimostrazione di forza (non giustificabile solo con il fattore "low cost") gli altri big delle telecomunicazioni?

Che le aziende cinesi siano una "minaccia" per quelle occidentali nel campo delle infrastrutture di comunicazione lo dimostra l'andamento di un altro segmento di questo mercato, e cioè quello delle reti ottiche. Stando alla società di ricerca inglese Ovum, la domanda per gli apparati di "optical networking" è in piena crescita nella regione Asia-Pacifico (mentre è ancora debole in Europa e Nord America) e ad approfittare della situazione favorevole ci sono guarda caso Huawei e Zte.

Parliamo di un mercato tutto sommato ancora limitato per volumi d'affari - il terzo trimestre si è chiuso a quota 3,6 miliardi di dollari, in calo del 10% rispetto allo stesso periodo del 2008, e a fine anno dovrebbe superare i 15 miliardi di dollari - ma il fatto che la Cina, e soprattutto i produttori cinesi, registri forti incrementi non è certo da sottovalutare.

Tanto più che proprio Huawei pare aver ormai consolidato il ruolo di market leader di questo settore a scapito della ex regina Alcatel-Lucent e che Zte abbia scavalcato Fujitsu issandosi al quarto posto di una classifica che non vede più Nokia Siemens Networks fra i primi cinque fornitori del ranking mondiale.
(G.Rus.)

1 dicembre 2009
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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