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Wireless, in Norvegia la svolta
per le reti di nuova generazione

di Gianni Rusconi

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1 dicembre 2009

Basta tornare indietro di qualche anno per capire come i rapporti di forza fra i fornitori di infrastrutture per reti mobili sia cambiato. Prima, e l'Italia non faceva eccezione, le gare per l'assegnazione degli "appalti" per la costruzione dei network ultraveloci in Europa erano di pertinenza dei soliti pochi noti: Nokia, Siemens, Ericsson, Alcatel, Sonera, Motorola, Fujitsu. Poi sono le arrivate le fusioni, e quindi la crisi, che ha praticamente spazzato via un ex prima firma delle reti come Nortel.

La conferma di come il quadro sia cambiato è arrivata di recente dalla Norvegia, dove l'operatore Telenor ha affidato ad Huawei e a Starent Network la costruzione della sua rete mobile di nuova generazione che prenderà il posto di quella attuale, realizzata da Ericsson e Nokia Siemens Network. Un progetto quinquennale, del valore di circa 175 miliardi di dollari, il più dispendioso in Europa nell'ambito delle reti mobili 4G e sulla carta uno degli esempi più avanzati di network Lte (Long term evolution), il sistema di trasmissione wireless a banda larga di nuova generazione, un passo avanti all'attuale tecnologia Hspa+ (High-Speed Packet Access Evolution).

Un progetto che si sono accaparrati un'azienda cinese (per la parte radio) con ambizioni di player globale e una americana (per la rete Ip) finita nelle mani di Cisco: nomi sconosciuti o quasi, fino a pochi anni fa, a molti addetti ai lavori europei. Nomi che, invece, "rischiano" di diventare sempre più ricorrenti nelle cronache perché in prima fila nei progetti più importanti di rinnovamento di quelle infrastrutture di rete mobile che saranno il vero crocevia del traffico Internet di domani. La diffusione degli smartphone fra i consumatori e il boom dei servizi di connettività al Web da cellulare porterà, entro il 2014, a generare in un solo mese un flusso di dati in entrata e uscita dai terminali superiore a quello prodotto in tutto il 2008. Ecco perché le nuove reti mobili sono per i carrier un passaggio obbligato e strategico.

Stando alle valutazioni di Gartner, che ha mappato in dettaglio il mercato dei fornitori di infrastrutture per i network Lte, è quanto mai evidente come accanto ai big di questo settore (Ericsson in primis) si muovano con ottimi risultati due aziende cinesi, Huawei e Zte, la cui solidità finanziaria è considerata uno dei plus principali. La necessità di fare investimenti in ricerca e sviluppo sulle nuove reti impone una certa disponibilità di cassa e proprio in tal senso gli analisti non escludono nel medio termine ulteriori fusioni e acquisizioni.

Quello delle infrastrutture Lte, che diventerà la tecnologia 4G dominante per tutti i principali standard di telefonia mobile, è del resto un obiettivo cui tutti i vendor tendono per un semplice motivo: è accreditato di curve di crescita esponenziali. Passerà infatti, secondo Gartner, dai circa 360 milioni di dollari stimati per il 2009 agli 1,4 miliardi previsti per il 2010. Con buona pace degli operatori che hanno scommesso sul Wi-Max, l'altra tecnologia senza fili che dominerà il panorama dei servizi mobili di quarta generazione.

Strategic Scorecard for Leading Vendors of LTE Network Infrastructure, 2009

Criterion/ RatingEricssonHuaweiZTENokia Siemens NetworksStarent NetworksAlcatel-LucentFujitsu MotorolaNECNortel
Overall ratingVSSSSSSSSSTSR


VS = very strong; S = strong; ST = stable; SR = some risk; HR = high risk
Source: Gartner (June 2009)

1 dicembre 2009
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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