Chris Dedicoat, a capo delle attività europee di Cisco, parla dei nuovi confini della telepresence: dal video al testo ricercabile e ritorno. Passando anche dagli Slate, al centro di un nuovo modo di concepire la comunicazione a distanza.
C'è il video al centro dei pensieri e delle strategie di Cisco. Video declinato in applicazioni professionali, personali, aziendali, e che si riassume in quell'idea di telepresence che rappresenta il cavallo di battaglia dell'azienda californiana per i mesi a venire.
Una telepresence che esce dagli schemi tradizionali e che guarda a orizzonti diversi e ben più ampi rispetto alla sola videoconferenza.
"Stiamo parlando di un cambiamento radicale delle modalità comunicative – spiega Chris Dedicoat, presidente European Markets in Cisco Systems – destinate a passare da un paradigma text-centrico a un'idea completamente nuova, nella quale voce, dati, immagini sono integrati in una prospettiva any to any: qualsiasi dispositivo, ovunque".
È uno scenario totalizzante, quello disegnato da Cisco, convinta che entro il 2013 il 90% del traffico Ip mondiale sarà rappresentato da contenuti video, destinati a interessare tutti gli ambiti della vita personale, lavorativa e sociale. Si parla di telepresence in classe, nella sanità, nella formazione, nello sport, nell'entertainment, partendo dall'idea che il video sia molto più coinvolgente di qualsiasi altra forma di comunicazione a distanza si sia finora sperimentata.
E in fondo è la stessa direzione lungo la quale si stanno muovendo in tanti, soprattutto le aziende che sviluppano dispositivi.
"I nuovi slate, compreso quello che Apple si prepara a lanciare – prosegue Dedicoat – sono creati proprio per le comunicazioni video. Dispositivi nati per supportare lo streaming, nati per il web, nati per la comunicazione. Come Cisco il nostro ruolo non è lavorare sul device, ma migliorare il modo nel quale il dispositivo comunica. Renderlo facile, accessibile, intuibile".
Perché poi le applicazioni sono dietro l'angolo. Future, più che futuribili. Così, un contenuto video, reso disponibile a una rete di contatti, può essere accompagnato dalla trascrizione testuale dell'audio, che diventa a questo punto ricercabile, taggabile, condivisibile e, perché no?, traducibile.
"Si esce dall'idea di workplace tradizionale per abbracciare quelle che noi definiamo reti borderless, senza confini. Ed è qui che nasce la vera innovazione".
Un'innovazione importante e quanto mai necessaria soprattutto al mercato europeo, sostiene Dedicoat, convinto che le imprese del Vecchio Continente soffrano di un problema di produttività difficilmente colmabile.
"L'unica strada percorribile è quella del recupero di efficienza e di competitività che deriva da un uso innovativo delle tecnologie. E la telepresence rappresenta la chiave per questo recupero".