Il count down per l’evento allo Yerba Buena Center for the Arts di San Francisco è ormai agli sgoccioli (si terrà mercoledi 27 gennaio) e sull’identità dell’attesissima nuova creatura della società della Mela si intensificano le indiscrezioni. Un delle ultime, forse la più autorevole, portava giorni fa la firma del Wall Street Journal. Il quotidiano newyorkese descrive infatti il gadget di Apple come una sorta di “hub” digitale attraverso cui poter fruire un’ampia tipologia di media: riviste, giornali, libri, musica, giochi e naturalmente video. Un lettore multifunzione insomma, i cui tratti estetici dovrebbero essere quelli di una ricercata via di mezzo fra uno smartphone e un mini notebook e che si presenterebbe al mercato, stando alla tesi riportata dal Wsj e attribuita a fonti anonime, come l’oggetto ideale da condividere fra gli abitanti di una casa. Un oggetto, che sfrutterebbe come sistema operativo Mac OS X 10.7 Clouded Leopard, pensato con un’interfaccia assai intuitiva all’uso, dotato di tastiera virtuale e blocco per gli appunti anch’esso virtuale e di camera digitale. E che, questa è una novità delle ultime ore, potrebbe avere di default sia il motore di ricerca (Bing, che salirà anche a bordo dell’iPhone) che i servizi di mapping di Microsoft. Su blog, quotidiani e siti hi-tech americani si leggono in queste ore altre indicazioni sulla dotazione del tablet. Le più importanti sono le seguenti: connettività 3G (appoggiata alle reti di AT&T e Verizon), due diversi "dock connector” per collegare il dispositivo ad altri apparecchi digitali (o alla docking station dove ricaricarlo) sia in modalità orizzontale che verticale, un look molto simile a quello dell’iPod Touch. Quanto al prezzo di listino, c’è chi scommette – nella fattispecie un analista di RBC Capital Markets, come riportato da un sito molto accreditato come AppleInsider - che la nuova creatura della Mela costerà mediamente al pubblico 600 dollari e che se ne venderanno circa cinque milioni di pezzi nel primo anno. Se questo fosse vero, ed è la più “ragionevole” delle tre ipotesi prospettate, per Apple si materializzerebbero 2,8 miliardi di dollari di ricavi da inserire a bilancio, un incremento del 6% per i contri della società di Cupertino

 

Al di là del design e delle caratteristiche tecniche – i rumors parlano inoltre di un display da 10 o 7 pollici touchscreen a tecnologia capacitiva, di un processore Intel Core 2 Duo e di connettività Wi-Fi e Bluetooth integrata – il vero punto di forza sembrano essere i contenuti. Chi fra i colossi dell’editoria (ai nomi caldi di New York Times e Conde Nast si sono aggiunti quelli di McGraw-Hill e Hachette Book Group), dell’industria ludica e del cinema sposerà da subito la nuova scommessa di Steve Jobs? I network televisivi, vedi Cbs per esempio, saranno anch’essi della partita proponendo i loro programmi con un innovativo sistema di pagamento basato su abbonamenti mensili? E il fantomatico tablet, ipotizza ancora il Wall Street Journal, sarà da subito arricchito di un servizio di streaming per iTunes che permetterebbe di scaricare canzoni senza collegarsi direttamente al negozio digitale di Apple? La sensazione è che la strategia della casa di Cupertino possa essere quella a suo tempo perseguita con l’iPod: rilanciare un media “vecchio” la musica in una nuova forma e costruendo via via un modello di business costantemente in evoluzione. Con il tablet il discorso riguarderebbe più media (Tv, cinema, giornali, libri, videogiochi) e non uno solo ma sostanzialmente ricalcherebbe il modello che tanto ha dato ad Apple in questi ultimi anni. Se verrà battezzato come iSlate o iGuide (entrambi i marchi, a quanto riportano vari siti specializzati, sono stati registrati sia negli Stati Uniti che in Europa) lo sapremo fra pochi giorni. Se sarà un altro colpo da maestro di Jobs, dopo iPod e iPhone, lo vedremo fra qualche mese.