È stato pubblicato ieri l'atteso decreto del Ministero dei beni culturali 30 dicembre 2009 sull"equo compenso", cioè la quota anticipata di diritto d'autore che il consumatore paga all'acquisto di dispositivi per la riproduzione di opere audiovisive protette dalla legge.
Il decreto stabilisce, tramite il richiamo a un allegato tecnico, i nuovi importi degli aumenti dei prezzi che devono essere applicati alle memorie di massa (per esempio Dvd e chiavette Usb) in ragione della loro capacità e a masterizzatori, computer e telefoni cellulari che consentono la memorizzazione e la fruizione di opere audiovisive protette dalla legge 633/41 sul diritto d'autore. Queste somme costituiscono il cosiddetto "equo compenso" disciplinato (art. 71 septies della legge sul copyright), cioè l'ammontare dei diritti che vengono preventivamente corrisposti agli autori o ai loro editori. Ne consegue che, per esempio, i titolari dei diritti percepiranno gli importi stabiliti anche se gli utenti usano gli strumenti e le memorie di massa per registrare opere originali. Qualche esempio di aumento: 36 centesimi per una chiavetta Usb da 4 giga, circa 50 centesimi per un Dvd riscrivibile, quasi 10 euro in più per i dischi rigidi da 15 giga montati sui lettori Mp3 (per esempio sugli iPod) e 30 euro per un hardisk con una capienza superiore a 250 gigabyte.
L'equo compenso è sicuramente una soluzione imperfetta e, per certi versi, non realmente "equa", ma al momento non è stato ancora trovato un sistema diverso per non pregiudicare la riscossione delle royalties da parte dei titolari dei diritti, a fronte della facoltà che il cittadino ha di eseguire una copia per uso privato di un'opera audiovisiva, nei limiti delle misure tecnologiche di protezione (art. 102 quater della legge sul diritto d'autore). Ciò significa tuttavia, ed è un altro limite dell'equo compenso, che come ha di recente stabilito la sentenza n. 8787/09 del tribunale di Milano – sezione specializzata in materia di proprietà intellettuale e industriale – la copia privata è possibile solo nel caso in cui l'opera stessa non sia protetta da misure che impediscono la duplicazione.
L'allegato tecnico al decreto prevede inoltre un sistema automatico di adeguamento degli aumenti coatti dei costi su base annuale e nell'arco di un triennio, oltre alla possibilità, per la Siae, di stabilire esenzioni da pagamento in favore di specifiche categorie di utilizzi o settori. L'allegato istituisce un tavolo tecnico cui affida il compito di studiare l'andamento del mercato anche in rapporto all'evoluzione tecnologica, per tarare in modo più efficiente la quantificazione dell'equo compenso.
Potranno fare parte di questo tavolo tecnico, oltre ai ministeri competenti, anche la Siae e le associazioni di categoria dei produttori di supporti e apparati, insieme a quelle dei titolari dei diritti. Il commento della Siae: «Questo provvedimento restituisce dignità a chi crea un'opera».