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Accordo tra Google e la Pa per facilitare l'ingresso ai servizi pubblici via web

di Davide Colombo

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23 febbraio 2010
Renato Brunetta, Google faciliterà l'ingresso ai servizi pubblici sul web


Per una riforma della Pa in larga parte giocata sul lato della domanda – quella dei cittadini, sollecitati all'uso delle tecnologie digitali per ottenere servizi e risposte efficienti – non poteva mancare l'incontro con Google. Oggi il ministro della Pa, Renato Brunetta, e il country manager di Google Italia, Stefano Maruzzi, hanno sottoscritto un'intesa che prevede la fornitura per un anno di tutte le competenze di Google in materia di search e utilizzo strategico delle nuove tecnologie per migliorare non solo il posizionamento su internet dei siti della Pa ma anche permettere ai cittadini di reperire più facilmente le informazioni.

Il principale motore di ricerca mondiale ha già aperto una serie di partnership in divesi paesi per aiutare le burocrazie a rendere più accessibili tutte le informazioni e i servizi offerti on line (si pensi all'accordo denominato Uncle Sam, che prevede un trasferimento di tecnologia all'amministrazione Usa) e l'intesa con il governo italiano si inserisce in questa strategia: «La nostra missione di citizen shipper – spiega Stefano Maruzzi – s'incontra in pieno che il programma di modernizzazione delle amministrazioni pubbliche lanciato in Italia e che cerceremo di accompagnare con la nostra esperienza». In particolare Google, tramite strumenti come Google Analytics e Google Statistiche di ricerca, aiuterà il Dipartimento per la digitalizzazione a misurare la popolarità di un sito o di un servizio richiesto, la sua stagionalità, e adeguare di conseguenza l'offerta sui diversi partali pubblici.

«Se si considera l'utenza business – ha detto il ministro Brunetta – la Pa a livello globale occupa circa la metà del traffico internet. È una variabile molto pesante, dunque, e un percorso di digitalizzazione non più prescindere dalle metriche di questo importante motore di ricerca». L'intesa con Google Italia non è esclusiva («ne potranno seguire altre, domani, anche con Microsoft» ha assicurato Brunetta) e non prevede alcun onere per lo Stato: «Per Google è un investimento mirato su una parte di utenza molto importante – ha aggiunto Maruzzi – e con prospettive di crescita molto forti nei prossimi anni».

Il protocollo siglato a palazzo Vidoni prevede, tra l'altro, che Google renda disponibili i suoi strumenti gratuiti Google maps e Google costum search engine (e le relative interfacce per la realizzazione di applicazioni ad hoc basate sulle due tecnologie) per accompagnare la Pa in progetti pilota di ricerca e georeferenziazione che permetteranno ai cittadini di trovare informazioni e servizi legate a un territorio: «La ricerca della soluzione più immediata con uno smartphone in caso di smarrimento di un passaporto – è l'esempio utilizzato da Maruzzi – può trovare una soluzione con la localizzazione su una nostra mappa dell'ufficio più vicino dove chiedere aiuto».

23 febbraio 2010
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