I suoi fondatori l'hanno definita "boutique della consulenza" e questo lascia subito intuire che i prodotti offerti à la Carte sono qualcosa di non convenzionale nel panorama dei servizi informatici. The Innovation Group si presenta come società di consulenza atipica, una "Butterfly Company", vuoi perché composta da un team di soli 11 professionisti – fra cui gli ex Idc Roberto Masiero ed Ezio Viola, rispettivamente Managing Director e General Manager - vuoi perché il valore aggiunto che porta in tema di innovazione tecnologica è anche quello di potersi avvalere di una rete di partners e di partnership con società di servizi ed istituti di ricerca di caratura internazionale, fra cui vi sono i nomi dell'indiana Evalueserve (Knowledge Services & Process Outsourcing) e delle americane International Institute for Outsource Management e Lux Research (nanotecnologie, biotecnologie, green tech). Attiva dallo scorso novembre dalla sede di Milano, The Innovation Group (Tig) ha una missione diversificata ma che riconduce a un filone molto ben definito: aiutare le aziende a ridefinire processi e ad avviare nuovi progetti sfruttando le potenzialità delle nuove tecnologie, dai social network ai servizi di cloud computing. Grande attenzione alle relazioni (la cosiddetta "customer intimacy") e non piramidi di uomini e il binomio innovazione/conoscenza quale fattore di produttività da mettere al centro del legame tra business e tecnologie: questo il credo di Tig, che non a caso si indirizza in modo specifico ad alcuni settori dove la necessità di essere più "knowledge centric" sono critiche (mondo finanziario, servizi pubblici, utility) e dove la customer experience digitale è strategica, e quindi comparto media, mercato consumer, l'information technology e l'high-tech in generale.
Maggiore efficienza e innovazione (di prodotto, di modelli gestionali e di business, di strategie di sourcing e di marketing) sono elementi essenziali per uscire definitivamente dalla crisi e cavalcare la ripresa? Senza dubbio, ma lo dicono tutti gli analisti, tutti i consulenti It delle Accenture della situazione: la missione di The Innovation Group è quella di andare oltre, mettendo in campo oltre a competenze e metodologie anche le tecnologie digitali per essere portatori evoluti di agilità, velocità e flessibilità. Doti quanto mai necessarie per emergere (o resistere) in una situazione di congiuntura economica come è ancora, di fatto, quella attuale. E parte proprio da una fotografia della crisi l'intervista che Masiero ha concesso al Sole24ore.com.
Come definirebbe, prima di tutto, gli ultimi 18 mesi?
Abbiamo affrontato una crisi, per alcuni aspetti drammatica, che non è stata pienamente compresa. La crisi finanziaria ha fatto da detonatore ma è stata data poca attenzione al fattore strutturale di una recessione globale. Che chiama molte aziende, obbligatoriamente, a ristrutturarsi.
Come, per esempio?
Decentrando e delocalizzando le attività produttive e riorganizzando le attività di business a valore aggiunto. Il ricorso all'off shoring e all'outsourcing è un punto fermo della strategia delle multinazionali: fare efficienza è un dogma irrinunciabile, a livello di data center come di ricerca e sviluppo. Altrettanto indispensabile è il poter sfruttare a dovere le reti digitali, guardare ai mercati emergenti, Africa compresa.
In questo scenario arriva The Innovation Group
Il problema, di tutti, è quello di superare una situazione di margini ridotti ai minimi termini. Scarnificare le strutture dei costi è per le aziende un imperativo, soprattutto per quelle di servizi e di consulenza, i cui business model sono fra i più deboli in assoluto. E quindi serve cambiare approccio, fermo restando l'obiettivo di contribuire al processo di innovazione delle aziende.
Questo significa che in futuro spariranno "giganti" della consulenza come Accenture?
No. Saranno sempre una delle prime scelte agli occhi di quei Cio (Chief information officer, ndr) che devono giustificare le proprie scelte al board ma io credo che i loro servizi verranno pagati sensibilmente meno rispetto a quanto accaduto fino a ieri. È una delle ragioni per cui c'è una grande fuoriuscita di manager da queste società che vanno a costituire "butterfly company" specializzate e non tuttologhe, focalizzate su specifiche competenze e forti di relazioni su scala globale con fornitori di know how avanzato. The Innovation Group appartiene a questa categoria di new company e si rivolge come aggregatore di conoscenza a quelle realtà che vogliono cavalcare la crisi innovando.
Passiamo al mercato It: come vede il 2010?
Lo sviluppo delle infrastrutture digitali è una condizione necessaria affinché la domanda di tecnologie possa riprendere a correre. La crisi non ha toccato tutti, la Cina come altri Paesi emergenti non l'hanno neppure vista o quasi, e si è concentrata sui mercati maturi, creando un evidente gap fra dinamiche di crescita della spesa It. L'Italia? Denuncia carenze di visione infrastrutturale ma può anche contare su aziende innovatrici che hanno già guardato avanti.
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