Microsoft per andare avanti deve restare giovane, deve uscire dai sui classici modelli di business, basati tanto sul personal computer e sui serve e poco sulla rete per battere la concorrenza di nuovi attori del mondo del'industria digitale. Google in primis.
Già, perché Microsoft non è certo più giovane. Ha 35 anni, un'età nella quale una It company deve evolvere e crescere perché il mondo cambia e quello della tecnologia lo fa molto più velocemente di altri. Ne sanno qualcosa quelle Sperry, quelle Digital e quelle Burroughs o quelle Honeywell, quei mostri sacri dell'informatica anni Settanta, spazzati via, nel secolo scorso, dalla rivoluzione del personal computer.
E ora il gigante del software, nato e cresciuto sul pc, deve affrontare, nel nuovo secolo digitale la sfida delle nuove disruptive technology del Web 2.0 e del software come servizio disponibile via rete sul browser e, soprattutto, la sfida della consumerizzazione, cioè l'esplosione e il proliferare di device digitali abilitati a Internet. E si tratta, appunto, di tecnologie distruttive, capaci di alterare paradigmi di business consolidati e mettere in crisi imperi economici e industriali.
Il personal computer, alias la rivoluzione del microcomputer, ha impresso una spinta al cambiamento irreversibile, mettendo fuori mercato i produttori di minicomputer, veri dinosauri industriali ora scomparsi, come appunto l'ormai dimenticata Digital. L'avvento di Internet prima, il boom Web 2.0 dopo e la presenza sempre più forte di Google in ogni campo stanno trasformando il mercato dell'information technology e la società dell'informazione.
Microsoft questo lo ha capito bene, perché i casi sono due: o si guidano i cambiamenti oppure le trasformazioni diventano travolgenti e distruttive. Per questo, la Casa di Bill Gates scommette su elettronica di consumo e cloud computing per evolvere e superare il suo modello di business pc-centrico tradizionale. E intanto l'avventura sul Mobile non è finora andata bene: Windows Mobile ha perso terreno, la versione 6.5 pur migliorata arranca e le speranze sono tutte nella nuova settima edizione lanciata settimana scorsa a Barcellona e di fronte c'è Nokia, Rim. Apple e soprattutto Android di Google.
Per restare giovani Microsoft vuole trarre linfa dal mercato consumer. Già, perché mentre le tecnologie per le imprese frenano, sono le famiglie e i privati a sostenere la spesa hi-tech.
Nella strategia consumer del colosso di Redmond rientra tutto: dal vecchio e, ancora insostituibile, pc al flat tv che è sempre più un collettore di informazioni online e offline, dal navigatore Gps dell'auto agli elettrodomestici. Forse troppo per essere credibili, ma intanto una nuova microsoft è nata con Windows 7. Il sistema operativo è ineccepibile: funziona bene e fa dimenticare Vista e le sue sviste. Ed è pronto, ora è in beta, office 2010, finalmente abilitato al Web e all'uso online.
L'idea di Microsoft è quella di un mondo interconnesso di persone, dispositivi e servizi. Tecnologie per divertirsi, giocare e comunicare, a casa, in automobile o a passeggio. Ed è il software abbinato ai servizi e al web che rende possibile questa relazione intermediale tra dispositivi differenti, dove il pc, quel personal computer che ha fatto la fortuna di Microsoft, non è più al centro della vita digitale ma è solo una parte di quella nebulosa rete di dispositivi fissi e mobili che va sotto il nome di cloud computing.
Ed è proprio sul Web che Microsoft sta conducendo una battaglia cruciale e ora con il patto di Yahoo!, che con la sua dote di servizi e social networking potrebbe dare un sostegno fondamentale alla strategia di Microsoft tagliata sull'online advertising e sul motore di ricerca Bing. Fiat.
E se il cloud computing, il social networking e la consumerizzazione, con i testa i videogame e la console Xbox sono i punti chiave dell'evoluzione di Microsoft, il software desktop resta tuttavia il motore della multinazionale Usa e qui Office subisce una pressione costante da parte dei programmi di produttività individuale come OpenOffice e Ibm Symphony, eccellenti, flessibili e gratuiti.