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Microsoft-Yahoo: dove porterà la "strana alleanza" nel search

di Gianni Rusconi

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21 FEBBRAIO 2010
Microsoft-Yahoo: dove porterà la "strana alleanza" nel search?

Incassati i via libera, senza restrizioni, da parte del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti e della Commissione Europea relativamente all'accordo che riguarda l'acquisizione delle attività di ricerca on line di Yahoo! (pubblicità inclusa), ora Microsoft può ufficialmente dedicarsi a cercare e rendere operative tutte le possibili sinergie legate a questa operazione. Operazione che, utile forse sottolinearlo, gli organismi antitrust di Bruxelles non vedono lesiva per una concorrenza efficiente in un mercato che vede Google vestire gli "scomodi" panni del quasi monopolista forte di una share in Europa che si aggira intorno al 90%. Ricevuto dunque il semaforo verde dalle autorità competenti, le due compagnie si apprestano a mettere subito in atto il processo di implementazione di un accordo finalizzato - come si legge in una nota congiunta delle due compagnie – alla creazione di una piattaforma comune in grado di offrire una migliore innovazione per i consumatori e maggiori volumi ed efficienze per gli inserzionisti. Da "Microhoo!, questo il nomignolo utilizzato dai media per battezzare il colosso che sarebbe dovuto nascere nel 2008 a seguito della scalata multimiliardaria voluta da Steve Ballmer, l'ecosistema nel suo complesso riceverebbe in dote un "marketplace" di ricerca unificato e più ricco di "query" (intese come quantità di indirizzi Internet processabili dal motore di search) che migliorerà l'esperienza d'uso degli internauti e che regalerà nuove opportunità di business a centri media ed editori on line. Questa almeno la convinta speranza espressa dal Ceo di Microsoft e da Carol Bartz, numero uno della società di Sunnyvale dopo l'epopea di Jerry Yang.
Ma dove e a cosa potrà portare nel medio periodo una delle partnership, per cui è stato creato anche un sito ad hoc, più chiacchierate dalla comunità hi-tech internazionale? Innanzitutto è utile specificare su cosa si fonda l'accordo annunciato nel luglio del 2009. Microsoft acquisisce una licenza esclusiva, per dieci anni, delle tecnologie di ricerca Yahoo! e assumerà il personale della casa californiana che lavora sul motore di ricerca e nella pubblicità ad esso legato. La casa di Redmond si metterà in tasca il 12% degli incassi prodotti dalle ricerche effettuate sul sito di Yahoo! e dei suoi partner nei primi cinque anni dell'accordo e verserà il restante 88% alla sua nuova alleata, che sarà chiamata a gestire in via esclusiva (si parla da inizio 2012 però) la forza vendita globale della nuova struttura per i più importanti inserzionisti in ambito search di entrambe le società. A livello più tecnico e operativo, invece, l'accordo comporterà la transizione delle piattaforme algoritmiche e di ricerca di Yahoo! a Microsoft (prevista entro la fine del 2010, almeno negli Stati Uniti) mentre quest'ultima fornirà al portale della prima le stesse pagine dei risultati di ricerca disponibili su Bing, il nuovo motore sviluppato dal gigante del software per combattere la supremazia di Google. Gli ingegneri di Yahoo!, per contro, si preoccuperanno di rendere tali pagine più funzionali e accattivanti per utenti e inserzionisti con un'opera certosina di integrazione fra contenuti proprietari, risultati di ricerca e informazioni di corredo su specifici argomenti chiave. Il tutto in un'ottica di sempre maggiore possibilità di personalizzazione della cosiddetta "user search experience".
Ma quali reali impatti potrà generare il sodalizio? Quale scenario potrebbe concretizzarsi nel business del search e nell'intera industria dei servizi Web? L'interscambio tecnologico e in chiave pubblicitario fra i motori Bing e Yahoo potranno dare realmente fastidio alla macchina da soldi di Google? A queste domande, come a molte altre del resto, è difficile se non impossibile rispondere oggi. Ci sono però questioni legate all'accordo su cui molti addetti ai lavori prestano particolare attenzione. Implementare operativamente l'accordo, questo uno dei punti più caldi, sarà un processo complicato e probabilmente anche lungo e dispendioso. E il fattore tempo, nel mondo dei servizi Web, è noto sia assai importante. Ballmer parla di innovazione dell'esperienza d'uso per gli utenti ma in estrema sintesi ciò che cambierà ai loro occhi sarà poco cosa: i risultati di ricerca che verranno presentati sulle pagine Web dei due rispettivi motori saranno gli stessi ma per molti mesi ancora la user experience proposta da Bing e Yahoo! rimarrà di fatto quella che già si conosce oggi e frutto di due diversi approcci tecnologici al search. Che ne sarà, invece, di progetti innovativi come Boss (Build your Own Search Service) o Search Monkey, su cui Yahoo" aveva iniziato a lavorare per evolvere l'esperienza di search da offrire ai propri utenti? Come verranno gestite e utilizzate le nuove tecnologie di ricerca semantica attualmente in fase di incubazione? Le due aziende non sono in questa fase propense a entrare in tali dettagli e l'unica cosa certa è che Microsoft, per cui oggi lavorano parecchi addetti fuoriusciti nei mesi scorsi da Yahoo!, ha riposto molta confidenza nelle risorse tecnologiche di Bing.
E la grande rivale Google? A Mountain View attendono di capire quali effetti la partnership andrà a produrre nei prossimi mesi per ciò che concerne utilizzo degli strumenti di search e interesse degli inserzionisti. Questi ultimi, a quanto sembra, si sarebbero dichiarati molto curiosi di capire cosa porterà loro l'accordo e quali vantaggi poter trarre dal comprare in modo combinato spazi pubblicitari su due motori di ricerca (Yahoo e Microsoft, che insieme detengono, dati ComScore, poco meno del 30% del mercato del search negli Stati Uniti) anziché uno solo e nella fattispecie Google. Prima di poter però verificare concretamente la bontà della nuova offerta, gli advertiser dovranno aspettare che la migrazione tecnologica del sistema di ricerca sia completata e questo si materializzerà forse a inizio 2011. Anche per questo non sono pochi coloro che vedono nel deal finalità di diversa natura rispetto a quelle emerse nelle dichiarazioni ufficiali, molte orientate alle migliorie per l'utente. Le priorità sono (sarebbero) cioè quelle di sistemare la struttura dei costi di Yahoo!, dare corposità alle ambizioni di Microsoft nel mercato del search advertising e, naturalmente, di strappare a Google una parte dei budget pubblicitari delle grandi aziende.

  CONTINUA ...»

21 FEBBRAIO 2010
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