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Ballmer (Microsoft): «Ecco come il cloud cambierà il modo di fare computing»

di Gianni Rusconi

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5 marzo 2010
Steve Ballmer (Microsoft) - AP photo


Come e quanto il cloud computing cambierà il modo in cui le persone e le aziende utilizzano la tecnologia? Secondo Steve Ballmer, il numero uno di Microsoft, la risposta non può che essere la seguente: i browser, l'e-mail gratuita e i motori di ricerca hanno cambiato lo scenario e le modalità con cui si utilizza Internet, adesso tocca alle nuvole di dati contribuire alla sua ulteriore evoluzione.

L'ex braccio destro di Bill Gates ha espresso tale concetto nel corso di un intervento all'Università di Washington, dove ha parlato a tutto tondo della strategia del gigante di Redmond e dove si è presentato in compagnia del container Windows Azure, una sorta di data center trasportabile (già visto in occasione dell'ultima Professional Developer Conference dello scorso novembre) pensato in tutto e per tutto in funzione delle tecnologie cloud. Disquisendo anche in materia di privacy - «ha una declinazione sia etica che tecnica e non è un optional», e in tal senso va registrato l'annuncio di una nuova tecnologia (U-Prove) di protezione dell'identità degli utenti nelle transazioni online - Ballmer ha lanciato un messaggio molto esplicito. Microsoft ha sposato in toto il computing a nuvola (il logo "we're all in cloud" che campeggia sul sito ufficiale è molto esplicito in tal senso) e per tutti i suoi prodotti chiave, che presto si renderanno disponibili anche in versione Web based nella nuvola made in Redmond.

Il riferimento va ovviamente alle piattaforme Windows, al database Sql, alla suite Office e al sistema di posta e messaggistica Exchange, senza dimenticare le applicazioni di Crm Dynamics: tutto lo scibile del catalogo soluzioni di Microsoft insomma.

E non a caso la società, per bocca del Chief operating officer Kevin Turner, ha di recente rivendicato la paternità di un'offerta di servizi definita come la più estesa e completa oggi presente sul mercato. Windows 7, in altri termini, è la nuova gallina dalle uova d'oro ma anche i servizi cloud diventeranno presto una voce molto significativa nel bilancio della compagnia, cavalcando quel principio di convergenza fra computer, smartphone, Web e Tv ormai tanto cara a Ballmer.
Se Microsoft è tutta sulle nuvole, ciò non significa che a Redmond siano d'accordo con quanto pensano i vertici di Google a Mountain View, per cui il pc desktop sarà bell'è che morto e defunto entro i prossimi tre anni.

Piuttosto, questi due dei cinque principi del Ballmer pensiero, il cloud aiuta gli utenti online a imparare e a prendere l'iniziativa, per esempio nell'affinare le modalità di ricerca delle informazioni in Rete. E ancora: con il computing a nuvola l'interazione personale e professionale diventa più immediata e più social, la condivisione di informazione e contenuti un'espressione concreta di questo nuovo paradigma tecnologico.

Per questo motivo, nel portare la propria casella di posta elettronica sul cellulare, non si può prescindere dall'integrare nel sistema di comunicazione strumenti di localizzazione e presenza. Parlare di cloud, ha aggiunto ancora Ballmer, è quindi sinonimo di dispositivi intelligenti, di oggetti capaci di elevare ai massimi livelli l'esperienza di computing a livello di client, di singolo utente. Che siano smartphone o altro non è così importante, e questo perché - secondo il Ceo di Microsoft – «il form factor dei pc non è una cosa statica«.
Tanto il telefonino quanto i nuovi slate tablet pc o le console di gioco sono cioè apparecchi tramite cui poter accederealle informazioni personali residenti sulla nuvola. L'importante è che lo si faccia in modo semplificato e in totale sicurezza,

Riconosciuto infine alla virtualizzazione il semplice ruolo di ponte fra le vecchie e tradizionali architetture client-server e quelle basate su cloud, il numero uno di Redmond ha guardato avanti e inquadrando il ruolo del cloud nell'innovazione dei sistemi server ha messo l'accento sulla valenza strategica di un ambiente applicativo in grado di facilitare ad utenti ed aziende la migrazione verso un nuovo sistema di fare computing in Rete. E questo ambiente si chiama naturalmente Windows Azure. In attesa di capire come lo recepirà il mercato, Microsoft intende dare il buon esempio: il 90% delle sue attività saranno infatti migrate sulla nuvola entro l'anno.

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5 marzo 2010
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