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Ballmer (Microsoft): «Ecco come il cloud cambierà il modo di fare computing»di Gianni Rusconi |
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5 marzo 2010
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L'ex braccio destro di Bill Gates ha espresso tale concetto nel corso di un intervento all'Università di Washington, dove ha parlato a tutto tondo della strategia del gigante di Redmond e dove si è presentato in compagnia del container Windows Azure, una sorta di data center trasportabile (già visto in occasione dell'ultima Professional Developer Conference dello scorso novembre) pensato in tutto e per tutto in funzione delle tecnologie cloud. Disquisendo anche in materia di privacy - «ha una declinazione sia etica che tecnica e non è un optional», e in tal senso va registrato l'annuncio di una nuova tecnologia (U-Prove) di protezione dell'identità degli utenti nelle transazioni online - Ballmer ha lanciato un messaggio molto esplicito. Microsoft ha sposato in toto il computing a nuvola (il logo "we're all in cloud" che campeggia sul sito ufficiale è molto esplicito in tal senso) e per tutti i suoi prodotti chiave, che presto si renderanno disponibili anche in versione Web based nella nuvola made in Redmond. Il riferimento va ovviamente alle piattaforme Windows, al database Sql, alla suite Office e al sistema di posta e messaggistica Exchange, senza dimenticare le applicazioni di Crm Dynamics: tutto lo scibile del catalogo soluzioni di Microsoft insomma. E non a caso la società, per bocca del Chief operating officer Kevin Turner, ha di recente rivendicato la paternità di un'offerta di servizi definita come la più estesa e completa oggi presente sul mercato. Windows 7, in altri termini, è la nuova gallina dalle uova d'oro ma anche i servizi cloud diventeranno presto una voce molto significativa nel bilancio della compagnia, cavalcando quel principio di convergenza fra computer, smartphone, Web e Tv ormai tanto cara a Ballmer. Piuttosto, questi due dei cinque principi del Ballmer pensiero, il cloud aiuta gli utenti online a imparare e a prendere l'iniziativa, per esempio nell'affinare le modalità di ricerca delle informazioni in Rete. E ancora: con il computing a nuvola l'interazione personale e professionale diventa più immediata e più social, la condivisione di informazione e contenuti un'espressione concreta di questo nuovo paradigma tecnologico. Per questo motivo, nel portare la propria casella di posta elettronica sul cellulare, non si può prescindere dall'integrare nel sistema di comunicazione strumenti di localizzazione e presenza. Parlare di cloud, ha aggiunto ancora Ballmer, è quindi sinonimo di dispositivi intelligenti, di oggetti capaci di elevare ai massimi livelli l'esperienza di computing a livello di client, di singolo utente. Che siano smartphone o altro non è così importante, e questo perché - secondo il Ceo di Microsoft – «il form factor dei pc non è una cosa statica«.
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