In Italia si vendono qualche milione di televisori a schermo piatto all'anno. Stando alle stime di Panasonic Italia la somma di apparecchi Lcd e al plasma acquistati nel corso del 2009 è arrivata a superare abbondantemente quota cinque milioni di pezzi, per un giro d'affari di circa 2,7 miliardi di euro. Rispetto al mercato europeo nel suo complesso - grossomodo una cinquantina di milioni di televisori venduti l'anno scorso, di cui il 90% a cristalli liquidi – il Belpaese ne costituisce in volumi circa un decimo e si presenta con la scomoda etichetta di "anomalo".

Perché anomalo? Perché da nessuna parte come da noi portarsi a casa una flat Tv è una consuetudine ormai consolidata ma spesso e volentieri legata al fattore prezzo e alla guerra di promozioni che si combatte fra gli operatori della grande distribuzione organizzata. Non caso circa la metà dei televisori a schermo piatto venduti sono di piccolo e medio formato (fino al 26 pollici), il 30% sono 32 pollici (in assoluto il modello più richiesto) mentre i 42 pollici (qui entrano in gioco anche i plasma) si accaparrano il 12% delle vendite. Gli apparecchi extra large, quelli che hanno i costi più elevati, sono quindi una minoranza, con logiche conseguenze su quello che è il prezzo medio di vendita al consumo. L'Italia, però, è un mercato che (nel campo delle Tv) tira e che ha tirato anche nei momenti di crisi economica e forse anche per questo è uno dei primi ad accogliere l'avvento, a partire da questo mese, delle televisioni 3D. Dell'annunciata rivoluzione tridimensionale e dello scenario del mercato televisivo il sole24ore.com ne ha parlato con Claudio Lamperti, amministratore delegato della filiale italiana di Panasonic.

Panasonic Tv 3DEntriamo subito in argomento: come verrà accolto dai consumatori italiani l'arrivo a scaffale dei televisori 3D?
Parliamo inizialmente, per una serie di ragioni e non ultima quella dell'ancora limitata disponibilità di titoli, di numeri contenuti. Ma è un fenomeno che avrà un grande appeal sugli utenti perché fa leva su un aspetto fondamentale che è quello della percezione e della qualità visiva offerta allo spettatore. E questo parametro fa un grandissimo salto in avanti: basta recarsi in una sala cinematografica dove vengono trasmessi film 3D utilizzando tecnologie attive per rendersene conto.

Samsung lancerà i suoi primi Lcd Led 3D a 200 Hz da marzo, voi punterete sui plasma a tecnologia NeoPDP a 600 Hz: si annuncia un nuovo capitolo della sfida fra le due tecnologie?
Noi partiremo con la commercializzazione di un modello Full Hd da aprile e abbiamo aspettative di vendita molto alte. Nei plasma siamo in Italia già leader di mercato (con circa il 35% di share, ndr) e credo che questa tecnologia, per i grandi formati e penso il tal senso agli schermi da 50 pollici, sia tecnicamente e qualitativamente la più idonea per il 3D.

Quanto i grandi retailer potranno influenzare l'acquisto di televisori 3D?
Dobbiamo intanto fare una premessa: il consumatore italiano è mediamente poco attento e non particolarmente informato, anche a causa di un progressivo aumento del "trade spending" a scapito del "consumer spending". Molte delle risorse dei vendor si sono cioè spostate verso i punti vendita, dove viene decisa la maggioranza degli acquisti di un televisore. L'offerta si è quindi di fatto omologata per la necessità di fare volumi e il consumatore, da parte propria, recita spesso un ruolo passivo verso le nuove tecnologie. La Tv 3D, in ogni caso, rappresenta una grande novità e, ripeto, molto importante sarà l'impatto dell'effetto visivo che susciterà fra gli utenti.

La faccenda degli occhialini: saremo costretti a comprarli a parte spendendo svariate decine di euro?
Panasonic li offrirà in bundle con il televisore e non credo che il prezzo di questo accessorio inciderà sulle scelte di acquisto di chi vorrà portarsi a casa un apparecchio 3D. Altro accessorio indispensabile da acquistare separatamente sarà invece il lettore blu ray compatibile con la tecnologia tridimensionale. La buona notizia per i consumatori è che i prezzi al consumo di questi prodotti sono sensibilmente diminuiti, tanto che oggi un modello entry level (privo del supporto 3D, ndr) si compra con 180 euro.

Osservava che i titoli 3D sono ancora pochi. Di canali dedicati, per lo meno in Italia, non se ne vede neppure l'ombra: quindi?
Innanzitutto si può ragionevolmente credere che già entro la fine del 2010 i film disponibili in formato 3D siano almeno una quindicina. In secondo luogo i contenuti "premium" per la Tv a tre dimensioni del salotto saranno in breve tempo gli eventi live e gli avvenimenti sportivi. Non saranno quindi solo i film a trainare il successo del 3D.

Il consumatore deve temere problemi di affidabilità per i nuovi apparecchi 3D oppure da questo punto di vista si va sul sicuro?
Si tratta di prodotti all'avanguardia tecnologica, di televisori di fascia alta. E comunque la difettosità media delle flat Tv, e nella fattispecie quella del pannello, si è ridotta sensibilmente negli anni arrivando oggi intorno all'1%.

Ultima domanda: quest'anno è previsto lo switch off di varie altre regioni italiane, compresa la Lombardia. Il passaggio forzato al digitale terrestre aiuterà la Tv 3D a decollare?
Non credo, non considero il passaggio da analogico a digitale come un sinonimo di corsa all'acquisto. Il digitale terrestre ha fatto finora da incentivo soprattutto per i piccoli formati, fino al 22 pollici: i consumatori hanno cioè approfittato dell'occasione per cambiare il vecchio 14 pollici Crt con un nuovo e poco ingombrante apparecchio Lcd con decoder integrato. Per i grandi formati le logiche di acquisto sono anche e soprattutto altre.