Tutto si muove all'interno di uno spazio ristretto e con un registro semplice e verosimile nel Temporale di August Strindberg, "Opus 1", come lo definì l'autore del Kammer Musiken (il dramma da camera che gran parte avrà nel teatro dello scorso secolo).
Come in un lampo si svolge il dramma di un anziano signore (l'altero, solitario e bravo Franco Graziosi) alle prese con gli ultimi conti aperti della vita. Nella composta solitudine della sua casa irrompe "per uno strano caso" l'ex moglie, tornata ad abitare, a cinque anni dall'abbandono, nell'appartamento soprastante quello dell'ex marito. La donna risiede nella casa con il giovane amante e la figlia avuta proprio dall'ex-marito. Mentre il temporale "non sfoga" e "il signore" protagonista del dramma (in equilibri sempre precari) cerca di sfuggire la vita, l'irrompere della ex moglie tutto stravolge, facendo riemergere, con i vecchi dissapori, la realtà da "carcere" che si nasconde dietro la quiete borghese. Quiete funesta anche per il vicino di casa, il pasticcere (un prelibato Piero Mazzarella), alle prese con il suo dramma fatto di marmellate e conserve da preparare per tempo, fra i richiami d'aiuto di una moglie cieca "che aspira ad essere anche sorda".
Su tutto domina l'attesa continua del "temporale" agostano, rinfrescante e sconvolgente, che con il suo passaggio fugace tutto riordina, per poi sfumare nel sereno. Ma è un sereno ancora una volta apparente, come è proprio del teatro da camera, dove nello spazio raccolto, anche la pausa o la singola battuta, il solo movimento o una parola, valgono l'intera rappresentazione. E l'impostazione che Streheler dette oltre 20 anni fa ha buon gioco proprio fra i sospesi, i non detti e i gesti compressi in uno spazio chiuso e misterico, su cui trionfa effimero e leggero il bianco dei costumi. La casa è ancora trasparente, come
liquida cassa di risonanza degli equivoci interni.
L'equilibrio del testo si basa, in un continuo crescendo, intorno all'idea di un'impossibile quiete dopo la tempesta. Si domanda il regista Enrico D'Amato se oggi Streheler rifarebbe lo stesso spettacolo? Forse no, anche se l'impostazione regge ancora. Comunque, a vent'anni dall'ultima replica, i tempi sarebbero più che maturi per osare di più. Magari guardando anche alle altre
partiture del drammaturgo svedese.
Piccolo Teatro Grassi - via Rovello 2 (M1 Cordusio) dal 26 ottobre al 20 novembre 2005
Temporale
MILANO |
Shakespeare protagonista assoluto nelle tre sale del Piccolo, ma anche molto altro, con un occhio particolare al festival internazionale che porta a Milano grandi nomi della scena mondiale. Il dissacrante Steven Berkoff che, regista e attore, maltratta Shakespeare in Shakespeare Villains (dal 1 al 3 dicembre), I dieci comandamenti di Raffaele Viviani letti dal regista svizzero-tedesco Christoph Marthaler (28/3-2/4), l’attesa Isabelle Huppert in 4.48 Psychosis, di Sarah Kane, regia di Claude Régy (dal 9 all’11 dicembre), La celestina testo del ‘500 di Fernando de Rojas, regia di Robert Lepage, con la grande attrice spagnola Nuria Espert (dal 2 al 5 marzo) Lev Dodin impegnato in Re Lear sua prima regia shakespeariana (dall’8 al 14 maggio). Da tutto esaurito gli spettacoli di due comici nostrani: Chiamatemi Kowalski. Il ritorno di e con Paolo Rossi (dal 14 al 26 marzo, e dal 5 al 13 aprile). La prima volta di Ascanio Celestini al Piccolo è uno spettacolo dedicato ai cento anni della Cgil Live (30/5-4/6). Luca Ronconi dirige I soldati di Jacob Lenz (11/3-13/4), Troilo e Clessidra di Shakespeare (dal 6 al 19 maggio), questi ultimi due con i giovani della scuola del Piccolo. Da segnalare ancora Madre Coraggio di Brecht regia di Robert Carsen con Maddalena Crippa (12/1-26/2), e False confidenze di Marivaux diretto e interpretato da Toni Servillo (11/1-5/2). Una bella iniziativa il Festival Mozart delle marionette (dal 27 marzo al 13 aprile), che ospiterà tra gli altri i Colla, i Cuticchio, i teatri di marionette di Salisburgo, Amsterdam, Praga.
Nella sconfinata offerta degli altri teatri milanesi, spiccano al Franco Parenti La Maria Zanella di Pierattini con Maria Paiato (29/11-11/12) e la co-produzione del pirandelliano Sei personaggi in cerca d’autore di e con Carlo Cecchi (al Carcano, dal 14 al 26 febbraio), al Crt Cercando Medea, da Euripide, diretto e interpretato da Franco Branciaroli (dall’8 al 13 novembre), Il piccolo portinaio, di Marco Amato, con Milena Vukotic (dal 10 al 20 gennaio), La mostra di Claudio Magris, regia di Antonio Calenda con Roberto Herlitzka (dal 21 al 26 febbraio), nelle sale di Teatridhitalia dove l’Elfo accentua, dopo Fassbinder, l’impegno verso la drammaturgia tedesca con testi di Schwab, Le presidentesse (14/10-13/11), e di Heiner Muller, Riva abbandonata…(dal 26 aprile al 28 maggio, entrambi per la regia di Elio De Capitani. Nella nuova sala dell’Out Off , si segnalano la Trilogica di e con Antonio Rezza (dal 4 al 30 ottobre), Una specie di storia d’amore di Arthur Miller, regia di Lorenzo Loris, con Elena Callegari e Mario Sala (10/1-12/2). Bergonzoni approda al Ciak il 15 novembre con Predisporsi al micidiale; al Manzoni, Isa Danieli con La visita della vecchia signora di Durenmatt, regia di Armando Pugliese (dal 4 al 30 ottobre), e Stefania Sandrelli, insieme con Massimo De Francovich nella commedia di Sybleiras e Dell Un’ora e mezzo di ritardo (10/1-5/2), al Filodrammatici Elisabetta Pozzi con Fedra nella riscrittura di Ghiannis Ritsos (dal 15 al 27 novembre), e un’interessante Elettra di Hoffmansthal per la regia di Andrea De Rosa (29/3-13/4). Al Litta approda Il cortile di e con Spiro Sciamone, regia di Valerio Binasco (dal 7 al 19 marzo), all’Arsenale spicca il progetto Copi con L’omosessuale e la difficoltà di esprimersi (30/11-18/12, 10-22 gennaio), e Il frigo, con Eva Robin’s (dal 19 al 23 aprile). Al Teatro Verdi, che compie 30 anni, approda un giovane molto interessante, Roberto Latini, che propone il suo Per ecuba, amleto, neutro plurale e Ubu incatenato di Alfred Jarry (dal 14 al 26 febbraio), al Teatro della Cooperativa, zona Niguarda, il nuovo Soht (foibe), scritto e diretto da Renato Sarti, con Bebo Storti e Tanja Pecar (17/11-18/12). |
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BRESCIA |
L’altro stabile lombardo, il Ctb di Brescia, produce Fotografia di una stanza, regia di Cesare Lievi, con Stefano Santospago, e coproduce con Ert (Emilia Romagna Teatro) La casa di Bernarda Alba, di Garcia Lorca, regia di Cesare Lievi, con Paola Cannoni (debutto a Brescia il 2 novembre, poi dal 28 in Emilia). |
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ROMA |
Per il Teatro di Roma, Luca Ronconi dirige Diario privato di Paul Léautaud, con Albertazzi e Proclemer (all’Argentina dal 20 al 23 ottobre, poi in tournée). All’Argentina, approdano due protagonisti della scena europea: Alex Rajola, direttore del Lliure di Barcellona, con Santa Giovanna dei Macelli, di Brecht (dal 1 al 5 febbraio), e Jerome Savary con la figlia Nina col il suo La vita d’artista raccontata a mia figlia (dall’11 al 15 aprile), e si ripropone Pippo Del Bono con Il silenzio, da lui scritto e interpretato (dal 7 al 19 febbraio). Tra le produzioni dell’Eliseo spiccano Improvvisamente l’estate scorsa, di Tennessee Williams, con Rossella Falk (11/10-6/11), L’amante inglese, di Margherite Duras, regia di Giancarlo Sepe, anche nelle vesti di interprete con Giuliana Lojodice (25/1-19/2), L’uomo, la bestia, la virtù, di Pirandello, con Leo Gullotta (18/4-14/5). Al teatro dellOrologio attesa per Philippe Leroy in The looking class, scritto e diretto da Leonardo Petrillo (1/2-6/3), al Valle la riproposta di ‘Na specie di cadavere lunghissimo, ideato da Fabrizio Gifuni e diretto da Giuseppe Bertolucci, e la presenza di mattatrici “cinematografiche” come Margherita Buy e Laura Morante in Due partite scritto e diretto da Cristina Comencini (dal 4 al 23 aprile). L’Ambra Jovinelli produce l’attesissimo Concha Bonita, di Alfredo Arias, nella versione di Vincenzo Cerami, musiche di Nicola Piovani (21/2-12/3). |
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TORINO |
Tra Carignano, Cavallerizza e Lumiq Studio, l’iperproduttivo Stabile di Torino apre con Il benessere di Franco Brusati, regia di Mauro Avogadro con la brava Elisabetta Pozzi, per proseguire con Il lavoro rende liberi, di Mauro Trevisan, uno dei più interessanti scrittori teatrali italiani del Novecento, letto e riletto da Toni Servillo, regista, e Anna Boaniuti protagonista: due atti unici riuniti per creare un micromondo di figure contrapposte (26/10-13/11). Gabriele Vacis affronta invece il tema dei comportamenti in diverse fasi dell’età rileggendo in due spettacoli Romeo e Giulietta: il primo, R&J Links, vede protagonisti i giovanissimi del laboratorio omonimo (dal 2 al 20 novembre) il secondo, Romeo&Juliet, ha per protagonisti tutti trentenni, Jurij Ferrini in primis. Non manca in cartellone (dal 13 al 23 dicembre) il nuovo spettacolo di Laura Curino, che prende di peso un titolo di Virginia Woolf Una stanza tutta per me, per un tragicomico viaggio immaginario nella vita delle “sorelle minori” di Shakespeare. Sottotitolo “Se Sheakespeare avesse una sorella”. Curiosa la trovata di far scrivere a Giorgio Ruffolo Lo specchio del diavolo, una drammaturgia inedita che ha al centro il tema dell’economia, per la regia di Luca Ronconi (6/2-11/3). Con il Teatro di Roma e lo Stabile dell’Umbria la produzione di Alcesti di Euripide, regia di Massimo Castro (21/2-12/3, poi a Roma). |
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FRIULI |
Il teatro stabile produce e mette in scena al Politeama Rossetti Es iz Amerike, testo, regia e interprete Moni Ovadia (dal 2 al 6 novembre) e Un’indimenticabile serata, da Achille Campanile, regia di Antonio Calenda, con Piera Degli Esposti (dall’8 al 17 novembre), e coproduce Piccoli crimini coniugali, di Eric Emmanuel Schmitt, regia di Sergio Fantoni, con Andrea Jonasson e Massimo Venturiello (22 e 23 febbario). |
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GENOVA |
Il teatro stabile di Genova offre un mix tra classico, Novecento e novità per un cartellone record comprendente ben 34 spettacoli nelle sale del Corte e del Duse. Moltissime le ospitate, ma si apre il 18 ottobre con una co-produzione con la Compagnia Mario Chiocchio: Morte di un commesso viaggiatore, di Arthur Miller, regia di Mario Sciaccaluga, con Eros Pagni, Ugo Maria Morosi, Orietta Notari (fino al 6 novembre). Le altre produzioni sono Urfaust, di Goethe, con Ugo Pagliai e Paola Gassman diretti da Andrea Liberovici (16/11-4/12, con lo Stabile del Veneto), e due spettacoli che denotano gusto e voglia di ricerca come Hoy Day, di Andrei Bovell, regia di Scaccaluga, con Sara Bertelà, e La chiusa, di Connor McPherson, diretto da Valerio Rinasco, con Morosi e Lisa Galantini. In tournée, uno dei grandi successi della scorsa stagione Chi ha paura di Virginia Woolf di Albee con Melato e Lavia. |
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EMILIA E ROMAGNA |
Le produzioni Ert tra Reggio e Modena, comprendono Il padre di Strindberg, regia di Castri, con Umberto Orsini, e Cinema Cielo, ideazione e regia di Dario Manfredini, con Patrizia Aroldi, Vincenzo Del Prete e lo stesso Manfredini. All’Arena del Sole di Bologna dal 3 al 13 novembre Il sorriso di Dafne, di Vittorio Franceschi, regia di Alessandro D’Alatri, con Laura Curino. Al Teatro Due di Parma, L’istruttoria di Peter Weiss, regia di Gigi Dall’Aglio (3/1-19/2), e Niente, più niente al mondo di Massimo Parlotto, messinscena di Francesco Migliaccio, con Carla Manzon (28/3-23/4). |
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TOSCANA |
Al Metastasio di Prato, in gennaio Nozze, nozze, nozze, di Anton Cechov, regia di Vitalij Ivanov, produzione del teatro Maly di Mosca, indi Animali nella nebbia, di Edoardo Erba, regia di Paolo Magelli, con Pamela Villoresi. Al Fabbricane di Prato, Sacco, scritto e diretto da Remondi e Caporossi (dal 10 al 14 gennaio), e il Progetto Gorkij, da “Nel fondo”, costruzione drammaturgia di Giancarlo Corbelli e Guanni Guardagli. Alla Pergola di Firenze, Sostiene Pereira di Antonio Tabucchi, con Paolo Ferrari (dal 22 al 27 novembre), Le sorelle Materassi, di Palazzeschi, regia di Maurizio Nichetti, con Malfatti e Marchini. |
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ABRUZZO |
Tra gli spettacoli del glorioso stabile, la produzione di Prometeo incatenato, di Eschilo, regia di Claudio Di Scanno, con Susanna Postiglione (dal 17 novembre), e La forza dell’abitudine, di Thomas Bernhard, con Alessandro Gassman nella doppia veste di regista e interprete. |
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NAPOLI |
Fino all’11 novembre, al Mercadante L’orso. Una domanda di matrimonio, di Anton Cechov, regia di Francesco Saponaro, con Giuseppe Battiston, Roberto De Francesco. Una novità 8 pezzi inutili, scritto e diretto da Antonio Capuano, con Angela Pagano e Marco Marchis. Lo stabile napoletano produce anche Hotel de l’Univers, di e con Enzo Moscato, definito “recit chantant” (in tournée). Il ritratto di Dorian Gray, di Oscar Wilde, è diretto da Tato Russo, che l’interpreta con Irene fargo. Infine, il già citato Elettra di Hoffmansthal per la regia di Andrea De Rosa. |
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CALABRIA |
Il teatro stabile di Calabria, in collaborazione con il Franco Parenti di Milano, produce uno spettacolo in tournée in tutta Italia Io, l’erede, di De Filippo, con Geppy Gleijeses, Marianella Bargilli, Leopoldo Ma stelloni, regia di Ruth Shammah, e ripropone Pigmalione di Shaw, regia di Roberto Guicciardini, con Gleijeses, Marco Messeri, Valeria Fabrizi. |
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SICILIA |
Sicilia Teatro mette in scena Uno sguardo dal ponte di Arthur Miller, per la regia di Giuseppe Patroni Griffi, con Sebastiano Monaco e Marina Biondi (dal 9 al 13 novembre). Lo Stabile di Catania presenta, tra gli altri, due lavori geograficamente lontani come La trilogia della villeggiatura di Carlo Goldoni, regia di Luca de Fusco, con Lella Arena, in coproduzione con lo stabile del Veneto, e La lunga vita di Marianna Ucria, di Dacia Maraini, regista Lamberto Puggelli, interprete Mariella Lo Giudice. Tuccio Musumeci e Pippo Patavina sono gli interpreti di Il comico e la spalla, di Vincenzo Cerami, regia di Penchenat e commento musicale di Nicola Piovani (in tournée, visibile all’Ambra Jovinelli per il periodo delle feste di fine anno). Il Teatro Biondo di Palermo produce Assassinio nella cattedrale di T.S. Eliot, regia di Pietro Cartiglio, con Giulio Brogi. |
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