Italia alla ricerca dello sviluppo perduto.
“Futuro italiano. Viaggio nelle città che cambiano” è un itinerario realizzato da Massimo Mascini, inviato speciale del Sole 24 Ore, nelle città italiane che cambiano, che cercano la ricetta per essere protagoniste nel gioco dell’economia mondiale. Il libro attraversa virtualmente tutta l’Italia, dal Nord al Sud, passando in dodici città, motore della ripresa: Torino, Trento, Vicenza, Milano, Genova, Ferrara, Ancona, Roma, Napoli, Bari, Catania e Siracusa.
Per Innocenzo Cipolletta, cha ha curato la prefazione, le città sono simbolo della ripresa e della rinascita economica, in un Paese che ha dimostrato nel dopoguerra una straordinaria capacità di crescita e di industrializzazione. «Nelle città è possibile - sottolinea Cipolletta - mescolare le diverse capacità per ritrovare una nuova competitività».
Parlando con imprenditori e amministratori, personaggi del mondo della cultura, economisti, architetti Mascini verifica la capacità di individuare una nuova via di sviluppo, con soluzioni diverse di città in città. Tutti sono d’accordo nell’individuare nelle città i luoghi dove puntare al rilancio dell’economia.
Si passa da una realtà all’altra. Si parte da Torino che esplora il settore delle telecomunicazioni, metropoli scelta dalla multinazionale americana Motorola per un importante centro ricerche, dopo un’accurata indagine nel Belpaese. Il Comune ha fornito gratis e ha ristrutturato la sede, con un esborso notevole, ma lungimirante, che ha portato alla nascita di un centro studi di rilievo, dove lavorano più di 400 laureati, in stretto collegamento con il mondo universitario. Lì si sviluppano non solo la ricerca, ma anche master e corsi di studio per espandere le tecnologie indispensabili alla crescita della città. Si passa per Milano, città forse troppo concentrata sull’utile e sull’immediato, per alcuni in crisi, per altri no. Per alcuni, infatti, stenta a riprendere il cammino, per altri è in pieno rinascimento. Il miracolo, qui, comunque, è rappresentato dalla nuova Fiera che Massimiliano Fuksas ha costruito in meno di tre anni dalle ceneri di una raffineria. Molto critici gli ambienti intelettuali della città che lamentano una povertà di interventi in favore della cultura.
Si passa per Ancona, con il successo dei cantieri navali, legati a una tradizione antica, ma anche a una mentalità artigiana, che ha portato a confezionare su misura per i clienti persino i grandi yacht. Con la prima fila in Europa nel campo delle telecomunicazioni di Aethra, azienda nata in casa con l’impegno di un imprenditore per forza, Giulio Viezzoli, che oggi ha 400 dipendenti, di cui 180 ingegneri.
Una tappa del viaggio è dedicata a Roma che si è trasformata diventando centro industriale, sviluppando servizi, facendo aumentare il turismo, rinnovando la sua immagine. Qui il fiore all’occhiello è l’Auditorium, il Parco della musica realizzato da Renzo Piano nel cuore della città, diventato un centro culturale polivalente, che ha portato in scena 600 eventi in un anno. Tasto dolente, la mobilità.
Si attraversa Napoli, partendo dal pontile nord del vecchio centro siderurgico di Bagnoli, si supera Bari, definito un mosaico incompiuto, si oltrepassa Catania, all’ombra dell’Etna e si chiude con Siracusa, città con due anime, quella industriale che l’ha forgiata, quella culturale e turistica che rappresenta il futuro.
Il viaggio di Mascini è iniziato nella prima metà del 2005, per verificare se l’Italia fosse al centro di una fra le più profonde crisi economiche. Un giro per scoprire che fra le mille criticità esiste uno zoccolo duro, fatto di imprese che hanno reagito, di persone che non si sono arrese, di territori che si sono impegnati per cercare il filo di Arianna e uscire dalla crisi. Una scoperta della vitalità e della capacità di opporsi alle avversità, dove già si riscontrano risultati positivi risultati di questa battaglia. «Il filo rosso - spiega Mascini - che unisce tutte queste eccellenze sono gli investimenti». Solo in questo modo si riesce a non cedere terreno alla crisi.
Massimo Mascini
Futuro italiano
Edizioni Il Sole 24 Ore
pagine 136, 18 euro