Harry Potter batte la Befana.
L’attesa per l’uscita del sesto volume della saga del maghetto inglese ha superato quella per la calza carica di dolciumi portata dall’anziana signora della tradizione popolare. E fiumi di bambini e genitori hanno aspettato la mezzanotte, nelle principali librerie delle città italiane, per acquistare “Harry Potter e il Principe di Mezzosangue” (Salani Editore, 612 pagine, 22 euro), ultima fatica di Joanne Kathleen Rowling.
Spettacoli teatrali, giochi, magie, dibattiti hanno accompagnato la veglia per l’uscita di questo libro, che in Gran Bretagna (in libreria dal 16 luglio) ha già venduto oltre 11 milioni di copie, mentre altrettante ne sono state stampate negli Stati Uniti.
In Italia è ancora una volta la Salani a pubblicare il nuovo capitolo della fortunata serie, con una tiratura record iniziale di 750mila copie. Parte dei proventi della vendita dell’edizione italiana saranno devoluti alla causa ambientalista sposata da Joanne Kathleen Bowling a sostegno della protezione delle foreste e delle loro popolazioni. E ancora una volta è la traduzione di Beatrice Masini (come nei tre precedenti volumi) ad accompagnare bambini e non solo in quello che la stampa inglese ha descritto come il più drammatico e maturo episodio delle avventure del giovane protagonista.
Rimasto orfano del suo padrino Sirius Black, Harry si troverà ad affrontare una volta di più la minaccia del crudele Lord Voldemort, suo nemico da quando gli uccise i genitori appena nato. L’atmosfera in questo libro si fa più cupa: il piccolo mago, al suo sesto anno nella scuola di magia di Hogwarts, è ormai cresciuto e si trova davanti alle contraddizioni della vita, dibattuto tra dilemmi morali che assomigliano sempre più a quelli del nostro mondo, poco incantato, e sempre meno a quelli del mondo fantastico e rassicurante dei primi episodi della serie. Nel Principe di Mezzosangue Harry Potter, ormai adolescente, scopre anche l’amore, infatuandosi della giovane Ginny. Nelle intenzioni della Bowling il sesto capitolo dovrebbe essere il penultimo della saga iniziata nel 1996 con la pubblicazione di “Harry Potter e la pietra filosofale”, tradotta in 65 lingue e che nel complesso ha venduto, in questi dieci anni, oltre 300 milioni di copie in tutto il mondo. L’autrice, che sta già lavorando all’ultimo libro, vuole concludere la storia di Harry quando il ragazzo avrà compiuto i suoi studi nella scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, che durano appunto sette anni (uno per ogni capitolo della serie). Dopodichè la Bowling si dedicherà ai suoi tre figli e alla stesura di un nuovo progetto, dedicato a bimbi più piccoli.
Da fenomeno letterario dell’ultimo decennio a fenomeno di costume, il trionfo di Harry Potter non delude neppure le aspettative dei produttori cinematografici: dopo il successo ottenuto dalle pellicole tratte dai primi quattro capitoli (l’ultimo dei quali è uscito il 25 novembre in Italia), cominceranno a febbraio le riprese di “Harry Potter e l’Ordine della Fenice”, per la regia di David Yates.