Cinque anni dopo il primo volume di racconti ambientati nel Wyoming, Annie Proulx, scrittrice di origine franco-canadese, vincitrice del Premio Pulitzer nel 1997 (con Avviso ai naviganti), torna a parlare dello Stato meno popoloso d’America, che ha scelto nel 1990 come sua patria d’adozione.
Dopo Close Range (pubblicato in Italia nel 2000 con il titolo Gente del Wyoming, che comprende il racconto da cui è stato tratto il film vincitore dell’ultimo Festival di Venezia, Brokeback Mountain), arrivano in questi giorni in libreria undici nuovi racconti pubblicati da Marco Tropea Editore nella raccolta Storie del Wyoming. Il tono e lo sguardo dell’autrice verso questa terra (una “terra cattiva”, come dice il titolo originale, Bad Dirt) si sono fatti più ironici e distaccati, rispetto a Close Range: Annie Proulx ci presenta una carrellata di situazioni e personaggi bizzarri, al limite della follia. Circa metà dei racconti è ambientata a Elk Tooth, un paesino che “non ha molto da vantare oltre al suo deposito di rottami, malgrado una popolazione di quasi ottanta anime”. Le sue attrattive sono “i tre bar: il Silvertrip, il Pee Wee e il Muddy’s Hole”. I suoi residenti hanno abitudini strane, come gareggiare per chi ha la barba più lunga (in La gara) o collezionare vasche d’acqua calda all’aperto (in L’estate delle vasche calde): “A Elk Tooth tutti si sforzano di essere personaggi, e ci riescono. Non che ci voglia molto, basta essere in bolletta, orgogliosi, ingenerosi e puntare i piedi contro la spinta della civiltà”.
Il Wyoming descritto da Annie Proulx è una terra vasta e desolata, dove l’uomo sparisce di fronte alla bellezza selvaggia della natura, minacciata dalla modernità e dallo sfruttamento delle sue risorse (soprattutto il gas) da parte delle grandi società americane. La sua scarsa popolazione lotta per preservare se stessa e la sua terra e nonostante l’ironia talora pungente dell’autrice, chi legge prova una profonda simpatia e comprensione per questi personaggi strampalati, talora al limite del comico, figure umane che, nonostante la loro tenacia e la loro volontà, risultano sconfitte.
Uno dei protagonisti (e dei racconti) più riusciti è quello di Gilbert Wolfscale che, novello Mastro Don Gesualdo, in Che tipo di mobili sceglierebbe Gesù? lotta per la difesa della sua “roba” dall’assalto della modernità e a scapito persino dei suoi stessi affetti. “Classico esempio del rancher ostinato, possessivo e furiosamente attaccato alla sua proprietà”, Gilbert è un personaggio tragico, tratteggiato con compassione e profondità dalla penna di Annie Proulx: “Era un uomo alto, con le ossa grosse. La sua pelle ruvida sembrava fatta di vecchio cuoio per divani e, invece delle labbra, una piccola cucitura si apriva a mostrare denti color cemento. Era più forte e resistente di un cavallo”. La sua fierezza ricorda i personaggi di Close Range, la sua storia è la lenta tragedia di un fallimento: Gilbert non riuscirà a difendere il suo ranch dalle aziende arrivate a sfruttare il metano e finirà con il perdere, per la sua ostinazione, anche la moglie e i figli.
Ma l’autrice prova a presentarci questa terra anche dal punto di vista dei forestieri, che non sono amati nel Wyoming, siano essi gli operai delle grandi aziende di energia o gli abitanti della Costa che decidono di andarci ad abitare, come i protagonisti di Uomo che striscia fuori dagli alberi. Mitchell e Eugenie Fair, una coppia di newyorkesi trasferitisi nell’entroterra dopo la pensione, capiscono presto che questa terra, alla periferia del mondo reale, non li vuole e anzi finisce per inasprire la loro crisi coniugale finché i due si lasceranno. Sull’aereo che la porta via, Eugenie guarda per l’ultima volta il Wyoming, “le nere catene montuose incappucciate e spruzzate di neve, le strade come fili di lana arricciati, strappati da un lavoro a maglia disfatto. Dall’alto sembrava che la geometria umana avesse a malapena scalfito la terra”. Una terra maestosa, solcata da canyon e gole profonde, dove l’uomo è solo “la riduzione di se stesso, una riduzione fisica a un unico moscerino isolato dallo sciame più grande dei moscerini”.
Storie del Wyoming, Annie Proulx,
Marco Tropea Editore, 254 pagg., 15 euro