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6 marzo 2006

Con Leo Malet un tour nella Parigi noir

di Giorgio Maimone

Sono passati esattamente dieci anni dalla morte di Leo Malet, uno dei massimi scrittori di noir francesi, peraltro ancora poco conosciuto in Italia, anche se, ormai da qualche anno, la casa editrice Fazi ha iniziato a pubblicarne praticamente tutto il catalogo. Opera enciclopedica, perché si tratta di oltre 100 volumi complessivi, ma anche a volersi limitare ai gialli con Nestor Burma come protagonista, la strada è ancora lunga. Più breve invece è arrivare alla pubblicazione completa del ciclo i “Nuovi misteri di Parigi”, sempre con Nestor Burma protagonista e ambientati ogni volume in un differente “arrondissement” parigino. Per ora Fazi ha pubblicato 17 titoli di Leo Malet: di questi 11 fanno parte del ciclo di Nestor Burma e dei “Nuovi misteri”, ma anche gli altri 4

non tarderanno ad uscire, a un ritmo di un paio di libri all’anno. Proprio in occasione della ricorrenza del decennale della morte è uscito l’ultimo volume (per ora) della serie: “Un ricatto di troppo”. Tipica storia alla Leo Malet/Burma: è il 1942 e imperversa la seconda guerra mondiale. In una Parigi occupata, manca il tabacco e Nestor Burma è tremendamente nervoso. Per fortuna l'amico e giornalista Marc Covet gli ha suggerito dove potersene procurare un poco. Lungo la strada suonano le sirene e Burma è costretto a trovare riparo dai bombardamenti in un rifugio insieme, tra gli altri, a un'affascinante e misteriosa fanciulla. Da qui, come è facile immaginare, una lunga serie di intuizioni, sparizioni, depistagi, ostacoli, morti ammazzati, storie d’amore e, per non deludere, un finale amaro. Nestor “Dinamite” Burma deve un po’ a Maigret, per la comune ambientazione parigina, e molto a Philip Marlowe di Raymond Chandler. Sia Simenon che Chandler hanno iniziato a scrivere negli anni ’30, mentre Leo Malet nei ’40. Era ovvio che risentisse positivamente di simili illustri precursori. I libri di Malet sono distillati di ironia, cupezza, malinconia, umorismo, spavalderia e cinismo, ma hanno un andamento regolare che non lascia mai a bocca asciutta il lettore. Anche questa vicenda è straordinariamente ricca: nani da circo, occupanti tedeschi, aerei da bombardamento, banditi mitici e quasi gentiluomini, donne fatali, velate e senza veli. Vestite e spogliate, a faccia nuda o del tutto nude a fare l’amore in un taxi che gira Parigi assieme al bandito che, dopo questa prestazione anche ginnico-atletica, decide di andarsi a costituire. Inseguimenti sui tetti e sui metrò, appostamenti in strada, poliziotti buoni e cattivi. C’è proprio tutto il campionario di genere, ma in una lettura che non annoia mai per un solo istante. E se poi volete “qualcosa” di più forte c’è sempre la “Trilogia nera”, sempre edita da Fazi in Italia: “La vita è uno schifo”, “Nodo alle budella” e “Il sole non è per noi”. Non più Nestor Burma, ma un umor nero che fa da trait d’union ideale con Jean Claude Izzo e Patrick Manchette, per arrivare ad autori più vicini a noi. Una lettura da non perdere, un autore da riscoprire. Anche perché da leggere c’è molto!

Leo Malet nasce nel 1909 a Montpellier. Autodidatta, debutta nella vita artistica a Montmartre, al cabaret della “Vache Enragée”, la notte di Natale del 1925. In seguito divenne chansonnier, poi, di volta in volta, impiegato in un ufficio, manovale, vagabondo, giornalista occasionale, “negro” di un maestro-cantore analfabeta, gestore di un magazzino di moda, comparsa al cinema, strillone, imballatore. Dal 1930 al 1949 aderisce al Gruppo Surrealista. Nel 1942 debutta nel romanzo poliziesco con “120 Rue de la Gare” che i critici dell’epoca definiscono “un debutto fragoroso, che porta un tono nuovo dentro questo genere letterario. Nel 1958 vince il Gran premio dell’Humour Noir, a corona della conclusione della sua serie dei “Nuovi misteri di Parigi”, “nella quale - come scrive Gilbert Sigaux - mette in scena tanto i segreti della città, quando quelli dei suoi personaggi”. Muore nel marzo del ’96, all’età di 87 anni. E’ l’inventore di Nestor Burma, detective sui generis, al quale dedica 39 romanzi in 40 anni, dal 1943 al 1983. Le copertine dei romanzi di Nestor Burma tradotti in italiano sono tutte del disegnatore francese Jacques Tardì che, in proprio, ha sceneggiato a fumetti alcuni di questi romanzi. Il ciclo dei “Nuovi misteri di Parigi” consta di 15 romanzi, ognuno dei quali ambientato in un differente “arrondissement” (quartiere) di Parigi. Poeta e fotografo, legato ad ambienti anarchici, amico di Magritte, Picasso, scrive romanzi gialli anche sotto svariati pseudonimi come Frank Harding, Leo Latimer, Louis Refreger, Omer Refreger, Lionel Doucet, Jean de Selneuves, John Silver Lee. In particolare con lo pseudonimo di Frank Harding crea il personaggio del reporter Johnny Métal, protagonista di una decina di romanzi gialli.



 

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