Il Sole 24 Ore
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14 aprile 2006

La Cattedrale di Parma: 900 anni di cantiere

di Silvia Giuberti

Tempio del Senza Tempo, compie gli anni. 900: il Medioevo trasportato su due zeri ai giorni nostri. Le linee verticali della storia – tra sbaffi di contraddizioni e impennate di rettitudine- allignate su una casa di pietra che ha le fondamenta sottosopra. Scavate nel profondamente alto. Oltre la geometria e i tiri incrociati della tridimensionalità dell’uomo: terrena, civica, spirituale. Ed è proprio un Comitato multiforme -che si fa Comunità nell’intensa condivisione di progetti tra culto e cultura- ad accendere celebrazioni e eventi su nove strati di secoli decorati a fresco. Costituito dal Ministero per i Beni e le Attività culturali, il Comitato nazionale per il IX centenario della Cattedrale di Parma riunisce Diocesi, Comune, Provincia, Sovrintendenza per il Patrimonio storico artistico ed etnoantropologico di Parma e Piacenza, Università e Fondazione Cariparma. Un appello in maiuscola, una squadra di creatività e concretezza pronta a raccogliere la staffetta del tempo per una corsa a ritroso che è chiave di lettura -illuminante e propositiva- del presente. Non a caso il Presidente del Comitato, Mons. Giancarlo Santi, ha sottolineato nei suoi interventi l’aspetto della “confluenza” di culture –architettonica, letteraria, musicale, artistica- che fanno della Cattedrale “un’enciclopedia della città”. In un “piano di relazioni che si intrecciano”- Chiesa, Istituzioni, territorio- per riconsegnare alla staticità di un monumento il suo significato etimologico di “ricordo”, dinamico e vitale. Un’iniezione di Curiosità che fluisce lungo arcate e matronei e zampilla nel vortice celeste della cupola affrescata dal Correggio.
Dignità e decoro, dunque, negli interventi di restauro –già terminati quelli dell’antica cripta che conserva le colonne originali dell’XI secolo e del coro ligneo intarsiato tra il 1469 e il 1473 da Cristoforo Canozi da Lendinara; in corso quelli della splendida facciata romanica- di una vecchia Signora dell’arte e dello spirito che mantiene il senso del tempo pur rinfrescandolo. Rinnovando la Familiarità, di generazione in generazione, e ammiccando, con espressioni di pietra, ai giovani che –misteriosa miscela di attenzione e distrazione- sono tra i principali destinatari delle numerose iniziative in calendario. Un calendario che si apre con l’autunno del 1106, quando Papa Pasquale II raggiunse Parma al seguito della Contessa Matilde di Canossa per dedicare la Cattedrale a Santa Maria Assunta e consacrare vescovo Bernardo degli Uberti. Una data che si fa dato di fatto – saldo e accertato- nell’instabile storia di costruzione e distruzione della Chiesa madre che, dopo un rovinoso incendio nel 1058, venne fatta ricostruire, proprio nel luogo in cui si erge ora, dall’Antipapa Cadalo, tra il 1059 e il 1074. Un’enciclopedia, dunque, che nei secoli raccoglie e aggiorna voci e pagine illustrate. Entro le due più celebri lettere dell’alfabeto -innovativo e ardito- della sua arte: A come Assunzione, D come Deposizione. Fu il vescovo Bernardo II a chiamare a Parma l’architetto scultore Benedetto Antelami, artefice di una trasformazione del Duomo che, alleggerendo all’esterno la parte superiore della facciata con l’inserimento di loggette, fermò e firmò, all’interno, la lieve gravità della sospensione tra la morte e la promessa di una nuova vita. Nel 1178 l’artista siglò, infatti, con data e nome un capolavoro della scultura del XII secolo, che aprì la stagione del gotico italiano: nella lastra della Deposizione, Cristo –le braccia ancora aperte in un sofferente, delicato eppur possente abbandono- viene staccato da Nicodemo da una croce di legno e germogli. Ai due lati, figure storiche e simboliche animano la pietra in tensione e suggestione, con la delicatezza di un sentimento grave e fiducioso sottolineato dallo sfondo inciso a motivi floreali. E quasi a seguire l’impeto fantasioso della materia che attraversa secoli, pietre e muri, l’Assunzione di Maria, affrescata nella cupola tra il 1526 e il 1530 da Antonio Allegri detto il Correggio, mulinella speranze e illusioni nella certezza sfolgorante della luce divina che accoglie la Vergine. Sospinta e acclamata da una Storia che ha la volubilità delle nubi, il ritmo caotico e infantile di angioletti suonatori, e gambe, braccia e mani di un’umanità di testimoni e santi che esplorano –per la prima volta nella storia dell’arte figurativa- lo spazio illusionistico in cui l’architettura –reale e metaforica- si arrende allo straripante trionfo dell’Invisibile.
Innovativo e incompreso, in contrasto con canonici scettici e conservatori, l’Allegri, che avrebbe dovuto affrescare anche il catino absidale, decise di abbandonare dopo undici anni Parma per ritornare nel paese natale di Correggio. Opere e Tempo, del resto, spesso si accostano e accompagnano. Talvolta slittano sul terreno inquieto del sorpasso.
E se la Cattedrale di Parma –basilica giubilare sino al 3 dicembre del 2006, per concessione di Papa Giovanni Paolo II in occasione del novecentenario- sarà, di ogni sorpasso e smarrimento, Meta, le iniziative del Comitato nazionale suggeriranno il fascino “brulicante” del cantiere: luogo di incontro, di sapiente contraddizione, di umile confronto e di inquieta progettualità. Che è poi arte e mestiere dello spirito: una paziente, laboriosa verifica.

Il Medioevo delle Cattedrali”.
Curata dal medievalista di fama internazionale Arturo Carlo Quintavalle, la mostra espone più di cento capolavori –tra i quali opere dei grandi scultori Wiligelmo e Niccolò e alcune opere inedite- provenienti da prestigiosi musei civici, diocesani, monastici. Testimonianza di pittura, scultura, architettura, miniatura, mosaico e oreficeria delle Cattedrali dell’Italia settentrionale tra il IX e il XII secolo, con particolare attenzione al dibattito tra Chiesa e Impero e alla imponente Riforma Gregoriana.
A Parma, Salone delle Scuderie in Pilotta. Dal 9 aprile al 16 luglio. Orari: 9.30-19.30 da martedì a domenica. Lunedì non festivi chiuso. Aperto il lunedì di Pasqua, il 24 aprile e il 1° maggio. Biglietto unico che dà diritto a visitare anche la mostra didattica ”Il cantiere della Cattedrale” nel Palazzo del Vescovado, il Museo Diocesano d’Arte Sacra e il Battistero. Biglietto intero: 10 euro. Ridotto: 8 euro. Per le scuole: 4 euro. Per le famiglie, ingresso gratuito per i figli di età inferiore ai 18 anni.
Per informazioni e prenotazioni: www.cattedrale.parma.it.

Il cantiere delle Cattedrali”.
Curato da Maria Chiara Cavazzoni e Rossella Taglini, con la collaborazione dell’associazione Arcadia di Sala Baganza, un percorso – di forte richiamo per il mondo della scuola- per conoscere le fasi di costruzione della Cattedrale. Tra suggestivi video che ricostruiscono il clima politico, culturale e religioso del Medioevo, rielaborazioni grafiche di iconografie medievali alla scoperta dei ruoli di maestranze e committenti, analisi di tecniche e strumenti, le quattro distinte tappe dell’itinerario si concluderanno con laboratori in cui sarà possibile “sperimentare il fare medievale”, creando manufatti che si potranno conservare.

Dal 9 aprile al 16 luglio presso il Palazzo del Vescovado di Parma.

14 aprile 2006