I milanesi le chiamano familiarmente “bastioni”, riferendosi alle mura spagnole che hanno segnato la storia della città.
Insieme al Duomo e al Cenacolo, al Castello e al panettone, sono uno dei simboli di Milano. Il degrado degli ultimi decenni, tra smog e traffico, è stato inarrestabile. La buona notizia è che oggi, dopo anni di attese e qualche promessa caduta nel vuoto sono partiti i lavori per il restauro, il consolidamento e il recupero all’uso delle mura spagnole nei tratti compresi tra Viale Filippetti, Viale Beatrice d’Este, Piazzale Medaglie d’Oro e Via Caldara. L’intervento durerà 960 giorni, per un costo totale di circa 28 milioni di euro, che, grazie alla formula della sponsorizzazione (da parte di Tmc Pubblicità) non graverà sulle casse dell’amministrazione comunale. Si tratta di un intervento che asseconda la politica del Comune di Milano, primo in Italia, a emanare bandi di sponsorizzazione per restaurare i beni monumentali a costo zero, nell’ottica di una piena collaborazione tra pubblico e privato.
L’intervento, realizzato sotto il controllo del Comune di Milano e della Soprintendenza per i Beni Architettonici, rientra nel progetto “Spazi per l’arte” che Tmc Pubblicità ha avviato nel 2003/2004, curando il restauro di sei monumenti milanesi (la Colonna del Verziere, il Pozzo e le Lapidi della Loggia dei Mercanti, il Monumento a Giuseppe Parini, il Monumento a Carlo Cattaneo e la Fontana del Verziere) e delle facciate di Santa Maria delle Grazie.
L’obiettivo del progetto sulle mura spagnole è di restituire alla città mura difensive e passeggiata alberata, integrando le due funzioni nel paesaggio urbano, ricreando un collegamento visuale e un percorso alberato unitario (che consenta una passeggiata ritrovata con i tratti perduti ma riconoscibili, utilizzando materiale vegetale unitario), tutelare il bene protetto (è prevista una recinzione finalizzata a sottolinearne l’importanza e garantirne la sicurezza, riconquistare la morfologia con la ricostruzione del riempimento delle parti bastionate verso l’interno della città e le parti ribassate all’esterno alla città, questo per ritrovare punti visuali perduti nel paesaggio urbano.
Il primo nucleo delle mura spagnole fu costruito nel 1542, segnando la prima cinta di mura moderna della città. Nel 1546, alla carica di governatore dello stato di Milano arrivò Ferrante Gonzaga che ideò il progetto per una nuova e inespugnabile cinta muraria che abbracciasse tutta la città. L’opera, imponente per l’epoca, fu portata a termine in soli undici anni; partiva da Piazza lega Lombarda e arrivava a Piazza Virgilio, attraversando (i nomi sono quelli di oggi) Piazza XXV Aprile, Principessa Clotilde, Oberdan, Cinque Giornate, le porte Romana, Ludovica, Ticinese, Vercellina. L’unica modifica visibile riguarda l’apertura della Porta Romana e la costruzione dell’arco trionfale eretto per festeggiare a Milano l’arrivo di Margherita d’Austria, in viaggio verso la Spagna per sposare il futuro re Filippo III. L’arco di Margherita sopravvive, solitario, al centro di piazza Medaglie d’Oro. Quando agli inizi del Settecento, Milano cade sotto la dominazione austriaca, la manutenzione dei bastioni è molto blanda, perché la loro funzione più che difensiva, era quella di delimitare la Città dai Corpi Santi. In età napoleonica le strutture difensive del Castello vennero smantellate per fare spazio al Foro Bonaparte e i diversi interventi del 1750 trasformarono profondamente le Mura, che diventano un viale alberato sopraelevato.
Nel 1789, l’architetto Piermarini convertì l’uso dei Bastioni da militare a civile: spianati e decorati con un duplice filare di castagni d'India, i Bastioni di Porta Orientale diventano un elegante passeggio per le carrozze, che venne in seguito allungato verso Porta Nuova, per arrivare, in epoca napoleonica, fino all'Arena, congiungendo i Giardini con il nuovo grande piazzale alberato creato davanti al Castello. Nella seconda metà dell’Ottocento la loro struttura venne modificata perché in contrasto con la costruzione dei nuovi quartieri suburbani e per la prima volta si discute sul loro possibile smantellamento. Che, purtroppo diventa realtà. Il primo intervento coinvolge l’area attuale di Piazza della Repubblica, con la progressiva demolizione limitata ai tratti tra Porta Venezia e Porta Vittoria e da Porta Lodovica a Porta Ticinese. Lo smantellamento delle Mura viene completato nel Secondo Dopoguerra. Gli ultimi resti dei Bastioni si trovano in Piazza Medaglie d’Oro a Porta Romana e lungo il viale Vittorio Veneto a Porta Venezia. Per pochi, ma preziosi kilometri.