19 maggio 2006 |
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L'epifania invisibile di Dio
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Epifania: oggi Dio/mi appariva così:/qualcuno alle mie spalle/i miei occhi schermava con le mani:/Indovina, chi sono?”.
Parole del poeta ebreo Yehuda Amichai che ci sovvengono –acute e “cieche”- nell’imbatterci a sorpresa in una copertina che – in ingegnoso sorpasso della sua funzione collaterale di punteggiatura estetica non sempre affilata o pertinente - dona all’illustrazione il senso pieno di un’illuminazione. Menzione d’onere e onore, dunque, all’art director Maurizio Ceccato che, per il saggio “Tu credi?”(Conversazioni su Dio e la religione) di Antonio Monda, ha composto, compendiato e concluso nel suo progetto grafico la Risposta. Bianca come un mistero promettente, solleticata dalle lettere di autore, titolo, sottotitolo e dall’elenco, schierato in armi di intelletto e spirito, degli esponenti (americani d’origine o d’adozione) della cultura e dell’arte intervistati – lettere dal colore argentato che mescola gli estremi bianconeri del tutto e del nulla in un grigio impreziosito dalla riflessione - la copertina cela la parola “Dio” scritta in versione braille. Come dire(o ripetere): Dio è invisibile. Tranne al tocco lieve e fiducioso di chi impara un linguaggio diverso. Facendo della propria Mancanza – di vista e conseguenti orizzonti - la via maestra alla Possibilità e alla Lettura. E invisibile rimane per chi è fedele al proprio alfabeto, linguaggio e tocco di mano. “La fede” conferma il credente con dubbio Derek Walcott ”ci offre una chiave, anzi una strada, che si oppone al mistero, e ne crea un altro, quello che i credenti definiscono appunto “mistero della fede””. E nelle acrobazie del circo inevitabilmente povero e senza rete della “Grande Domanda” formato conversazione – è l’ironia severa di Saul Bellow ad ammonire sul rischio di mortificare i valori di un tema alto laddove “in un’intervista, anche quando si è in totale buona fede, finiscono per prevalere il narcisismo, la volontà di dire una cosa intelligente, e la preoccupazione di come si appare”- è l’ateo Richard Ford a tirare le fila di un intreccio di fedi minuscole o maiuscole, terrene o celesti, con le parole di San Paolo agli Ebrei: “La fede è fondamento delle cose che si sperano e prova di quelle che non si vedono”.“Tu credi?” di Antonio Monda
Fazi Editore pagg.151, euro 14,00
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