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27 maggio 2006 |
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Palma d'oro: la lunga marcia di Pedro Almodóvardi Stefano Biolchini |
Un primo premio la Francia al Festival di Cannes se lo è già aggiudicato in scioltezza.
Il film "Les amities malefiques" di Emmanuel Bourdieu ha infatti vinto il gran premio della sezione SemaineIl Festival ha poi reso omaggio Anouk Aimee e Alain Cavalier. All'attrice, Golden Globe nel 1967 per "Un uomo, una donna" e palma per l'interpretazione femminile a Cannes nel 1980 per "Salto nel vuoto" verrà consegnato il trofeo per il complesso della sua carriera. Ad Alain Cavalier è stato invece aggiudicato il premio di France Culture, sempre per l'insieme della sua opera. Fin qui la cronaca minore. Guardando al toto-pronostico, salvo sorprese dell'ultim'ora e ferma restando la sempiterna vacuità dei vaticini, specie se critico-giornalisitici, la conclusione di questo 59esimo Festival dovrebbe consegnare la Palma d'oro al super favorito Volvèr di Pedro Almòdovar, che oltre all'accoglienza per il suo film ha dalla sua anche la sconfitta del 1999 a danno di "Tutto su mia madre". Il film spagnolo se la dovrà vedere con "Babel" del messicano Alejandro Inarritu, con il turco "Iklimler" e con il kolossal "Marie Antoniette" di Sofia Coppola (davvero poco apprezzato in sala, nonostante le alte quotazioni che hanno accompagnato il film fin da principio) e con "Il caimano" dell'amatissimo dai francesi Nanni Moretti - che però ha già al suo attivo la Palma d'oro del 2001 per "La stanza del figlio" ed è davvero difficile che possa fare il bis. A girar per la Croisette ci si convince poi che la vera incognita per il premio più ambito (fin dall'inizio quasi idealmente assegnato al regista spagnolo) resti il presidente di giuria, Wong Kar-Wai. Il regista di Hong Kong si dice non ami infatti molto il cinema carnale di Almodòvar, cui potrebbe preferire "Iklimer" del turco Ceylan o il messicano "Babel", che però alla proiezione non è stato accolto in maniera corale. Poche per ora le chances per "Marie Antoniette". Per quanto riguarda la miglior regia (o il premio speciale della giuria) Bruno Dumont, pur favorito, ha la strada tutta in salita, come arduo d'altronde è il suo “Flandres”, tallonato o forse addirittura appena dietro "Lights in the Dusk" di Aki Kaurismaki. Più facile il pronostico per Kirsten Dunst, attrice interprete di "Marie Antoinette" in corsa con Penolope Cruz, l'attrice del film di Kaurismaki, Maria Jarvenhelmi, e la debuttante e non professionista Adelaide Leroux di "Flandres". Tra gli attori gli italiani Silvio Orlando ("Il caimano") e Giacomo Rizzo ("L’amico di famiglia") sono in gara con un applauditissimo Gerard Depardieu in versione cantante di balera ("Quand j’etais chanteur"). Gli sfidanti sono Janne Hyytiainen ("Lights in the Dusk"), il turco Ebru Ceylan ("Iklimer") e l'inglese Cillian Murphy ("The Wind that Shakes the Barley"). Quanto al Brad Pitt di "Babel", anche se inevitabilmente in corsa, forse sarebbe bene si accontentasse della gioia di diventare presto "papà".
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