Speciali in evidenza
Speciale Smau
Speciale ambiente
Speciale scuola
Speciale Auto
Un anno di rincari
Speciale mutui
Voli low cost
Speciale ETF
Studi di settore
Risparmio energetico
Auto & fisco
Navigatori GPS
Musica Mp3
Guida alle facoltà
Come risparmiare
XV Legislatura
shopping 24

Servizi

Il Sole Mobile

Servizi Ricerca

Cultura e Tempo Libero

ARCHIVIO »

23 giugno 2006

Rap italiano: l’ingorgo di parole

di Giorgio Maimone

“Non spalancare le labbra ad un ingorgo di parole / le tue labbra così frenate nelle fantasia dell’amore” (Fabrizio De André - “Verranno a chiederti del nostro amore”)

Caparezza.

Mondo Marcio, Fabri Fibra. Ossia Michele Salvemini, Gianmarco Marcello e Fabrizio Tarducci. Anni di nascita differenti: Caparezza viaggia oltre i 30 (34), Fabri Fibra ci arriva quest’anno e Mondo Marcio farà 20 anni a dicembre. Diversa anche la zona di provenienza: percorrono un po’ tutta l’Italia, pencolando verso l’Adriatico: Molfetta, Senigallia e Milano. Comune invece il fatto che tutti e tre suonano, cantano o parlano per una major del disco: due per la Virgin e uno per la Universal. Il fenomeno del rap italiano è, in fin dei conti, abbastanza recente, normalmente confinato tra due estremi: o ultra commerciale alla Articolo 31 o il rap politicizzatissimo delle varie Posse. Ma tra Assalti Frontali e Jovanotti si sono ora insinuati questi tre campioni di vendite, diversissimi tra loro e anche con qualche pretesa di fare musica di qualità quando anche non d’autore. La prima cosa che colpisce dei rapper è la quantità di parole che sono in grado di sparare: un vero e proprio “ingorgo di parole” per citare ancora De André: mi sono voluto togliere uno sfizio statistico: per fare una canzone Fabri Fibra usa mediamente 3800 caratteri, Caparezza e Mondo Marcio si aggirano tra i 3600 e i 3200. Tutta “Smisurata preghiera” di Fabrizio De André, capolavoro assoluto e vertice tra i maggiori della musica d’autore (e non tra le canzoni più brevi) consta di 1200 caratteri! Un capolavoro ci sta quindi tre volte dentro una qualsiasi canzone di Fabri Fibra. Ne vale la pena? E’ facile rispondere no. E’ perfino troppo facile.
Fabri Fibra, "Tradimento"
E’ facile dire che il rap italiano mi fa venire il latte alle ginocchia, che le rime sono le più scontate che possano venire in mente, che i fatti raccontati non reggano la prova lettura neanche con tutta la buona volontà di questo mondo, che non solo non c’è poesia, ma non c’è cronaca, non c’è racconto, non c’è spessore. Balbuzienti dislessici verrebbe da chiosare. E Fabri Fibra, in questo campo, è il peggiore di tutti. “L'ultima volta che mio padre e' andato a letto con mia madre / prese a calci una parete e in testa gli cadde una trave, / e mio fratello che mi chiese quanto fosse grave, / fatto sta che litigando si divisero le strade, / anche se restano le urla e rimangono le grida, / per casa, per strada raga... / Applausi per Fibra Fibra Fibra Fibra Fibra, / applausi applausi applausi per Fibra.” (“Applausi per Fibra”) o, peggio ancora: “Microfono a Fibra: "Ah. ogni volta che vedo una gnocca penso come sarebbe se me lo prendesse in bocca!" / ti piace il rap, ah? Di brutto. Anche quello italiano? Eh già, di brutto. Qui qui si chiedono cos'accadrà quando si fa ci sei ma non per tutti o del tutto” (“Scattano le indagini”).

MondoMarcio, "Solo un uomo"
Mondo Marcio, al confronto è un prodotto molto più raffinato, ma, per l’appunto è solo un prodotto e si sente. Tutto in lui è costruito: da una triste vicenda famigliare, con l’abbandono e l’affido al Comune di Milano del bambino Marcio, la vita nelle strade e lo spaccio e a 18 anni lo sbarco presso una major sotto la guida spirituale di Bassi Maestro, uno che ha fatto per lui, più o meno quello che Claudio Cecchetto ha fatto per il Jovanotti degli inizi: se lo è inventato. Le storie di Mondo Marcio sono storie trucide, di spaccio, di cattivi ambienti, puro stile gangsta rap. Pieno di cachinni e vezzi made in the USA (“uomo” per “man”, “fra’” per emulare il “bro’” diminutivo di “brother”: “uomo... / a volte mi chiedo come faccio,o marcio serve un cuore di ghiaccio, ho il futuro sulle spalle tutto il mondo sul cazzo, dicono l'amore muove il pianeta, ma io dico che un marcio non si muove se non gli dai la moneta” (“Il mio mondo”). Mondo Marcio punta tutto sul trauma di essere stato abbandonato da piccolo, con un papà inesistente e una mamma troppo giovane: “Yeah Uomo.... c’è qualcosa che non và uomo...NON C’E’ NESSUNO! / Perchè vedi un pò di anni fa / vedevo mamma e papà / dentro una scatola / dietro due psichiatri ed ero solo un bambino...un bambino!!” (“Dentro la scatola”). Punta all’apologo alla Davide Copperfield, a far piangere e in effetti viene da piangere a leggere questa letteratura di scarto, questi psicologismi di risulta, questi giochi di parole piatti e banali. Fatto sta che Fabri Fibra e Mondo Marcio vendono a raffica, che giornali informati e di tendenza come XL di Repubblica li recensiscono col massimo dei voti, che Panorama dedichi la copertina a Fabri Fibra, che si scateni il dibattito sul cattivo esempio che più o meno volontariamente danno, che si creino partiti per l’uno o per l’altro ed entrambi armati in favore dell’uno o dell’altro e in odio reciproco. Simboli coscienti della zero generation, niente valori ma un moralismo di fondo che li porta a sputare su tutto, in primo luogo l’odiata ma sempre presente televisione. Leggere Fabri Fibra fa l’effetto di leggersi un giornale. Cultura da “City” o da “Leggo”, cultura da free magazines metropolitani, quelli che si trovano per terra sui pavimenti dei tram o che svolazzano impuniti in tutte le aiuole e per le vie delle grandi città. C’è attualità e c’è banalità. Mondo Marcio, molto più avvertito, almeno riveste il proprio prodotto con abiti musicali suntuosi, con una voce calda e profonda, con qualche spicciolo di fascino in più.

CapaRezza, "Habemus capa"
E poi c’è Caparezza. E questo è un altro film. Sarà l’età, saranno le ambizioni, sarà un altro tipo di approccio, ma Caparezza c’entra con la musica e con la musica d’autore. Il suo ultimo disco “Habemus Capa” è un lavoro coi fiocchi: un concept album sul tema della morte dell’artista Caparezza e della su resurrezione, un funerale mediatico officiato secondo i riti della attuale mediocrità: 19 stazioni attraverso le quali passano tutte le tappe dell’intolleranza verso “tutta questa bella gente”. Caparezza ha tiro rock, è un musicista che usa gli strumenti: le chitarre, il banjo, trombe e tromboni, la batteria acustica e perfino un’armonica. Caparezza poi non gioca solo coi testi e con le parole (“Mors mea, tacci tua”, “Torna Catalessi”, con abbaiar di cani sullo sfondo, “Gli insetti del podere”, “Dalla parte del toro”, “Ti giri”, dedicata ai Tg “che fan notizie ma che non han notizie” o “Felici ma trimoni”), il Capa gioca con se stesso, si fa personaggio, si fa interprete di razza e fa ridere e pensare quando si inerpica sull’”Inno verdano” di un “meridionale che vuole vestire di verde e urlare slogan razzistici contro se stesso”: “Imbraccia il fucuil, perpara il cannon, difendi il verdano dai riccioli d’or/ Espelli il negron, inforca il terron e servi il tuo popolo con fulgido amor”. “Habemus Capa” è un ghigno, è uno sberleffo, è quella risata che vi seppellirà. Il Capa non prende parte alle camarille tra rappisti, non fa freestyle, ossia l'arte degli Master of Cerimonies di improvvisare rime e recitarle con scioltezza, senza ricorrere a rime già scritte in precedenza, in cui pare sia maestro Mondo Marcio. Se ne sta per i fatti suoi a scrivere (belle) canzoni e rime geniali, in un enorme spettacolo continuato in cui recita se stesso, riuscendo, per paradosso, proprio lui che recita, a essere il più sincero e il più spontaneo dei rapper italiani.

'A67, "A camorra song'io"
Ma se il rap da classifica vi da fastidio e tende a farvi venire l’orticaria, esiste anche un’altra possibilità: date un ascolto, quando vi capita, agli “A ‘67” e al loro disco “’A camorra song’io”. Vengono da Napoli, cantano il degrado della loro città e la sciagurata legge 167 (‘A 67, per l’appunto) che ha consentito la costruzione di quartieri destinati al degrado come il quartiere Scampia a Secondigliano. Voce, sassofono, chitarra, basso e batteria. Fanno musica. Sono prodotti dall’etichetta artigianale Polo Sud e hanno cose da dire. Vanno ascoltati.

Fabri Fibra
“Tradimento”
Universal - 2006

Mondo Marcio
”Solo un uomo”
Virgin - 2006

Caparezza
“Habemus Capa”
Virgin - 2006

’A 67
”A camorra song’io”
Polo Sud - 2006



 

Suggerimenti

>Info quotazioni

A richiesta, via sms, la quotazione istantanea e in tempo reale del titolo che ti interessa

>Flash news

Scarica il programma gratuito, e ricevi sul tuo desktop le ultimissime notizie di economia e finanza

News

champions

L'Inter (2-1a Mosca) brava e fortunata: ribalta il risultato e vince

auto

Rimandato il lancio della «Panda cinese» per la causa con la Fiat

expo 2015

Luci sui progetti che fanno bella Milano: l'omaggio agli ospiti di Expo 2015

anniversari

Novant'anni fa la battaglia di Caporetto, madre di tutte le batoste

computer

Asus: così il notebook diventa ultraleggero

prospettive

Il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca (Stefano Capra / Imagoeconomica)

Turismo a Roma, invia le tue domande per il forum di mercoledì

GIAPPONE

La palazzina del Progetto Sofie sottoposta all'esperimento anti-sismico

Terremoto del settimo grado della scala Richter, ma la casa in legno fatta nel Trentino resiste

iniziative

L'appello di Nòva24: il Governo rilancia sul 5 per mille

ARTECONOMY24

ArtEconomy 24
Tutte le quotazioni dal Frieze di Londra su ArtEconomy24. E in più aste, mostre e gallerie.

viaggi24

Singapore. Dove tutto è possibile
Viaggio in una delle capitali mondiali dello shopping e del commercio.

In Evidenza

CRIBIS.it
Informazioni per decidere con chi fare o non fare business, in Italia e nel mondo.

Concorsi ed esami
Visita la sezione concorsi ed esami, troverai un'aggiornata rassegna di concorsi e offerte di lavoro nel pubblico impiego

Il SUDOKU del Sole 24 ORE
Invia un SMS con scritto SUDOKU al 48224 per poter giocare sul tuo cellulare! Clicca qui per ulteriori informazioni

A Natale un regalo diverso?
AMREF presenta alle aziende tante idee per un Natale solidale con l'Africa da regalare a clienti, fornitori, dipendenti e amici.

Le tue foto su Casa24
Un angolo accogliente, un mobile insolito, un ambiente particolare: inviaci le foto della tua casa, le più belle saranno pubblicate sul sito.

Intel: la tecnologia a misura di azienda
Intel risponde alle domande delle imprese.
Approfondimenti su sicurezza, mobility, gestione sistemi e risparmio energetico

Pubblicità