Malaria, lebbra, Hiv, Sars, Bse: alla lista di virus e malattie che preoccupano da tempo gli uomini di tutto il mondo si è aggiunto di recente l’H5N1, quello dell’aviaria. Un virus che fa così paura da conquistare addirittura il primo posto in un sondaggio sui temi sanitari in cima ai pensieri delle opinioni pubbliche effettuato a inizio gennaio in 20 nazioni dall’Oms. Nella top ten delle emergenze la paura dell’aviaria precedeva nell’ordine Aids, Fumo, Cancro-diabete e malattie circolatorie, Malattie legate all'inquinamento, Sindromi provocate dalla povertà, Malattie causate dai disastri ambientali, Malaria, Malnutrizione, Malattie scatenate da inefficienze e ineguaglianze dei sistemi sanitari. Ma è davvero così terribile l’H5N1? Siamo davvero in prossimità di una pandemia senza avere i mezzi per fronteggiarla? A tentare di fare un po' di chiarezza in questo spinoso argomento ci hanno pensato il giornalista Giulio Divo e il virologo Fabrizio Pregliasco, che hanno scritto a quattro mani il volume edito da Sperling Kupfer.

Una psicosi che non ha ragione d'esistere
L’instant book di Divo e Pregliasco fornisce gli strumenti per distinguere scenari apocalittici da possibili evoluzioni della situazione attuale, spiegando in primo luogo quali sono i rischi reali per l'uomo - anche basandosi sulle esperienze delle pandemie influenzali passate e sui dati scientifici oggi disponibili – e allargando poi lo sguardo su diversi importanti temi collegati a questo fenomeno che solo in Italia ha dato origine a una serie di inquietanti conseguenze.
Il libro entra anche nei meccanismi dell'informazione per spiegare come, accanto al pericolo reale, si possa aggiungere una buona dose di pericolo artificiale, mediatico. La psicosi dell’aviaria nasce infatti da un documento presentato a settembre dello scorso anno a Malta. In quell'occasione ci fu chi parlò di una possibile diffusione del virus dei polli in Italia e di possibili morti. Tra i tanti interventi e i tanti scenari preventivati, tutti ugualmente realizzabili, i media enfatizzarono il più catastrofista. Una psicosi che - come ben evidenzia il libro - non ha ragione d'esistere, viste alcune considerazioni molto semplici, ma che pochi hanno evidenziato. Ad esempio, il rapporto malati/morti è molto alto, ma semplicemente perché si tengono in considerazione solo i casi conclamati di malattia. In realtà potrebbero essere migliaia se non già milioni gli esseri umani contagiati nelle zone a rischio che hanno battuto l'H5N1 senza nemmeno un leggero mal di testa. Questo perché il virus, sebbene molto aggressivo, pare poco ‘propenso’ alle mutazioni e quindi ad adattarsi all'organismo umano, anche se ogni ipotesi rimane tale e lo studio continua.

Il ‘virus dei polli’, al momento, è scomparso dai riflettori. Ma la paura potrebbe tornare - e con essa la psicosi - alimentata magari da una recrudescenza improvvisa in qualche villaggio sperduto dall’Asia. Allora è bene essere pronti e contribuire a fare chiarezza. E questo libro ne fa parecchia sottolineando, ad esempio, che - anche a causa della sua ciclicità - una pandemia rimane comunque altamente probabile: secondo i calcoli degli anni che intercorrono fra quelle conosciute saremmo anzi nella fascia giusta per la diffusione di una nuova influenza mondiale.
Influenza che secondo i calcoli – prudenti - della Banca mondiale potrebbe costare ottocento miliardi di dollari, il 2% del prodotto interno lordo del pianeta.
È dunque bene non abbassare la guardia, anche perché come afferma il filosofo Giulio Giorello, intervistato nel volume, “ogni vittoria sui virus, comunque, è una vittoria parziale. E' una lotta che non finirà mai ed è, in fondo, uno degli aspetti dell'evoluzione della specie”. Umana, ovviamente.

Giulio Divo, Fabrizio Pregliasco
Influenza aviaria. La grande paura
Sperling Kupfer
Pagg XXIV-142, euro 8,80