Il libro, lo dice lei stessa, non avrebbe avuto la complessità che ha se non fosse stato pensato e scritto nel momento fondamentale in cui una donna “passa dalla singolarità alla straordinaria moltiplicazione di sé”.
Ma Pecore Vive, edito in questi giorni da Minimum Fax, non è solo un libro sulla maternità, nonostante il punto di vista tutto femminile dei cinque racconti che lo compongono e sebbene il rapporto madri-figli sia in essi centrale. “Mi interessava - spiega Carola Susani, l’autrice - parlare del momento in cui qualcosa nella vita si rompe e di tutti i tentativi che i personaggi fanno per porvi rimedio, per ricostruirsi un equilibrio”.
Pecore vive, appunto, nonostante tutto: nonostante la malattia, la morte, l’assenza di un pastore. Donne (bambine, adolescenti, adulte) in bilico tra violenza e tenerezza, rigide all’interno di un mondo tutto interiore costruito da loro stesse per affrontare e superare la deflagrazione che ha scosso la loro esistenza (un abbandono, un aborto, la malattia del figlio o la propria, la morte del marito). Personaggi duri, “strani”, non in linea con il comune buon senso o le regole stabilite.
“Io somiglio a queste donne - continua l’autrice - nel senso che nella psiche di ogni persona c’è una linea di confine con la pazzia e le mie creature sono tutte al limite. Una di loro, la protagonista de Il viaggiatore, lo supera”. Corazzate e insieme fragili, precarie nel loro equilibrio, queste figure sono capaci di un grande autocontrollo, che è poi l’ancora di salvezza che permette loro di superare o convivere con il trauma che le ha colpite. E infatti, a modo loro, sono personaggi vincenti, proprio perché non si lasciano sopraffare dagli eventi, ma reagiscono e alla fine ricompongono una loro forma di esistenza. “Ho paura di una letteratura che si crede profonda perché porta tutti alla distruzione”, dice infatti Carola Susani, che attribuisce alle sue protagoniste un vigore e una capacità di reazione coinvolgente, attraverso una scrittura asciutta e intensa, con una prospettiva “rigidamente interiore”, che scruta il mondo in prima persona e dialoga con grandi modelli come Clarice Lispector, Flannery O’Connor e Anna Maria Ortese.
Fondamentale, nel libro, il ruolo del corpo e del nostro rapporto con esso: “Volevo in qualche modo ripartire dal realismo - dice Susani -, che non può non comprendere malattia e morte. C’è un corpo prima di tutto e a questo corpo accadono cose che non possiamo dominare. Perciò mi interessano tutte le strategie che gli uomini inventano per cercare, pur senza successo, di controllarlo, dallo yoga agli ospedali, ai manicomi”.
Il mondo maschile appare invece in secondo piano, sullo sfondo. Sebbene sempre presenti, gli uomini emergono come personaggi di estrema passività, che si tirano indietro proprio davanti alle grandi questioni della vita. “Sono persone - spiega Carola Susani - avvertite dalle protagoniste come impotenti, già arrese, in fuga da questioni come la malattia e la morte, che si tratti della loro o di quella della moglie o dei figli. Hanno paura. E proprio questa paura della morte, del male, è uno dei temi che mi interessa di più e che nel mio prossimo lavoro vorrei affrontare da un punto di vista maschile”.
Pecore vive, Carola Susani, Minimum Fax, 138 pagg., 9,50 euro.
www.minimumfax.com