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25 settembre 2006

Musica per film, ovvero l’arte che si fa mestiere

di Francesco Prisco

Dove andrebbe a finire la clownesca irriverenza di Otto e mezzo senza le geniali intuizioni di Nino Rota? Cosa ne sarebbe della cavalcata dolente e minacciosa di Clint Eastwood in Per un pugno di dollari senza il fischio accompagnato da chitarra a firma di Ennio Morricone? O, ancora, il best-seller planetario La vita è bella avrebbe forse la stessa malinconica verve senza il tema di Nicola Piovani? Che il cinema italiano dagli anni Sessanta ad oggi debba moltissimo della sua fortuna a memorabili colonne sonore è cosa nota.

Musicologi, critici e talvolta semplici appassionati hanno versato fiumi d’inchiostro sull’argomento. Un aspetto però, per sorte o per ragione, è stato sempre trascurato: l’artigianalità del lavoro di chi scrive musica per film.

Gianfranco Plenizio, storico pianista, compositore e direttore d’orchestra della cosiddetta stagione del Nuovo Cinema Italiano, prova a colmare questo vuoto con un libro assai accattivante: Musica per film. Profilo di un mestiere, recentemente pubblicato dall’editore Guida. L’opera ha la sistematicità di un saggio, la funzionalità di un manuale e la scorrevolezza di un’autobiografia ben scritta. Quest’ultima caratteristica è forse la più interessante, dal momento che Plenizio, dopo quaranta anni trascorsi a discutere dentro e fuori il set con alcuni dei maggiori registi italiani e stranieri, di cose da raccontare sulla sua esperienza ne ha. Basti dire che sono sue le composizioni di E la nave va di Federico Fellini, film nel quale la musica (la lirica, in particolare) è il vero protagonista. Ma Plenizio è anche bravo a non varcare la sottile e pericolosa soglia che separa l’aneddotica dalla retorica. Il suo libro comincia infatti da un particolarissimo incidente verificatosi proprio mentre lavorava con Fellini. Regista e compositore ebbero un animato confronto: il primo, per evocare un’atmosfera caratterizzata da una sonorizzazione approssimativa e cialtrona , non esitò a chiedere a chi lavorava con lui di sciupare nientemeno che Il clair de lune di Claude Debussy. Plenizio commenta l’episodio con quell’ironia che è un po’ la cifra della sua opera: Personalmente condivido con molti l’ammirazione per il genio di Fellini e lavorare per lui è stata un’esperienza spesso esaltante. Ma niente mi toglie dalla testa che come musicista fosse più bravo Debussy.

Musica per film è organizzato in quattro parti, secondo uno schema che aiuta non poco chi vi si accosta per imparare qualcosa. Si parte dalla Sinestesia, la capacità di associare all’interno di un’opera percezioni appartenenti a sfere sensoriali diverse. La tesi di Plenizio è che per dare un contributo non banale il musicista dovrebbe essere coinvolto al momento della stesura della sceneggiatura. Purtroppo non avviene quasi mai. Si passa poi ad analizzare la fase di produzione, alla quale il musicista è chiamato a concorrere con produttore e regista. Agli aspetti tecnici (scrittura, registrazione, missaggio e montaggio) è dedicata la terza parte, mentre la quarta offre un apporto teorico non di poco conto a chi voglia intraprendere il mestiere. L’assunto che domina l’opera è inequivocabile: immediatezza degli effetti e semplicità di linguaggio. Dentro questi parametri si deve muovere la musica per film. Una colonna sonora ha dei compiti da svolgere. E il musicista deve piegare le ragioni della musica a tante altre necessità . Poca arte e molto mestiere, sembra di capire. Chi non si piega resta fuori dai giochi.
Completano il libro due appendici dedicate rispettivamente a Musica applicata (dalla pubblicità al teatro) e direzione d’orchestra per il cinema, ambito che Plenizio conosce benissimo, dal momento che dagli anni Sessanta ad oggi ha diretto l’orchestra per le colonne sonore di circa duecento film (da Amore mio aiutami di Alberto Sordi a Brancaleone alle Crociate di Mario Monicelli, passando per Dino Risi, Ettore Scola e Billy Wilder).

Gianfranco Plenizio
Musica per film. Profilo di un mestiere
Alfredo Guida Editore
pp. 130
euro 8,40

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