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di Giorgio Maimone

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Libri / Jean-Claude Izzo e la Marsiglia «porta aperta sul mondo»

"Eppure lo sapevamo anche noi / l'odore delle stive / l'amaro del partire / lo sapevamo anche noi / e una lingua da disimparare e una da imparare in fretta" - “Ritals” - Gianmaria Testa

“Quaand l'è rüvaa nel porto de Marsiglia / l'ha cambiaa el maar cun't una tazza de Pernod / el s'è impiastraa de pagüra e meraviglia / tütt quell che gh'era ghe l'era in del paltò” (quando è arrivato nel porto di Marsiglia / ha cambiato il mare con una tazza di Pernod / e si è impiastricciato di paura e meraviglia / tutto quello che c’era nel cappotto) - “L’omm de la tempesta” - Davide Van De Sfroos

Siamo tutti orfani di Jean-Claude Izzo. Noi lettori, gli editori, i colleghi scrittori, i cantautori.. Siamo così tanto orfani che ci basta una raccolta di scritti che, normalmente non sarebbero mai serviti per costruire un libro, per entusiasmarci all’idea di avere ancora qualche pagina di Izzo da leggere. Jean-Claude Izzo, scrittore francese, di Marsiglia, figlio di un italiano e di una “bella sivigliana”, a tutti gli effetti un “ritals” come i francesi degli anni ’50 chiamavano con disprezzo gli italiani emigrati in Francia per cercare lavoro, è morto a 55 anni nel 2000. Pochi anni dopo aver raggiunto la fama con il famoso trittico noir di Marsiglia: “Casino totale”, “Chourmo” e “Solea”. Dopo di quelli restano solo due romanzi, di una struggente bellezza (“Il sole dei morenti” e “Marinai perduti”) e una raccolta di racconti (“Vivere stanca”). Poi più nulla. Un cancro al polmone se lo portò via. Ma non lo cancellò dalla memoria collettiva. Questo piccolo volumetto arriva a colmare un vuoto e, a modo suo, ce la fa. Comprende tre brevi saggi dedicati a tre grandi protagonisti della cucina mediterranea: l’aglio, la menta e il basilico da cui il titolo. Inoltre molti scritti su Marsiglia, città a suo modo unica al mondo, ma unita da un fascino discreto e non immediato a tutte le altre città che si affacciano sul Mediterrano: da Tangeri a Istanbul, da Napoli a Barcellona ad Alessandria. Trova posto anche una riflessione sul noir mediterraneo (di cui con Manuel Vasquez Montalban è considerato uno dei padri), le sue riflessioni sul suo personaggio più famoso e più amato, il poliziotto Fabio Montale, come lui marsigliese di origine italiana e c’è infine, vera chicca, un racconto inedito: “La cena di Natale di Fabio Montale”. Da solo vale il prezzo del libro. Ma non è la sola cosa che conta. Come dimenticare infatti il saggio introduttivo di Massimo Carlotto, sette pagine dove spiega e racconta il “personaggio” Izzo: “Izzo era prima di tutto una bella persona. Impossibile non provare un’immediata simpatia per quell’uomo minuto, dallo sguardo attento e curioso e con l’eterna sigaretta tra le labbra”. Si legge in un attimo, il tempo di un viaggio in tram, occupa poco spazio e non pesa. Ne occuperà molto di più di spazio nel nostro cuore, perché non sarà facile dimenticare il periodare poetico ma leggero dello scrittore francese, quel suo parlare che tiene conto anche della musica che gli risuona dietro e dentro. Non a caso le ultime pagine del libretto sono dedicate alle passioni di Fabio Montale, inteso in senso diretto come alter ego dell’autore: i posti preferiti (bar e ristoranti), la musica (da Bob Dylan a Gianmaria Testa, da Leo Ferré a Paolo Conte), i libri (da Conrad a Louis Branquier). Mi piace chiudere con le sue parole, quando parla della sua cultura, della sua morale e della sua identità che coincidono tutte con Marsiglia. “ E qui o altrove, quando parlo la lingua di “casa mia” reinvento quella che Gyptis, la celto-ligure e Protis, il focese d’Asia Minore hanno inventato nella loro notte d’amore, duemilaseicento anni fa. Una lingua in cui ogni lettera dell’alfabeto deve essere profondamente umana. Io vi dico: non c’è nessun rischio a parlare questa lingua. Solo felicità. Mi piace credere - visto che sono stato cresciuto così - che Marsiglia, la mia città, non sia una meta in sé, Ma soltanto una porta aperta. Sul mondo, sugli altri. Una porta che rimanga aperta, sempre.


Jean-Claude Izzo
“Aglio, menta e basilico”
Edizione e/o - Pag.90 - Euro 9,00
Finito di stampare il 4 ottobre 2006

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