Esisteva una volta un grande artigiano di musica popolare italiana: si chiamava Lucio Battisti ed ha goduto di un decennio di assoluto splendore a cavallo degli anni ’70.
All’ingresso negli anni ’80 ha cambiato completamente impostazione alla sua musica ed ha sfornato 5 dischi di difficile interpretazione. Poi è scomparso. Si è ritirato dalle scene, in assoluta privacy, senza dare alcun segno di sé. Fino alla morte sopraggiunta il 9 settembre 1998, solo 20 giorni prima di quel fatidico 29 settembre a cui è legata una parte della sua fama imperitura e che, peraltro rappresenta anche la data in cui è uscito il suo ultimo disco: il 29 settembre 1994. Il disco si intitolava “Hegel”, ma sulla copertina, interamente bianca come gli ultimi quattro pubblicati, campeggiava una grande “E” maiuscola. Secondo alcuni dei suoi fan quella “E” simboleggiava “end”, la fine. Quel disco, “Hegel”, comunque fosse andata, avrebbe segnato la fine della collaborazione di Lucio Battisti con Pasquale Panella. Ora, prendiamoci due minuti per riflettere: nel primo periodo della sua storia si diceva: “Bravo Battisti, ma buona parte del merito è di Mogol che gli fa dei testi cuciti su misura”. Poi si separarono e sfido chiunque a ricordare tre testi buoni di Mogol da lì in poi (uno può venire anche per sbaglio). Dopo è stato detto: “Originale il Battisti del secondo periodo, ma il merito è di Panella che gli scrive questi testi surreali”. Panella è sopravvissuto a Battisti. Un testo buono l’ha pur fatto (a riprova che uno non significa niente) ed era “Fou de love” per Branduardi e poi è annegato nella normalità commerciale. Ora, non verrebbe in mente anche a voi che forse il “genio”, unico, incontrovertibile, irraggiungibile sia stato Lucio Battisti?
Battisti che è riuscito a far passare dentro le linee di un pop anche commerciale, e chi di rythm and blues, di rock, di cantautorato americano (a un ascolto molto attento c’è molto Bob Dylan dietro Lucio), Battisti che è riuscito a reinventarsi come sperimentatore di suoni di plastica, in linea coi tempi (gli anni ’80) , ma altrove rispetto all’ambiente musicale circostante. Battisti che è riuscito a farsi ascoltare per quello che cantava e non per il personaggio, che non era. Di lui ci restano 16 dischi di studio, qualche raccolta e 155 canzoni. Ma negli ultimi anni, la discografia, che non si è ancora rassegnata, dopo 20 anni ad aver perso la sua gallina dalle uova d’oro, propone una nuova raccolta di Lucio Battisti: dopo i due episodi con Mogol (“Le avventure di Lucio Battisti e Mogol”) esce adesso “Il cofanetto”, tre cd che raccolgono tutti i lavori fatti da Battisti con Pasquale Panella. Lavoro disprezzabile? No, si sentiva il bisogno di una rivisitazione. Però, tenete conto che non c’è nessun inedito. Tenete conto che Battisti aveva suddiviso i 5 episodi in cui aveva racchiuso la collaborazione con Panella in 5 cd, ognuno articolato su 8 brani precisi e ognuno con una sua ben precisa ragion d’essere. Tenete conto che l’unico extra presente nel cofanetto sono brevi scritti di Panella (scritto al modo di Panella, ossia incomprensibili) di presentazione dei brani, più la frase di lancio del cofanetto: "Il ‘cofanetto è la sostanza, il cuore delle cose. Le gioie si chiamano gioie non solo perché sono preziose ma perché danno gioia, intimamente, e questo cofanetto è uno scrigno pieno di gioie". Tenete conto che il cofanetto costa 30 euro e che i 5 cd, in versione risparmio, costeranno al massimo 50 euro (e potete prenderli separati). Tenete infine conto di quello che diceva Lucio Battisti a proposito di queste canzoni: "Mi arriva un testo e io faccio così: se non ci capisco nulla vuol dire che è perfetto. Poi ci metto una musica fredda, anche quella che non dia nessuna emozione. Poi vado in sala d'incisione e la canto da seduto, fermo, lo sguardo nel vuoto".
Tenete conto di tutto questo e pensateci bene. I vostri 30 euro potrebbero essere spesi per qualcosa di meglio: “Modern Times” di Bob Dylan, “Da questa parte del mare” di Gianmaria Testa, “Crinali” di Riccardo Tesi o “Musica nuda 2” di Magoni e Spinetti.
Battisti-Panella
“Il cofanetto”
3 cd - Numero Uno - euro 29,90