24 novembre 2006 |
||
"L'impero dei falsi" di Riccardo Staglianòdi Stefano Natoli |
Un tempo c’era il Rolex vero e la sua patacca, la Louis Vuitton e il suo clone. Storia vecchia. Adesso quello della contraffazione è un mercato decisamente sofisticato.
Dalle borse ai cd, dalle moto alle auto, dai medicinali ai pezzi di ricambio degli aerei: qualsiasi merce incontri un deciso successo di vendita è a rischio di contraffazione, tanto che è diventato quasi impossibile trovare un settore manifatturiero risparmiato dalla falsificazione. L’impero del falso, infatti, è sempre in agguato confermandosi come una delle pieghe più nascoste del processo di neoglobalizzazione. Più nascoste e anche più pericolose se è vero - come sostiene Riccardo Staglianò nel volume edito da Laterza - che nel 2001 sono morte in Cina 190mila persone a causa di farmaci contraffatti (1 su 10 secondo le stime dell’Organizzazione mondiale della sanità) e che almeno 166 incidenti aerei - della serie impressionante che ha sconvolto i cieli di tutto il mondo negli ultimi anni - sono riconducibili a componenti taroccate dei velivoli. Da dove arrivano i falsi? Chi li fabbrica e come? Quanto vale questo business?
Un’’industria’ che fattura il 7% del commercio mondiale
La filosofia di questa ‘industria’ che secondo l’Organizzazione mondiale delle dogane ‘fattura’ il 7% del commercio mondiale, ovvero 512 miliardi di dollari, è semplice: se esiste una cosa significa che è copiabile. E i ‘copiatori’ lo sanno bene, tanto che in Italia, solo per fare un esempio, dal '93 al 2003 la contraffazione sarebbe aumentata del 1700%. Una vera e propria ‘mucca da soldi’, secondo l’autore.
Un viaggio sulla scia della merce quello proposto dal giornalista di ‘Repubblica’, nonché docente di ‘Teoria e tecnica dei nuovi media’ all’Università Roma Tre: dai villaggi del Guangdong cinese al porto di Napoli, il ventre che accoglie gran parte dei sette milioni di container provenienti ogni anno dal colosso asiatico e poi distribuiti nelle piazze italiane ed europee. Un percorso lungo: una t-shirt, un software o una borsa Gucci che verrà venduta a 50 euro su una bancarella di Roma o di Milano impiegano circa 20-30 giorni per arrivare in Italia dalla sperduta fabbrica dove un operaio prende un salario da miseria. Seguire passo passo il percorso di un falso, capire come avviene la produzione e la distribuzione, parlare con i legali, andare in giro con i detective, partecipare ai raid, fingersi acquirenti, ma anche vedere come e dove lavorano i contraffattori, cercare di appurare se e quali responsabilità hanno le multinazionali: ecco il canovaccio del bel libro di Staglianò.
Un problema che ci riguarda tutti e molto da vicino: le pillole adulterate, infatti, sono già arrivate nelle farmacie inglesi e pezzi di ricambio falsi sono stati scoperti presso numerose aerolinee europee.
Un'indagine sul campo non priva di denunce: l’autore non esita infatti a puntare l’indice sui silenzi e sulle connivenze delle maison occidentali che spesso fanno finta di non sapere. In fondo, i brand veri il loro ritorno ce l’hanno: le copie fanno pubblicità gratuita, diffondono il logo da Tokyo a Hollywood, a Milano, a tutte le altre grandi città.
Un libro-inchiesta, documentato e a tratti spiritoso, che riesce a mettere in luce in otto mosse – tanti sono i capitoli che lo compongono – sia la ‘creatività’ di un settore sommerso dell'economia sia il suo lato oscuro e gravido di rischi.
Uno su tutti, suggerisce Staglianò: “il traffico dei falsi potrebbe soppiantare quello della droga come stampella finanziaria. È il perché è lampante: rende quasi altrettanto, ma si rischia infinitamente meno. La differenza, per capirci, che corre fra trent’anni di gattabuia per un chilo di cocaina e il sequestro del carico e una bacchettata sulle dita per un container di merce taroccata”.
Riccardo Staglianò
L’impero dei falsi
Laterza
Pagg 205, euro 14,00
Le Top News del Sole 24 ORE sul telefonino. | TOP al 48224 |
|
23 ottobre 2007
Novant'anni fa Caporetto, la madre di tutte le batoste
23 ottobre 2007
Letteratura e cinema
23 ottobre 2007
In visita ai luoghi della battaglia
23 ottobre 2007
Tra carcere e brillanti carriere i diversi destini dei responsabili
23 ottobre 2007
Eppure i comandi sapevano data e luogo dell'attacco