8 dicembre 2006 |
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"Karaoke Capitalism"
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Le business school, il benchmarking e le best practice hanno trasformato l'intero mondo del commercio in un supergruppo di ‘aziende karaoke’ che si copiano a vicenda, proponendo un modello che rischia di non reggere alle sfide di un mondo dominato dal darwinismo economico.
È il grido di allarme contenuto in ‘Karaoke Capitalism’, il volume scritto per la FrancoAngeli dagli svedesi Jonas Ridderstråle (l’’enfant terribile’ autore del fortunatissimo Funky Business, best-seller internazionale nel 2000 con oltre 250.000 copie vendute) e Kjell A Nordström, entrambi docenti presso la Stockholm School of Economics. Come in un locale di karaoke, dove decine di persone cercano di imitare le star della musica, così nel mercato attuale le aziende cercano di inseguire i rari leader esistenti imitandone brand e comunicazione. Osservando pubblicità, marchi e prodotti non si vedono altro che “copie”. Le aziende che riescono a realizzare qualcosa di originale sono ben poche: la maggior parte di esse, infatti, è iscritta al poco esclusivo ‘Karaoke Club’.
Per fare la differenza bisogna puntare sull’innovazione
“In un mondo nel quale la media e tutto quello che vi si avvicina è ormai in regressione o in via d’estinzione (in quasi tutti i mercati oggi crescono o le nicchie ad alto valore aggiunto o il low cost e tutto quello che sta nel mezzo è soggetto a un inesorabile perdita di quote di mercato) ….in un mondo del genere la strategia dell’imprenditore o del manager che vogliano far prosperare la propria impresa non può essere quella di copiare i concorrenti…oggi l’unica strada percorribile è l’unicità piuttosto che l’uniformità o la similitudine, ed è lì che dobbiamo ricercare il vantaggio competitivo di ognuna delle nostre imprese”, scrive nella prefazione Paolo A. Ruggeri (Mind Consulting Italia). Del resto, si chiedono - e ci chiedono - gli autori, “che cos’hanno in comune Michael Jackson, Pablo Ricasso e Bill Gates?”. Nient’altro che il fatto di essere stati – ognuno nel proprio campo – dei casi più ‘unici’ che rari.
Per valorizzare le qualità del nostro capitalismo – questo è il messaggio del libro - bisogna puntare sulla creatività e sul talento, proponendo soluzioni originali e mettendosi in discussione. Per fare la differenza, in altre parole, le aziende di successo non si devono accontentare di imitare un modello ma devono puntare sull'innovazione. “Gli studi dimostrano che è l’innovazione – non necessariamente tecnologica – che porta rendimenti al di sopra della media, sia a livello di settore industriale che di singola organizzazione”, sostengono Ridderstråle e Nordström.
Per vincere le sfide, insomma, bisogna sapersi inventare qualcosa di unico, inaspettato e anche sovversivo, bisogna saper ricombinare l’esistente in forme nuove, saper essere differenti, saper cavalcare l’economia “viaggiando a ritmo”.
In altre parole, il successo si ottiene lasciandosi alle spalle “i copioni del capitalismo karaoke” e puntando decisi su scelte individuali innovative. Il finale non lascia dubbi: ”è sempre meglio essere una versione di prim’ordine di se stessi piuttosto che una brutta copia di qualcun altro”. Per vincere la sfida della competitività è dunque necessario fare una sola cosa: distinguersi.
Un saggio davvero interessante su come sta cambiando il panorama del business e sulle tendenze che gli imprenditori devono prendere in considerazione nei nuovi scenari economici che si vanno delineando. “Se volete reinventare la vostra vita, il vostro lavoro o la vostra impresa è da qui che vi conviene iniziare”, ha scritto Tom Peters, padre dell’azienda post-moderna e uno degli speaker più apprezzati in materia di management.
Jonas Ridderstrale , Kjell A Nordstrom
Karaoke capitalism. Distinguersi per vincere la sfida della competitività
FrancoAngeli
Pagg 272, euro 23,00
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