14 dicembre 2006 |
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Terrorismo, guerra e mercati finanziari: analisi d'incroci pericolosi |
Guerra, terrorismo e mercati finanziari: accidenti della Storia e realtà che come ad un incrocio pericoloso si incontrano - e talvolta scontrano - condizionandosi e determinando nuovi corsi, d'epoca come di Borsa; proprio le connessioni e i rapporti tra le "grandi tragedie" e le evoluzioni del mercato sono i protagonisti del volume di Cosimo Natoli e Stefano Natoli ‘Terrorismo, guerra e mercati finanziari’, appena pubblicato per le edizioni Trading Library . Un conciso studio di carattere storico fa da sfondo e base alla stretta analisi economica degli impatti derivanti dagli atti terroristici e dai conflitti sui listini azionari occidentali e non solo.
Le 260 pagine, corredate da un esteso apparato grafico, ripercorrono le crisi conseguenti a eventi drammatici come gli attentati alla metropolitana di Londra del 7 luglio 2005 o la Seconda guerra del Golfo, su su fino alla guerra in Vietnam o all'assassinio nel 1963 del presidente John Fitzgerald Kennedy. In maniera consequenziale, secondo un approccio continuativo di causa-effetto, gli autori setacciano sia le componenti di reazione "comportamentale" degli operatori e addetti, (e di gran parte degli investitori), sia le azioni reattive "necessarie" per fronteggiare eventi dirompenti come i conflitti o gli atti terroristici.
Spiegano gli autori che dal "lato economico la guerra ha sul lungo termine un influsso sempre benefico sui mercati. Aumenta a dismisura la spesa pubblica, l'economia riparte. Il terrorismo è invece per definizione imprevedibile, subdolo, spiazzante, e la reazione delle Borse, in questo caso con intuitiva prevedibilità, potrà definirsi con i medesimi aggettivi. Vero è che l'analisi degli eventi si fa con questo lavoro maestra per una quanto più depurata reazione e protezione d'investimento. Attraverso un'esposizione asciutta e uno stile cronachistico, a tratti persino ‘documentaristico’, il volume è guida, o meglio moderna ‘lanterna’ per cercare di destreggiarsi fra le maggiori ‘occorrenze’ storiche, e quindi fra gli eventi anche di ‘portata minore’, che, nell'era globale, finiscono per assumere rilevanze sempre più ravvicinate e contingenti.
L'attualità delle tematiche affrontate, in un'epoca caratterizzata da un continuo innalzamento degli scontri (fideistico-religiosi e culturali, se non più ideologici) e dell'intreccio ormai ineludibile fra guerra e terrorismo, o ‘terrorismo di guerra’ che dir si voglia, conferisce al libro un effetto quasi avvincente, senza che questo faccia però mai ombra alla validità dello studio. L'accurata impostazione grafica e tabellare, (cui fa velo solo il mancato uso del colore), consente un'immediata rappresentazione anche ai non addetti, rendendo il volume facilmente fruibile, anche al vasto pubblico degli investitori non professionali.
Stefano Natoli, Cosimo Natoli
Terrorismo, guerra e mercati finanziari
Trading Library
Pagg 260, euro 50 euro
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