ILSOLE24ORE.COM > Notizie Cultura e Tempo libero | ARCHIVIO |
Libri/ Antonio Iovane: Ti credevo più romanticodi Marco Barbonaglia |
|||||||||||||
23 febbraio 2007
|
|||||||||||||
Attraverso le vicende di Bellotto, l’autore ci parla di oltre trent’anni di storia, soprattutto della televisione, e di come questa abbia interagito, influenzato e,infine, inglobato la realtà. Peccato che in questo racconto Iovane ci infili davvero di tutto. Dall’Ingegnere (Cavaliere) che costruisce il suo impero mediatico, a Enzo Tortora, da Noschese a Nurejev, da Agnelli a Moravia. Ad un certo punto, il protagonista incrocia perfino un auto con a bordo Patty Pravo e Jimi Hendrix. Per quasi 400 pagine, poi, quasi tutto è filtrato dal punto di vista del comico, che pontifica su ogni cosa. Lancia il suo giudizio,che vorrebbe essere dissacrante ma è quanto più possibile reazionario e conformista, sulla contestazione, sul cinema, sulla poesia, sulle donne, su chi non sa ridere e così via. Non c’è motivo di dubitare che la filosofia spiccia di Bellotto sia volutamente rozza e nazionalpopolare. E’ probabile che lo scrittore volesse ritrarre una figura qualunquista, maschilista e superficiale, senza prenderne le parti. L’impressione che si ricava leggendo il libro, però, è diversa. Sembra che il comico, sia osservato con una crescente simpatia, fino a essere quasi elevato ad eroe dei nostri tempi. Il romanzo ha l’indubbio pregio di descrivere bene le stagioni della tv italiana. Riassume con precisione la storia del trash cinematografico, degli anni ‘70 e degli show televisivi, a partire dagli anni ‘80. Ma la narrazione diventa presto ripetitiva, le battute del comico non fanno mai ridere e il suo atteggiamento di disinteresse verso tutto quello che non sono le gag di Jerry Lewis, risulta scontato. I dialoghi, poi, celano sempre una qualche fastidiosa massima, un capovolgimento della realtà, una visione della vita, che dovrebbe stupire e illuminare, ma, più spesso, non fa che irritare. Antonio Iovane
|
|
||||||||||||||||||||||||||||