The big question, la grande domanda. Talmente grande che in fondo, non è possibile trovare una risposta. Ma, come spesso accade quando ad un interrogativo non c'è una vera soluzione, se ne possono trovare molte. In questo caso, il quesito riguarda Dio, l'esistenza del divino e il rapporto che ognuno ha con questo. L'occasione, per Francesco Cabras, è il set del film la Passione di Cristo di Mel Gibson, durante l'anno e mezzo di riprese effettuate a Matera. L'attore romano, che nel kolossal interpreta il " ladrone cattivo", ha utilizzato il tempo libero per girare con Alberto Molinari (che con lui ha fondato la casa di produzione Ganga) un documentario molto particolare.
Il film, per la cronaca, è stato, poi, proiettato in prima mondiale all'American Film Institute Festival di Los Angeles. Nonostante sia stato selezionato in trenta festival internazionali, in Italia non è uscito nelle sale cinematografiche. L'edizione in dvd della RaroVideo è, dunque, la prima occasione di vederlo per il pubblico italiano.
L'idea è semplice. Ad un grande campione di persone, che poi erano quelli che lavoravano sul set, i due registi hanno posto una serie di domande spirituali. Sui dubbi, le speranze, le credenze di ognuno. Dagli attori più famosi alle semplici comparse, da Monica Bellucci a Mel Gibson, chiunque si aggirasse nei dintorni e fosse disposto a rispondere, veniva interrogato. Le questioni erano del genere: " Chi è Dio per te?".
E con un ritmo serrato, le risposte di questo microcosmo fatto di cristiani,atei, buddisti, musulmani, agnostici, sono state montate una dietro l'altra, in una sorta di surreale botta e risposta. Una girandola di idee, pensieri, balbettamenti, silenzi, che mostra un'umanità ora divertente, ora angosciata, dove tutti, però, sono vicini, simili nel non poter risolvere l'interrogativo che viene posto e che è destinato a rimanere un mistero.
E' una visione caleidoscopica, legata da inquadrature di un paesaggio ancestrale, a tratti mistico. Una natura primordiale , percorsa, da un cane che si aggira solitario, senza una metà. Proprio come gli uomini, messi di fronte al senso della loro esistenza.
Fanno da contrappunto anche le immagini poetiche delle decine di mani intrecciate, riprese in sequenza, aggrovigliate come sembrano divenire i pensieri, quando cercano di spingersi verso lidi troppo lontani.
Che a rispondere alle 12 domande del documentario sia Gibson, Claudia Gerini, Rosalinda Celentano le comparse lucane, i preti americani, o altri ospiti del set , poco importa. Per l'occhio dei registi sono tutti uguali. E davvero, mentre la pellicola gira, ci rendiamo conto che tutti sono pezzi di un puzzle che non ha un senso compiuto nemmeno quando è ultimato. Ma che vale, comunque, la pena di affrontare perché ci riporta alla dimensione dell'uomo. Di tutti gli uomini, di tutte le fedi e le latitudini. Le stesse incertezze, gli stessi tentennamenti, la stessa ricerca di una convinzione. Nemmeno i bambini, come si può ben vedere, sono, poi, così diversi dagli adulti quando si parla dell'infinito. E, alla fine, rimane la sensazione che, davanti al segreto dell'universo, gli esseri umani siano tutti diversi eppure simili. Sempre alla ricerca di una risposta, della spiegazione finale di un mistero, che invece è destinato a rimanere insoluto.
The Big Question.
Italia. Anno: 2006. Colore.
Durata: 75'. Regia, fotografia e primi operatori di macchina: Francesco Cabras, Alberto Molinari. Soggetto: Francesco Cabras.
Montaggio: Alberto Molinari, Francesco Struffi.
Musica: Alessandro Molinari.
Suono: Alessio Costantino.
Compositing: Francesco Struffi.
Regia seconda unità e secondo operatore: Fracesco G. Raganato. Aiuto regia: Nando Irene, Simone Spinazzè.
Supporto tecnico: Blu video s.r.l. Produzioni cinematografiche.
Musiche aggiunte: Kamal Sabri, Enkh Jargal, Khaoticos, Maurizio Iorio, Alberico Larato, Orlando Mascia, Corale Canepa, Boches de Orune con Gavino Murgia. Produzione: Ganga.
Rarovideo. 14,90 euro.