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Libri / Hosseini, i mille splendidi soli delle donne afghane

di Pino Fondati

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31 maggio 2007

Buona la seconda, si direbbe sul set di un film tra un ciak e l'altro. Vale per Khlaed Hosseini, lo scrittore afgano naturalizzato Usa che, dopo il successo mondiale del suo primo romanzo "Il cacciatore di aquiloni", era atteso alla prova d'appello. Brillantemente superata con "Mille splendidi soli", in cui l'Afghanistan (e il suo fardello di disgrazie) fa da sfondo ancora a un'intensa storia d'amicizia. Questa volta però è un'amicizia tra donne. Se "Il cacciatore di aquiloni" calava il lettore all'interno di un mondo maschile e tribale, "Mille splendidi soli" ci porta in un Afghanistan visto con gli occhi di Mariam e Laila, due donne diverse per estrazione e condizione. Donne di quell'Afghanistan meno conosciuto, fatto di donne forti come le rocce, remissive ma non vinte. Che vivono in un paese in cui "come l'ago della bussola segna il nord, così il dito accusatore dell'uomo trova sempre una donna cui dare la colpa". Mariam è una "harami", una bastarda, nata da una relazione tra una serva e il suo ricco padrone, che non può riconoscerla pena vergogna e umiliazione in seno alla sua famiglia composta di tre mogli e dieci figli legittimi. Per questo, a quindici anni, Mariam non è stata mai ad Herat, la città del padre, che osserva dalla sua baracca di legno in cima alla collina, dove vive con la madre Nana. Rassegnata a una non vita, ravvivata solo dalla visita che il padre le fa ogni giovedì per parlarle del mondo fantastico della città, dei giardini e delle moschee, dei film che proietta nel cinema di sua proprietà. Dopo il suicidio della madre ("ogni fiocco di neve è il sospiro di una donna infelice da qualche parte del mondo", le aveva detto una volta), Mariam viene data in sposa a Rashid, un calzolaio di Kabul. Un'altra vita, in un luogo sconosciuto, di cui il burqua, mai indossato sino ad allora, ne rimanda solo squarci. "Era strano vedere il mondo attraverso una grata… La innervosiva non poter vedere di lato, ed era sgradevole sentirsi soffocare dal tessuto che le copriva la bocca". Il marito è comprensivo, sino a quando Mariam non manifesta la sua incapacità fisica al parto. Da lì inizia una vita fatta di soprusi, disprezzo, sofferenza lancinante. A Kabul, Mariam conosce la vicina di casa, Laila, di buona famiglia (il padre è un professore), che ha perso i fratelli mujaiddin nella guerra contro i sovietici invasori. Per Laila il vero fratello è Tariq, il bambino dei vicini, che ha perso una gamba su una mina antiuomo ma che la difende dai dispetti dei coetanei, le insegna le parolacce in pashtu e ogni sera le dà la buonanotte con segnali luminosi dalla finestra. Nate a distanza di una generazione e con idee molto diverse, Mariam e Laila saranno costrette dalla guerra a condividere un destino comune e, in quel tragico scenario di dolore e morte, mentre affrontano con coraggio i pericoli che le circondano, daranno vita a un rapporto che le porterà a legarsi indissolubilmente l'una all'altra, e che alla fine cambierà il corso delle loro vite. Fino a quando, Mariam la "bastarda" sarà uccisa dai talebani.
Nei cinquantuno capitoletti, la vicenda delle due donne si intreccia con trenta anni di storia afghana, dalla monarchia all'invasione sovietica, dalla guerra civile al regime dei talebani. Ne esce fuori un racconto di sentimenti forti e contrastanti, autentico e toccante. Il racconto di una umanità dolente, che cerca nell'amore e nell'amicizia i mezzi per sopravvivere e, forse, un'occasione di riscatto. Come fece nel suo primo romanzo, con il sorriso finale appena accennato di un adolescente afgano che mai aveva sorriso, anche in "Mille splendidi soli", Hosseini lancia un messaggio di speranza. Se sarà femmina, Laila chiamerà la figlia che porta in grembo Mariam. Un atto di riconoscenza nei confronti dell'amica, che sino all'ultimo non aveva smesso di sperare in una vita vera. Mariam che non desiderava lusso e ricchezza, ma solo amicizia e accettazione.


Mille splendidi soli
di Khaled Hosseini
Romanzo, Piemme, 2007
432 pagine, 18,50 euro

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