Si sono confermate le previsioni che da mesi davano Niccolò Ammaniti come vincitore di questa 61.ma edizione del Premio Strega. Così è stato e il suo romanzo Come Dio Comanda (Mondadori) ha ottenuto 144 dei 356 voti espressi questa sera dagli Amici della Domenica che formano la giuria. Al secondo posto si è confermato Mario Fortunato con I Giorni Innocenti della Guerra (Bompiani) con 79 voti, seguito da Franco Matteucci con Il Profumo della Neve (Newton Compton) con 55, Laura Bosio con Le Stagioni dell'Acqua (Longanesi) con 43 e da Milena Agus con Mal di Pietre (Nottetempo) con 34 voti. Un voto è stato nullo. Una serata quindi senza emozioni, resa lunga come è ormai abitudine dall'attesa del collegamento tv con Raiuno, in un giardino di Villa Giulia strapieno, ma con pochi personaggi e anche pochi scrittori, così che un pò di movimento si è avuto solo con l'arrivo del ministro per i Beni e le Attività Culturali Francesco Rutelli. Altro politico presente stasera Clemente Mastella, che proviene del resto più o meno dalle stesse parti della famiglia Alberti che, con lo Strega, è lo sponsor dalla nascita del premio. In prima fila i tavoli contrapposti dei duegruppi editoriali che si sono contesi la finale, da una parte Mondadori, editore di Ammaniti, e dall' altra Rcs, di cui fa parte la Bompiani, che pubblica Fortunato.
In un tavolo appartato la Agus, vera outsider di questa stagione, proiettata all'improvviso, grazie al successo in Francia, dalla provincia della sua Sardegna al palcoscenico dei due più importanti premi italiani, lo Strega e il Campiello. A condurre lo spoglio e presiedere il seggio Sandro Veronesi, vincitore dello scorso anno, con accanto Maria Luisa Spaziani e, almeno all'inizio, Annamaria Rimoaldi che il premio, dopo la scomparsa di Maria Bellonci porta avanti e organizza. Comunque durante la lunga serata si son visti passare e soffermarsi ai tavoli dei finalisti, tra gli altri, Raffaele La Capria, Alberto Bevilacqua, Dacia Maraini, Antonio Scurati, Ernesto Ferrero, Alain Elkann, Tullio De Mauro, Folco Quilici, Claudio Strinati e Luciano De Crescenzo. A rendere meno vivace la serata, quest'anno la diretta televisiva, con due conduttrici, Livia Azzariti e Giovanna Zucconi, il fatto che le immagini erano visibili su un grande schermo, ma, al contrario del solito, non c'era il sonoro in sala.