ILSOLE24ORE.COM > Notizie Cultura e Tempo libero ARCHIVIO

L'arte democratica di Mimmo Paladino

di Valeria Ronzani

commenti - |  Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci
1 novembre 2007
Galleria fotografica

Risale al 1980 il saggio di Achille Bonito Oliva "La transavanguardia italiana". Chia, Clemente, Cucchi, De Maria, tutti artisti destinati a scalare il palcoscenico internazionale. Più di tutti, probabilmente, Domenico Paladino, detto Mimmo, fra gli artisti italiani più conosciuti al mondo. L'incontro con Mimmo Paladino avviene a Firenze, durante il Festival della creatività. L'appuntamento ha visto la presentazione in anteprima del film ideato dallo stesso Paladino, che ne ha scritto anche il soggetto (regia di Massimiliano Pacifico), "Dalla Fonte alla Piazza", una riflessione poetica su due degli interventi ambientali che Paladino ha realizzato in Toscana: La Fonte delle fate, a Poggibonsi, e la risistemazione della piazza prospiciente l'ingresso del Museo leonardiano a Vinci. Il colloquio che abbiamo avuto con lui ci offre una riflessione a 360 gradi sulla sua arte, ma anche sulla funzione dell'artista ai nostri giorni
L'abbiamo appena sentita dare di sé una definizione che, con sintesi ammirevole, fa capire molto del suo lavoro: "sono un artista contemporaneo, perché sono vivo". Ci vuole chiarire maggiormente questo concetto?
La continuità storico artistica non si spezza, tranne che nel momento delle avanguardie storiche. Credo che in questi ultimi decenni il lavoro degli artisti possa andare oltre. Ormai la trasgressione avanguardistica non ci interessa più e siamo liberi da condizionamenti ideologici. Così l'artista torna artista. Ecco perché il lavoro può essere un andirivieni continuo fra forme, esperienze e vocaboli di ogni momento storico

Nel suo lavoro sembra ci sia spesso un'ispirazione arcaica, pur filtrando con chiarezza la grande tradizione pittorica. Addirittura nel titolo di una sua opera c'è un omaggio esplicito ad Antonello da Messina, per non parlare del senso plastico che si respira...
Credo che un artista, ma vale anche per gli architetti, debba tornare alla radice di un linguaggio più diretto. Quelle che io uso sono forme che la gente conosce, che nell'arte ci sono sempre state. L'arte, se ha dei valori, è necessariamente comprensibile da tutti. Questo per l'architettura è ancora più forte, perché in un ambiente la gente o ci sta bene o ci sta male. Forse è quello che succede anche quando si guarda un quadro, è il valore dell'arte e dell'architettura in tutti i tempi. Quando ho fatto la piazza di Vinci ho pensato ad una piazza utilizzabile, in cui le persone potessero anche apprezzare le forme. E' stata una sfida enorme per uno che architetto non è, inoltre c'era l'incombenza di una presenza come quella di Leonardo, in un luogo così marcatamente connotato. Ecco perché c'è il monumento, c'è lo spazio, la forma, ma anche tanto segno. A Poggibonsi, invece, per la Fonte delle Fate, il confronto era con un'architettura preesistente, con un luogo che fin dal nome portava a suggestioni precise.

Traspare a volte nella sua opera anche un senso religioso, ovviamente non in maniera confessionale. Ci sono dipinti intitolati "Stabat mater", oppure "Lacrimosa".
Credo che sia la natura stessa dell'arte. Lo diceva anche Picasso. In quel senso, sì, certamente, c'è una religiosità intrinseca. Se poi vogliamo parlare del risveglio di attenzione che la Chiesa pare avere nei confronti dei linguaggi del contemporaneo, è una cosa che mi vede favorevole. Ho già fatto una "Via crucis" con Fuksas e prossimamente lavorerò con Mario Botta in uno dei suoi progetti di architetture del sacro.

Lei usa con grande maestria quasi tutti i mezzi espressivi, cinema compreso. Personalmente come si definirebbe?
Diciamo che la punta della mia produzione è quella pittorica. Ho fatto l'Accademia, nasco pittore, ma non dobbiamo dimenticare che la pittura è anche spazio e materia. Siamo debitori a tutta la storia passata, magari ci sono dei periodi che mi interessano meno di altri, il ‘700, per esempio. Certo non si può far finta di essere artisti che non hanno alle spalle un'esperienza come quella di Picasso, la pittura non è stata più la stessa dopo di lui.

Al giorno d'oggi l'arte e l'artista possono avere ancora una funzione sociale?
Una funzione non dettata dall'ideologia. L'arte può parlare a tutti in maniera democratica, con le dovute scalette dei luoghi. C'è infatti un problema enorme, che per me è un problema politico. In Italia, ma anche in Europa, le città sono città storiche, sono città d'arte. Ma ferme nel tempo, città di morti, le ha definite Botta. Poggibonsi e Vinci hanno avuto coraggio affidandomi i due interventi. Ma il decadimento delle nostre città è di ordine politico. Al di là delle ideologie. Ad esempio, i centri commerciali sono una di quelle cose che rovinano il nostro vivere. Bisogna ricreare un humus che incida anche nel piccolo, che so, la scelta di una panchina. Perché bisogna per forza scegliere una brutta panchina? Certo non sarà niente di risolutivo, ma è una piccolezza che può migliorare anche di poco la qualità della vita. Non si può pensare che l'artista sia il salvatore della patria, non salva il mondo la piazza di Paladino, e soprattutto, non facciamo che i politici si servano dell'alibi dell'arte per coprire i disastri. Bisogna che i disastri non vengano fatti. Questi brutti centri, perché non li lasciamo fare in Arizona? Non è solo un fatto di rubare spazio e terreno, i centri commerciali sono una forzatura della società, spariscono il piccolo artigiano e il piccolo commerciante, cambiano le relazioni fra le persone. L'architettura spettacolo poi è ancora peggio, l'architettura deve essere un soggetto per attrarre la gente, per la vita, non un contenitore che diventa spettacolo, come nel caso del Museo Guggenheim di Bilbao.

Lei è stato il primo artista italiano invitato a tenere una propria personale in Cina, nel 1994 alla Galleria Nazionale delle Belle Arti di Pechino. Che ricordo ha di quell'esperienza?
Prima di me, fra gli artisti occidentali, aveva tenuto un'esposizione in Cina solo Rauschenberg. Personalmente vivevo quella curiosità che avevamo tutti noi occidentali per quel paese. Là ho trovato un'enorme attenzione da parte degli artisti cinesi, che avevano divieti assoluti, una censura fortissima. Così erano addirittura voraci, toccavano, annusavano i quadri. Ahimè, purtroppo pare che i risultati siano stati diversi, e che adesso guardino ad un occidente omologato, senza la minima attenzione alle radici della loro cultura più vera, quella pre-Mao intendo.

Un'ultima domanda. Dove sta andando? C'è qualcosa in questo momento che la spinge verso qualche direzione?
Sinceramente vivo alla giornata. C'è sempre qualcosa che mi stimola fra le tante proposte che ricevo. L'ultimo lavoro è stato il film che ho presentato oggi, l'ultimissimo una grande installazione fra le montagne sperdute sopra Benevento. Mi aveva contattato un ingegnere che stava facendo uno scavo per un bacino idrico al Monte Pizzuto, in località Solopaca, una vera sfida. Ho ricoperto tutta l'area di una distesa di vetro blu riciclato. Sopra ho creato la statua di un rabdomante, accompagnata da una struttura musicale che varia col variare delle stagioni, una colonna sonora elettronica composta appositamente da Michelangelo Lupone. E ora se ne sta là, nascosta in mezzo a quei monti.

RISULTATI
0
0 VOTI
Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci Condividi su: Facebook FacebookTwitter Twitter|Vota su OkNotizie OKNOtizie|Altri YahooLinkedInWikio
L'informazione del Sole 24 Ore sul tuo cellulare
Abbonati a
Inserisci qui il tuo numero
   
L'informazione del Sole 24 Ore nella tua e-mail
Inscriviti alla NEWSLETTER   
Effettua il login o avvia la registrazione.


 
   
 
 
 

-UltimiSezione-

-
-
7 maggio 2010
 
Aguilera ambasciatrice contro la fame
La consegna dei David di Donatello
Man Ray a Fotografia Europea
Elegante e brutale. Jean-Michel Basquiat alla Fondation Beyeler di Basilea
"World Press Photo 2010". Fotografie di autori vari
 
 
Object not found!

Object not found!

The requested URL was not found on this server. If you entered the URL manually please check your spelling and try again.

If you think this is a server error, please contact the webmaster.

Error 404

piuletti.online.gruppo24.net
Tue May 13 09:53:02 2025
Apache/2.2.12 (Linux/SUSE)

Trovo Cinema

Scegli la provincia
Scegli la città
Scegli il film
Tutti i film
Scegli il cinema
Tutti i cinema
 
 
Oggi + Inviati + Visti + Votati
 

-Annunci-