Qualcuno l'ha già ribattezzata tricot-mania. Il lavoro a maglia, quello delle nonne, sta diventando un vero e proprio fenomeno di costume. Sferruzzare in compagnia, addirittura nei luoghi pù esclusivi piace moltissimo ai divi di hollywood: Uma Turman, Sarah Jessica Parker, Gerri Halliwell e perfino Russel Crowe , tanto per fare un esempio, hanno riscoperto il piacere del lavoro a maglia. Un hobby benefico che ha il potere di spostare l'attenzione dai problemi assillanti del quotidiano e allontana l'ansia. E a New York sono nati i primi Knit cafè, locali di tendenza frequentati da donne e da uomini che tra un cappuccino e un caffè ascoltano lezioni di maglia e si scambiano consigli. Una moda che è arrivata anche da noi, alla Triennale di Milano dove è stato aperto il primo Knit Cafè italiano, grazie a Naba, allo stilista Giuliano Marelli e a GrignascoKnits.
Qualche giorno fa a Verona un Knit Cafè sui generis è stato addirittura presentato nella casa di Giulietta. Grazie all'iniziativa Moda e cultura: maglia d'amore, nata dalla collaborazione tra l'assessorato alla Cultura del Comune di Verona e GrignascoKnits, oltre 200 persone hanno potuto rivivere la tradizione, mettendosi alla prova con ferri e gomitoli di lana e impadronendosi così della tecnica della lavorazione a maglia. Marelli, professore di Fashion e Fashion Design al Politecnico di Milano e da oltre trent'anni responsabile del Centro Stile di Grignasco ha accompagnato il pubblico attraverso i secoli alla scoperta della storia e delle origini della maglia che vi riproponiamo in questa photogallery.