Per gioco o per diletto, leggere di filosofia può diventare una passione vicina alla dipendenza. Si comincia così, con un assaggio, grazie a qualche cattivo maestro che introduce al vizio. I Greci, insospettabili. Padri di ogni bene: la democrazia, la libertà di parola, il senso del pensare. Forse. Marcel Detienne, noto per aver già detto molto, e con positivo entusiasmo, degli abitanti dell'Ellade, apre un abisso di sconcerto: forse questa civiltà non ha dato poi quel contributo che a scuola ci garantirono da lei provenire. In Noi e i Greci (Cortina, pagg. 166, À 18,50) tenta una "comparazione" tra quella greca e altre culture, coeve o posteriori o precedenti, con esiti non scontati. A proposito dell'invenzione della democrazia conclude, citando un popolo etiope, che «non c'è un miracolo ochollo, come non c'è un miracolo greco o cosacco,diciamocelo ». D'altra parte anche dire "greci" è una metonimia: erano ellenici, ma anche siciliani e turchi. Stanchi di divisioni nazionalistiche, accogliamo con favore l'opera di un ebreo che scrive in arabo, anche se noi conosciamo la sua opera in latino, e che è nato a Malaga poco dopo il Mille. La Fonte della vita di Avicebron (ovvero Shelomon Ibn Gabirol, ora curato da M. Benedetto, Bompiani, pagg. 714, À 28,00), propone a ebrei e cristiani temi come la volontà divina e la dottrina dell'ilemorfismo universale, al centro del dibattito dei secoli successivi. Da un ebreo che scrive arabo per i latini a un francescano inglese che scrive latino e muore in Germania, Guglielmo di Ockham,
di cui è appena uscita una raccolta di testi sul diritto naturale (a cura di A. Ghisalberti, F. Todescan, L. Zanolli, Cedam, pagg. 360, À 28,00): un argomento sul quale il frate non amato dai confratelli ebbe alcune intuizioni im-portanti, attuali. Per rimanere tra i testi, ma entrare nella modernità, ecco Nicolas Malebranche
con La ricerca della verità (riedito da Laterza con nuova introduzione di E. Scribano, pagg. 730, À 38,00), compendio del suo pensiero che raccoglie i grandi dibattiti dei due secoli precedenti: il rapporto tra sensi ed errore, il ruolo del-l'intelletto, il metodo. Ecco poi guide al contemporaneo: per la filosofia morale una sorta di dizionario, Nomi comuni, di P. Marrone (Mimesis, pagg. 214, À 17,00); per un aspetto della bioetica l'essenziale Che cos'è la bioetica animale di B. de Mori (Carocci, pagg. 128 À 9,50); per la storia della scienza Storie del tempo, divertente narrazione delle teorie sul tempo di P. Redondi ( Laterza, pagg. 392, À 20,00). Vogliamo infine tenerci al corrimano della filosofia per esplorare mondi nuovi? Come una scoperta archeologica possa mutare il gusto estetico di una regione borghese si leggerà in Laocoonte in Lombardia ( a cura di G. Sena Chiesa, viennepierre edizioni, pagg 254, À 18,00). Oppure mano all'Atlante di Atlantide e delle civiltà perdute ( J. Levy, Apogeo,pagg.170, À 19,00), per inseguire mondi dai nomi dolci come Mu e Lemuria, tracce del sempre vivo sogno platonico di un invisibile luogo più bello, più buono.