La zoologia è una disciplina bellissima, che tanto può regalare sia di conoscenza sia di gioia di vivere. Che può spaziare dalla saggistica alla narrativa attraverso un dosaggio diversamente calibrato dell'una e dell'altra grazie alle straordinarie peculiarità degli animali, che possono venire, a seconda dei casi, descritti puramente con empatia oppure rigorosamente studiati. Perché gli animali possono essere oggetti sia d'amore che di asettica curiosità. Ciò, comunque, il più delle volte non avviene in rigida alternativa, ma soprattutto per integrazione dei due sentimenti.
Prendiamo, per esempio, il libro diMargherita Hack e Bianca Paoluzzi,Il mio zoo sotto le stelle (Di Renzo Editore, 15,00 euro). Una delle due autrici è una scienziata d'alto livello, però non è una zoologa, ma un'astronoma. Rimane comunque il fatto che, pur mancando d'una specifica competenza zoologica, ciò che si nota è che mai, assolutamente, viene persa l'acuta capacità d'osservazione, poi di descrizione, infine d'interpretazione, che è propria d'ogni scienziato. Gli animali narrati, d'altronde, sono tutti cani e gatti. Animali cioè straordinari per le loro capacità di suscitare empatia, di essere letti come persone non umane... In questo libro, insomma, una sana zoofilia ha, assai piacevolmente, la meglio sulla ben più algida zoologia.
C'è poi – procedo con gradualità– l'eccellente racconto di Maddalena Jahoda, Le mie balene ( Mursia,Milano, 17,00 euro ) dove lo spirito della ricerca è perfettamente calibrato con l'animus protezionista. Emerge inoltre, e non potrebbe essere diversamente, quell'affettività un po' possessiva ( come lo stesso titolo dichiara) che, dopo una lunga frequentazione, può svilupparsi anche per animali completamente selvatici.
Tutte belle letture, a ogni modo, così come gradevolissima è anche quella del libro di Enrico Alleva, La mente animale, (Einaudi, 12,00 euro). L'Autore è uno scienziato di grande competenza capace di sviluppare, partendo da singoli casi, talora addirittura aneddotici, idee e considerazioni assai rilevanti. Si percepisce, terminata la lettura, questa semplice ma fondamentale verità: gli animali sono, senza eccezioni, tutti intelligenti. Ciò anche se non sono titolari di una mente e neppure di grandi capacità d'apprendimento. Maggiormente infatti si palesa, in queste specie, un'altra intelligenza, che poi sarebbe la sapienza degli istinti, quella scritta nel Dna. E non si tratta d'una sapienza di poco conto perché, come ci spiega Alleva, collaudata, sui tempi lunghi, dalla selezione naturale.
Segnalo infine un libro Yoshitaka Masumi e Laura De Tomasi,Ogni gatto è illuminato, ( Salani, À 16,80) dove gatti e anche un po' cani vengono raccontati, soprattutto, con immagini fotografiche di grande bellezza. Potrebbe essere l'idea giusta per una strenna davvero deliziosa.