Un po' diario, un po' racconto, un po' guida. In tempi di fusion può capitare che un romanzo sia la bussola migliore per orientarsi, che lo sguardo di un narratore sia più acuto di quello dell'osservatore professionista. Chiamiamole guide turistico-sentimentali, descrizioni di luoghi che crediamo di conoscere o forse non vedremo mai. Creature di carta dove non ci sono indirizzi di alberghi e numeri di telefono. Così, niente di strano che Alabama Blues di Tom Franklin (Sartorio, pagg. 224, 14,00) sia la guida folgorante a una terra che non sembra l'America. Una natura fantastica e un tantino pericolosa, come in certi romanzi di Joe R. Lansdale, mocassini d'acqua (serpenti), crotali diamantini (altri serpenti), rane toro e grovigli di kudzu, una terra florida, verde, quasi primitiva, ancora autentica. (Philip Roth, che non è uno dai facili entusiasmi, ha definito Franklin «Il nuovo Faulkner»).
Se è probabile che pochi abbiano esplorato l'Alabama o vogliano farlo, è certo che quasi tutti sono stati almeno una volta a Venezia e pensano di conoscerla. Invece Carmela Cipriani, in Dichiarazione d'amore a Venezia (Sperling & Kupfer, pagg. 280, € 17,50), figlia del mitico Arrigo, cresciuta nel melting pot dell'Harry's bar, riesce a sorprendere, recuperando uno sguardo di bambina, una voce che racconta le feste, gli angoli segreti, la sfida dei ponti, le gondole come melanzane, le botteghe meravigliose e la magia dell'acqua. Ci sono le maschere, il teatro, le notti senza luce, c'è l'eros anarchico e innocente che rende plausibile (lì) qualsiasi storia d'amore.
Tanto fiabesca è Venezia, quanto fotografica e arbitraria è la città raccontata da Maurizio Maggiani in Mi sono perso a Genova (Feltrinelli, pagg. 160, € 19,50) con immagini e parole, con la voglia di cercare, non i monumenti e i percorsi "ufficiali", ma i luoghi dove il passato e il presente si incontrano e si rivelano. Andate a Genova con il libro in mano: provare per credere. Più difficile farlo con Carsten Jensen (La leggenda degli annegati, Rizzoli, pagg. 716, € 22,00), che parte dalla Danimarca meridionale, non dalla solita Copenaghen con la sua Sirenetta, ma dallo sconosciuto porto di Marstal, oggi piccola cittadina, un tempo gloriosa comunità marinara. E prende il largo verso il Grande Nord, l'Atlantico e l'Islanda, verso mari e paesaggi che evocano subito Melville e Conrad, avventure e pericolo.