Marco Innocenti, inviato del «Sole 24 Ore» e autore di numerosi libri sugli eventi mondiali sul costume del nostro Paese, racconta i grandi fatti del passato e come l'Italia li visse
Si avvicina il Natale del 1939, il primo Natale di guerra. Nelle gallerie della linea Sigfrido forse i tedeschi sognano le loro case e i loro abeti. Nelle gallerie della Maginot i francesi sognano Parigi e le sue donne.
La "guerra fasulla"
Dalle feritoie migliaia di uomini scrutano la terra di nessuno, delimitata dai reticolati di filo spinato. é una guerra che sembra una partita d'attesa. Le pattuglie si sfiorano nella neve e, a volte, fingono di non vedersi. L'inverno blocca le grandi operazioni militari, costringendo i soldati a una guerra di nervi. La macchina bellica della Wehrmacht riposa in attesa del balzo della primavera del '40; i cinegiornali mostrano cannoni silenziosi e prosperose ausiliarie che, con aria complice, stappano bottiglie di birra.
Dramma sul mare
Sul mare le armi non tacciono. La corazzata tascabile tedesca Admiral Graf von Spee, nave corsara braccata dalla flotta inglese, si autoaffonda il 17 dicembre nelle acque del Rio della Plata, davanti a Montevideo. Ha condotto una spietata guerra di agguati e di affondamenti ma è finita intrappolata dagli incrociatori di Sua Maestà e ha rifiutato l'ultimo scontro, affondando lentamente mentre un enorme rogo illumina il mare.
Un comandante cavalleresco
Il capitano Hans Langsdorff, comandante dalla fama di gentiluomo, si avvolge in una bandiera tedesca e si spara a una tempia. In una tasca della sua uniforme viene trovata una lettera indirizzata al comando supremo della marina tedesca. é il suo testamento.
Sulla tomba del marinaio _ dice una vecchia canzone _ non fioriscono le rose". La stampa europea "spara" titoli e fotografie. Chi ha tifato per la Graf von Spee resta con l'amaro in bocca: forse sperava in una fine gloriosa. Ma la marina tedesca, l'arma che meno sta a cuore al "terrestre" Hitler, non avrà fortuna in una guerra nell'Atlantico che, per Berlino, sarà prevalentemente subacquea e che, anche per i temibili U-Boot, si concluderà con una sconfitta. Forse decisiva per l'esito di tutto il conflitto.