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20 gennaio 1993 / La stella che non volle essere diva

di Marco Innocenti

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Marco Innocenti, inviato del «Sole 24 Ore»
e autore di numerosi libri sugli eventi mondiali
sul costume del nostro Paese, racconta
i grandi fatti del passato e come l'Italia li visse

Vorrebbe fare la ballerina: é molto dotata, ma la statura (1,70) le gioca contro. Il destino la porta sul palcoscenico e diventa l'attrice più amata degli anni Cinquanta e Sessanta.

Dalla danza al cinema
Audrey Hepburn nasce a Bruxelles il 4 maggio 1929, figlia di una baronessa olandese e di un businessman britannico. Ha talento artistico e nel 1948 si trasferisce a Londra, dove debutta come ballerina di fila in una rivista musicale. Potrebbe essere una scelta professionale e di vita, ma nel 1952 Audrey decide di presentarsi a un provino per "Vacanze romane" e "conquista" il regista William Wyler. «Aveva tutto quello che cercavo - dirà Wyler - cioè fascino, innocenza e talento. Era assolutamente incantevole». Il ruolo è suo, il film è un successo e nel 1954 Audrey vince l'Oscar. Il "New York Times" commenta: «é una bellezza sottile e malinconica, infantile e regale».

Il successo

Sofisticata e spiritosa («Non avrei mai pensato di ritrovarmi a fare film, con una faccia come la mia!»), un mix di spontaneità, garbo e sensibilità, Audrey è perfetta per il ruolo di ragazza moderna, spigliata ma anche un po' svagata, fragile e radiosa, alla ricerca dell'amore. Come per magìa, recita con una naturalezza e una classe ineguagliabili, riuscendo, senza forzature, ad animare i sogni più belli. "Sabrina" (1954), "Colazione da Tiffany" (1962), "Sciarada" (1963) e "My Fair Lady" (1964) sono i suoi maggiori successi. «La diva che non vuole essere diva», donna controcorrente, magra in un momento di rotondità delle maggiorate («Questa ragazza - dice Billy Wilder - ha ridotto i seni a cose del passato»), un taglio di capelli corto e sbarazzino quando vanno di moda le onde platinate, si impone come attrice di classe e talento e come icona dello stile, influenzando con la "linea H" la pettinatura e l'abbigliamento femminile.

Famiglia e solidarietà

Divorziata due volte, dall'attore americano Mel Ferrer e dallo psichiatra italiano Andrea Dotti, due figli (uno dal primo, l'altro dal secondo matrimonio), Audrey vince Oscar, Golden Globe, Emmy e Grammy, ma non trascura mai la famiglia («Se fossi troppo occupata a lavorare come attrice, mi sentirei come se stessi derubando la mia famiglia»). Nel 1988 si ritira dalle scene e dedica gli ultimi anni di vita ad assistere i bambini abbandonati, come ambasciatrice dell'Unicef. «Chi non crede nei miracoli non è realista», dice, e aggiunge: «La parola Terzo mondo non mi piace perché siamo tutti parte di un mondo solo». Nel 1992 scopre di avere un tumore al colon. Operata, non si riprende più. Muore a 63 anni, il 20 gennaio 1993, in Svizzera, a Tolochenaz, dove è sepolta. Lascia il ricordo di un donna d'incanto.

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